E' ufficialmente terminata oggi l'ondata di gelo e neve che ha progressivamente investito la Lombardia a partire da Domenica 13 Dicembre quando finalmente, dopo un inizio di mese piuttosto mite, i valori hanno iniziato ad abbassarsi, per portarsi dapprima su estremi più consoni al periodo, ma poi assolutamente eccezionali per le nostre latitudini, "regalando" alla Lombardia una delle ondate di gelo più importanti degli ultimi 20 anni, proprio a ridosso delle festività Natalizie. Cerchiamo di rivivere sinteticamente le emozioni meteo di queste indimenticabili giornate.
In pochi giorni, sia in quota che al piano, le temperature sono letteralmente precipitate verso il basso, grazie all'afflusso di aria molto fredda da est, che ha interessato principalmente l'Europa centro-settentrionale ed il nord Italia, sino a Toscana ed Umbria. In particolare, soprattutto tra il 19 ed il 20, le minime hanno raggiunto in molte località alle basse quote i 10 gradi sottozero, con punte localmente addirittura sino a -15°C in maniera anomala sulle zone pedemontane, che non vedevano un freddo simile almeno dal Febbraio 1991, o addirittura in alcuni casi dal Gennaio 1985! Discorso differente invece, a livello di record, per la medio-bassa pianura, che invece aveva goduto di giornate particolarmente rigide già nell'ondata di freddo dello scorso Gennaio, ma che non ha certo beneficiato di clima migliore. In montagna da segnalare valori inizialmente sin quasi a -25/-30°C nelle località notoriamente più fredde in alta quota, come ad esempio Livigno. In quasi tutta la regione sino a ieri, dopo anni, sono state registrare addirittura diverse "giornate di ghiaccio" consecutive, con temperature massime sotto lo zero, addirittura sino a cinque di fila sulla bassa pianura.
La neve, come previsto, è tornata, dopo la prima fase favorevole soprattutto alle zone centro-meridionali (ben descritta nell'editoriale di G. Aceti qui sotto), anche sul resto della regione. Nel dettaglio, Venerdì sera una nuova nevicata ha interessato nuovamente i settori meridionali, ma questa volta si è inaspettatamente spinta anche molto più a nord, risparmiando solo la Valtellina, con accumuli compresi tra i 15-20 cm della "bassa" da Pavia a Mantova sino ai 5cm delle pedemontane. Il manto nevoso caduto ha permesso praticamente ovunque di esaltare ancor di più nei giorni successivi il freddo al suolo, grazie all'effetto "albedo". Dopo una breve tregua, ma con gelo intensissimo come detto, tra Sabato e Domenica, accompagnato anche da episodi di galaverna non solo al piano ma anche in diverse zone di collina, il previsto peggioramento di inizio settimana ha provocato di nuovo intense diffuse precipitazioni nevose a partire dal pomeriggio di Lunedì, grazie allo scorrimento di aria più mite sopra al forte "cuscino" formatosi al suolo, come nelle più classiche nevicate Lombarde.
Nella giornata del 21 sono caduti, grazie alle correnti da SW, 25-30cm sul Milanese orientale, settentrionale ed in bassa Brianza; 20-25 su mediobasso Varesotto, mediobasso Comasco, mediobasso Lecchese, Bergamasco, Mendrisiotto, Milanese centrale (compreso il capoluogo, che ha vissuto un'altra grande nevicata dopo quella dello scorso 6 e 7 Gennaio); 10-15 cm su Canton Ticino, ovest Milanese, Lodigiano, nord regione e Bresciano, 5-15 cm su Pavese, Cremonese, Mantovano e Valtellina. Il giorno 22 nella notte sono caduti altri 5-10 cm quasi dappertutto, specie sui settori centro-orientali e settentrionali. La neve ha creato fortissimi disagi alla viabilità e nelle città, stante le bassissime temperature di partenza della nevicata di Lunedì (mediamente -4°C), con i fiocchi che hanno immediatamente attecchito al suolo.
Ieri una breve tregua è comparsa al mattino, ma poi dal tardo pomeriggio è giunta una nuova perturbazione, associata ad un repentino e forte aumento termico in quota, che ha provocato nevicate modeste a tratti miste a pioggia o graupeln sull'angolo NW, orograficamente più "riparato" (mediamente sino a 5cm al piano), più importanti invece in Ticino, sul Verbano, in Valtellina, sulle Orobie, sul Lario e nelle valli Insubriche. Sulla pianura centro-meridionale invece si è presentato un intenso (ed anch'esso senza dubbio storico) episodio di "gelicidio" o "vetrone" (pioggia che gela a contatto col suolo a temperature sottozero) che ha creato ulteriori pesanti disagi alla viabilità, creando un'autentica "glassa" di ghiaccio sopra alla neve caduta precedentemente.
Da questa notte il tempo è finalmente migliorato ovunque, permettendo un parziale ritorno alla normalità, in attesa di nuove precipitazioni che, a causa del continuo aumento delle temperature dovuto al cambio di circolazione con correnti meridionale, assumeranno carattere nevoso inizialmente ancora piuttosto in basso sui rilievi, ma poi a quote via via sempre più alte. [Prima Pagina del 23 Dicembre, a cura di Simone Rossetto]