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.: Martedì 10 settembre 2024
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A. Mesiano, M. Dei Cas - Staff CML |
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Tra il 6 ed il 7 Gennaio 2009 un'abbondante nevicata ha imbiancato la quasi totalità della Pianura Lombarda con un accumulo ragguardevole, ad eccezione del Basso Bresciano e Mantovano dove le precipitazioni sono state meno consistenti. Complessivamente la nevosità più abbondante ha caratterizzato le provincie di Pavia-Lodi-Cremona con accumulo medio di 35-50 cm, seguito dal Milanese con 30-40 cm. Risalendo verso Nord, lungo l'Asse Pedemontano di Varese-Como-Lecco, il manto nevoso si è fatto meno consistente pur con accumuli comunque non inferiori ai 25-35 cm. L'evento perturbato si è manifestato grazie all'approfondimento di un minimo sul Golfo di Genova, seguito dalla risalita di una seconda depressione dalle Baleari verso la Costa Azzurra. Si è trattato di una classica nevicata "da scorrimento" iniziata ovunque con temperature negative, per cui la precipitazione è risultata prevalentemente povera di contentuo d'acqua. La qualità farinosa della neve si è conservata in particolare nella giornata dell'Epifania, mentre a partire dalla mattinata del 7 Gennaio una repentina erosione del "cuscino freddo" ha ceduto il passo a fiocchi più bagnati e ad una pioviggine. E' quanto accaduto ad esempio sull'Alta Pianura e sulla Fascia Pedemontana delle Prealpi quando un debole richiamo settentrionale "mitigato per caduta" ha gradualmente spostato la linea della nevicata verso Sud. La neve ha continuato a cadere abbondante per alcune ore del pomeriggio sul Milanese (Capoluogo compreso) ed in serata ancora sul Pavese. Il peggioramento ha lasciato in genere poco spazio alla pioggia, per cui il manto nevoso si è conservato quasi intatto per per tutta la seconda decade di Gennaio, esaltando i caratteri di continentalità della Bassa Pianura Padana, dove le temperature notturne sono scese per diversi giorni fino a valori inferiori ai -10°C.
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