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.: Giovedì 12 dicembre 2024
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Andrea Colombo & Matteo Dei Cas |
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INQUADRAMENTO DELLA SITUAZIONE A SCALA CONTINENTALE Per potere comprendere meglio la dinamica di questo evento meteorologico è utile estendere l'analisi a scala continentale sull'intera durata della fase perturbata. Per questo ho ritenuto rappresentativa una ricostruzione animata della situazione in Europa nei diversi livelli della troposfera inerente al periodo compreso tra Venerdì 11 e Lunedì 14 Luglio. Le condizioni presenti nei livelli più alti della troposfera sono spesso implicate nei fenomeni temporaleschi più rilevanti, per cui ho voluto iniziare ad inquadrare l'evento meteorologico ricercando la distribuzione delle linee di flusso del vento alla isosuperficie di 200 hPa. A questa altitudine, in estate, è infatti possibile identificare i rami del Jet Stream (Corrente a Getto) che modulano le più vistose ondulazioni nei livelli inferiori della troposfera. L'attenzione è volta in modo particolare all'identificazione dei punti di accelerazione del Jet Stream, in prossimità dei quali il flusso d'aria tende a divergere. Senza volere entrare nei dettagli voglio ricordare che le più importanti zone di divergenza si trovano a Sinistra-Avanti e Dietro- Destra del punto di accelerazione della corrente a getto. Questi noiosi cenni teorici vi potranno essere di aiuto ogni volta che vorrete capire se un evento temporalesco potrà avere o meno una certa intensità. La divergenza negli strati superiori alleggerisce la colonna d'aria sottostante richiamando per conservazione di massa altra aria nei bassi strati. In queste zone è possibile riscontrare quell'esaltazione dei moti ascendenti necessaria allo sviluppo di temporali a supercella e/o ad asse ascendente obliquo in rapido spostamento. Nella seguente animazione potete riconoscere il ramo ascendente della corrente a getto risalire dalla Penisola Iberica verso l'Italia Settentrionale. Il veloce flusso d'aria delimita una saccatura molto profonda (asse in colore rosso) e colma d'aria fredda che ha radici nel Mare del Nord. Affondi di questo tipo non sono frequenti in estate e quando questo accade il contrasto con l'aria fredda innesca violentemente il combustibile energetico accumulatosi su un continente grazie al soleggiamento. La traslazione verso Est dell'ondulazione così profonda è stata ovviamente piuttosto lenta per cui per quasi tre giorni la nostra Regione si è trovata in prossimità di una corrente a getto in accelerazione da SudOvest. In particolare possiamo notare nell'animazione una forte convergenza del getto a cavallo del 12 e 13 Luglio: infatti l'angolo italiano di NordOvest si è trovato per diverse ore nel settore Sinistra-Avanti della pulsazione della corrente a getto. Questo giustificherebbe il continuo innescarsi di violente e talvolta isolate celle temporalesche in rapido spostamento con direttrice tra Ovest e SudOvest. Questa situazione è terminata Lunedì 14 Luglio quando l'asse di saccatura, ormai in colmamento, ha finalmente superato il Piemonte e la Lombardia Occidentale. In questo modo la colonna d'aria ha iniziato ad "appesantirsi" dall'alto con propagazione verso il basso di aria più stabile ed ulteriormente resa secca dal Föhn. | L'andamento della circolazione in media troposfera, all'isosuperficie di 500 hPa, rispecchia fedelmente la lenta traslazione verso Est della profonda saccatura già resa nota nell'analisi sopra. Possiamo infatti notare un progressivo calo dei geopotenziali a partire da Ovest con diminuzione della temperatura in quota ed accentuazione dell'instabilità. E' inoltre importante notare la persistenza del flusso sudoccidentale a componente ciclonica dovuta proprio al fatto di trovarsi per più giorni davanti all'asse della saccatura. Questo si sarebbe concluso solo nella giornata di Lunedì 14, quando la saccatura, oltre avere progredito verso Est, ha iniziato a chiudersi (Cut-Off) grazie alla spinta di un cuneo dell'Anticiclone delle Azzorre. Il movimento dei corpi nuvolosi più consitenti e quindi la traiettoria delle celle temporalesche segue generalmente i binari tracciati dalle isoipse in media troposfera. Ho voluto evidenziare con una freccia nera questa linea di moto immaginaria (Level Guide) per esaltarne i caratteri di persistenze durante tutto l'evento. | 11-14 Luglio 2008 - Analisi GFS pressione al suolo e geopotenziali a 500 hPa - FONTE: www.wetterzentrale.de La reanalisi delle mappe al livello di 850 hPa