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.: Sabato 8 febbraio 2025
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A. Mesiano - M. Dei Cas - Staff CML |
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La galaverna è un fenomeno davvero affascinante ed altrettanto raro, dovuto alla deposizione delle goccioline della nebbia che stratificano su oggetti e superficie tanto fredde da permetterne il congelamento. In presenza di una leggera brezza e di una persitenza della nebbia le scaglie di ghiaccio si depositano sulla vegetazione, sulle strade e nei campi accumulando un manto bianco che può raggiungere uno spessore dell'ordine di diversi millimetri. La galaverna si presenta in condizioni di tempo stabile, quando il raffreddamento da irraggiamento notturno è tale da creare un'inversione termica al suolo con temperature negative che si protraggono per molte ore ed in alcuni casi per qualche giorno. Le giornate di "ghiaccio" sono in questi casi accompagante da nebbia che difficilmente si solleva dal suolo e che raramente si dissolve nelle ore centrali della giornata. Questa condizone si presentava sulla Pianura Padana con maggiore frequenza negli anni passati, rappresentando le potenzialità climatiche continentali della nostra Regione, dove in inverno il freddo sembrava "autoprodursi" con il trascorrere dei giorni. Tra Capodanno e l'Epifania del 2009 la Pianura Padana è stata raggiunta da un blando afflusso di aria fredda proveniente dai Balcani, calato in un regime anticiclonico. La stabilità dell'aria ha permesso il consolidarsi di uno strato d'aria fredda, schiacciata al suolo da un'inversione termica. Grazie alla nebbia piuttosto estesa e persistente, le temperature si sono mantenute in molti casi negative anche nelle ore diurne. In questo modo la deposizione di ghiaccio ha potuto conservarsi ed accrescersi gradualmente anche nei giorni successivi, fin tanto che un flusso di aria mite ed umida ha iniziato a scorrere sopra il "cuscino freddo" dando luogo all'abbondante nevicata del 6-7 Gennaio.
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