è forse la più rappresentativa dei contrasti accesi tra le masse d'aria nei bassi strati. Pur non trattandosi di aria proveniente da latitudini artiche, è quanto mai evidente un importante scambio meridiano piuttosto insolito nel mese di Luglio. Il peggioramento è annunciato dall'intensificazione di una corrente sudoccidentale che trasporta aria calda ed umida di estrazione oceanica subtropicale (mT). Questo proprio per l'azione coerente del "gioco di sponda" dell'aria marittima più fredda (mPk) in discesa sulla Penisola Iberica. La progressione della saccatura ha permesso, a partire dal tardo pomeriggio di Domenica 13, l'ingresso della massa d'aria fredda nel bacino del Mediterraneo attraverso il Golfo del Leone. L'azione diretta dell'impulso freddo si è manifestata con la propagazione dell'instabilità anche sull'Italia Centrale, in particolar modo sui versanti Tirrenici esposti ad un Libeccio insolitamente fresco. | La revisione delle mappe sinottiche colloca sul Mare del Nord la depressione "Viola" come centro motore di questa severa fase di maltempo. La linea frontale protesa verso la Penisola Iberica ha mostrato quasi caratteri di stazionarietà, preceduta tra l'altro anche nella regione Oltralpe da un' intensa linea di instabilità prefrontale. Il fronte freddo, ulteriormente rallentato dall'ostacolo alpino, è entrato nel pomeriggio di Domenica 13 attraverso il Golfo del Leone. L'impulso freddo ha scavanto un minimo secondario orografico sul Mar Ligure in rapida occlusione. Il tempo, se da una parte è andato peggiorando sull'Alto Tirreno, è invece migliorato a partire dalle regioni di NordOvest grazie all'attivazione dei venti di caduta. La pressione è aumentata bruscamente a Nord dell'Arco Alpino, sia per l'accumulo dell'aria fredda post-frontale, che per la spinta dinamica di un cuneo aniticiclonico Azzorriano. | 11-14 Luglio 2008 - Analisi sinottica al suolo - Berlin, Institut für Meteorologie - FONTE: www.met.fu-berlin.de La giornata di Lunedì 14, come intubile dal naso altopressorio nordalpino tracciato sulla mappa, è trascorsa in alcune località della Lombardia all'insegna del Föhn. Una relativa attenuazione dell'instabilità, dovuta ad un richiamo settentrionale più secco, si era comunque già manifestata poco dopo il passaggio del fronte freddo, per cui la maggior parte dei fenomeni temporaleschi si è verificata in condizioni prefrontali. | APPROFONDIMENTI A SCALA LOCALE Nel tardo pomeriggio di Sabato 12 Luglio la fase di maltempo ha mostrato il suo volto più severo. Alcuni violenti temporali a carattere di supercella, come descritto in dettaglio nella prima parte dell'articolo, si sono innescati sulla Pianura Piemontese per dirigersi verso Milano e le Prealpi. Ritengo quindi interessante ricercare gli elementi che sono entrati in gioco nel generare una così potente attività temporalesca, che localmente ha provocato ingenti danni per i forti colpi di vento e la grandinde di grosse dimensioni. Questa fase di forte maltempo è inquadrabile come una linea temporalesca prefrontale, precedendo essa di diverse ore l'ingresso del fronte freddo. Il combustibile sottoforma di energia potenziale convettiva (CAPE) era decisamente alto, anche nelle ore notturne, grazie al continuo rifornimento di aria calda ed umida trasportata dal flusso sudoccidentale. Questa condizione è falcilmente individuabile, come accennato in precedenza, nella lettura del radiosondaggio. E' invece più difficile comprendere in che modo la "miccia" abbia innescato la convezione. A tale proposito è di enorme utilità riesaminare la componente dinamica (campo del vento) nei vari livelli della troposfera con l'ausilio dei LAM. Desidero richiamare ancora una volta l'attenzione sulle condzioni del vento in alta troposfera: proprio nel tardo pomeriggio del giorno 12 il ramo ascendente della corrente a getto si è avvicinato per traslazione dell'onda ciclonica verso l'Italia. Possiamo infatti osservare nella seguente animazione come la corrente a getto, pur non investendo direttamente la Lombardia, si sia avvicinata con una forte accelerazione sul Golfo del Leone in direzione del Piemonte. La divergenza in quota è stata con buona probabilità l'elemento più importante, avendo propagato l'innesco dei moti ascendenti in media troposfera e la convergenza di masse d'aria nei bassi strati. In effetti l'ingresso, pur marginale, del core del getto ha coinciso nella tempistica con lo sviluppo dei temporali a supercella più spettacolari e devastanti. | 12 Luglio 2008 ore 15-21Z - BOLAM: Previsione Geopotenziali e Velocità del Vento a 300 hPa - FONTE: www.meteoliguria.it Come era nelle attese l'avvicinamento della corrente a getto ha innescato i primi moti vorticosi orizzontali (Vorticità) anche nella media troposfera, alla quota di circa 5500 metri. Possiamo notare nella seguente animazione i nuclei dotati di vorticità più intensa (colore rosso) che risalgono dal Golfo del Leone con direttrice SudoVest. L'arrivo di vorticità coincide con l'innesco di moti verticali per cui lo spostamento dei nuclei lungo la Level Guide coincide con la traiettoria seguita dalle celle temporalesche. Possiamo quindi comprendere il motivo per cui i temporali più forti, dopo essersi sviluppati sul Piemonte, abbiano potuto attraversare la Pianura Padana senza perdere la loro energia fino a raggiungere le Prealpi e le Alpi. | 12 Luglio 2008 ore 15-21Z - BOLAM: Previsione vento e Vorticità Assoluta a 500 hPa - FONTE: www.meteoliguria.it I moti ascendenti con innesco al top della colonna d'aria si sono propagati anche a circa 1500 metri di quota. In queste condizioni si forma un minimo relativo di pressione caratterizzato a sua volta da un'azione vorticosa potenziale che esalta la convezione. Possiamo infatti notare notare nella prossima sequenza lo sviluppo nel corso del pomeriggio di un centro di innesco sul Basso Piemonte destinato ad autoalimentarsi per diverse ore. La direzione di spostamento del vortice segue il flusso in quota, ma è decisamente più lento. L'intensità del vento cresce con la quota, mentre le zone di innesco vicine al suolo si spostano più lentamente. Questo fenomeno è conosciuto come Speed Wind Shear ed è una caratteristica presente nei temporali a supercella dotati di una vigorosa corrente ascendente (Updraft) obliqua o rotante. | 12 Luglio 2008 ore 15-21Z - BOLAM: Previsione Vorticità Potenziale e Temperatura ad 850 hPa - FONTE: www.meteoliguria.it Riesaminando il campo del vento e della temperatura potenziale (THETA) nei bassi strati possiamo notare l'invorticamento delle masse d'aria (canale di colore più chiaro) nel centro di convergenza. E' quanto mai evidente l'ingresso attraverso l'Appennino Ligure di un canale d'aria di origine marittima resa relativamente più secca o meglio "favonizzata" per caduta. Questo tipo di ventilazione, se da una parte inibisce i fenomeni a ridosso dei rilievi, dall'altra ha un'azione simile a quella di un fronte a mesoscala ed è nota tra i meteorologi come Dry Line. L'irruzione della corrente più secca richiamata dal minimo a mesoscala avrebbe scalzato l'aria più umida e potenzialmente più "leggera" presente sulla Pianura Piemontese. Questo meccanismo avrebbe innescato una potente convezione a sua volta esaltata dallo Shear del vento in quota. | 12 Luglio 2008 ore 15-21Z - BOLAM: Previsione Vento e THETA ad 850 hPa - FONTE: www.meteoliguria.it L'innesco e lo sviluppo dei temporali a supercella ha quindi avuto una iniziazione dinamica complessa caratterizzata da una concomitanza di elementi a vari livelli. Il "risucchio" in quota causato dalla divergenza del getto avrebbe in questo caso amplificato tutte le azioni negli strati più bassi della colonna, compreso l'innesco indotto dal fronte di aria secca. | CONCLUSIONI La sfuriata temporalesca che si è abbattuta sul Piemonte e la Lombardia nel secondo weekend del Luglio 2008 è stata caratterizzata dal susseguirsi di intense celle che si sono autorigenerate per ore seguendo all'incirca la mdesima traiettoria. Grazie all'osservazione diretta e al riesame delle scansioni radar è stato possibile senza alcun dubbio identificare tipologie supercellulari, dotate di attività rotatoria ed autorigenerante delle correnti ascensionali. In modo particolare sono stati riconosciuti molti elementi che nell'insieme hanno permesso di definire la struttura di un mesociclone all'interno della cella. Questo avrebbe inoltre reso ragione dei forti colpi di vento e delle grandinate distruttive che si sono abbattute localmente sulla Regione. L'analisi a scala locale ha permesso di identificare l'effetto di un vigoroso centro di convergenza nei bassi strati sui quali l'accelerazione del vento in alta troposfera avrebbe fatto da "forcing" creando così i presupposti per la formazione di sistemi supercellulari. La situazione a scala continentale era inoltre inquadrabile in una fase perturbata quasi stazionaria costituita dalla risalita di correnti sudoccidentali cicloniche calde ed umide. Una condizione sinottica, questa, che avrebbe agevolato a lungo il rifornimento di energia termodinamica utilizzata dall'attività convettiva. | ARTICOLI CORRELATI PRESENTI SUL SITO CML |
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