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I Racconti di Luca & Luca - 13 dicembre 2001   Inserito il› 09/12/2006
Aggiornato il› 09/12/2006

Premessa sull'evento.

Il 13 dicembre 2001 risulta essere uno dei ricordi cosiddetti ‘’indelebili’’ per un meteofilo, cioè uno di quegli eventi che vengono definiti eccezionali e che restano dentro di noi molto tempo. Il 13 dicembre, con tutte le emozioni che esso ha causato, inizia qualche giorno prima. Nei giorni antecedenti all’evento viene previsto un poderoso afflusso di aria gelida in seno ad una goccia fredda. Ricordo ancora il mio sguardo di piccolo 17enne intento a scrutare le antiche mrf technicom, ormai assorbite dal mastodontico GFS (carte previsionali, ndr). Io e Ale, il famoso forumista "Wallis" sul  forum CML, ci sentiamo a poche ore di distanza , per vedere se il "modellame" (sempre riferito alle carte previsionali, ndr) ha confermato il tutto. Ricordo anche il continuo invio di sms per essere il più aggiornato possibile da scuola, sottobanco.

Analisi sinottica e considerazioni sul Dicembre 2001 in regione.

L’evento meteorologico del 13 Dicembre 2001 si annovera fra quelli estremamente rari sulla Lombardia.

Il mese di Dicembre del 2001 esordisce con tempo mite e spesso nebbioso in pianura a causa della presenza di una zona di alta pressione (temperature comprese all’incirca fra 1- 6°C ). La sera del 6 Dicembre fa il suo ingresso il fohn anche nel milanese, che si ritira però gia in nottata consentendo le prime minime diffusamente negative in pianura. Il giorno 7 trascorre sotto un cielo generalmente sereno e con temperature diurne ancora piuttosto elevate. Dall’8 Dicembre la sinottica a livello Europeo comincia a modificarsi: l’anticiclone piazza il suo centro sulla Russia estendendosi con asse NE/SW fino ai Pirenei e determinando un progressivo afflusso nei bassi strati di correnti più fredde orientali. Intanto un vortice freddo in quota staziona a Nord del Mar Nero…

I giorni fra il 9 e il 12 Dicembre trascorrono con pressione decisamente alta (fino a 1040 hPa), cieli sereni e nebbie in pianura con episodi di galaverna (temperature al mio osservatorio a Corsico (SW di MI) viaggiano fra i –4/- 6°C di minima e 1/3°C di massima)…nel contempo il vortice freddo che si è temporaneamente spostato verso NNW acquista importanza…ora è ben strutturato a tutte le quote e al suo interno si registrano temperature di circa –20°C a 1400 metri di quota. L’anticiclone sposta il suo massimo intorno al Mar Nero con valori pressori di oltre 1040 hPa.

Il giorno 12 alle 00 UTC la situazione vede un potente anticiclone con valori di pressione molto alti a tutte le quote centrato sulla Scozia spingersi verso la Scandinavia e poi la Russia settentrionale, dove è presente un’alta area alto pressoria con valori vicini ai 1050 hPa. Dunque viene a crearsi un lungo ponte di alta pressione dalle isole Britanniche fino alla Russia esteso da NE verso SW  (o viceversa).

La goccia fredda che ha stazionato sulla Russia per qualche giorno, dal pomeriggio del 12 comincia a muoversi rapidamente verso SW, investendo con vento gelido e tempeste di neve  la Polonia , la Repubblica Ceca , la Slovacchia e poi via verso Ungheria e l’Austria…

Siamo al 13 Dicembre… la tensione che da qualche giorno nei siti e forum meteorologici cresce sempre più e ad ogni conferma delle carte si fa esplosiva… tutti si domandano dove questa “pallina da biliardo” andrà in “buca”… a 24 ore molte mappe danno come “bersaglio” il centro Italia e Roma…invece non finirà proprio così… il satellite è chiaro e come aveva previsto il Centro Meteo Lombardo la goccia fredda entrerà in “buca” proprio dalla porta della Bora a Trieste e spazzerà la Pianura Padana da est verso ovest… un’autentica bomba di ghiaccio con valori di –40°C a 5280 metri d’altitudine e –18°C circa a 1440 metri…

Al mattino tocca al NE, sparisce la nebbia che aveva imperversato nei giorni precedenti su tutta la pianura Padano Veneta e comincia a spirare forte la Bora. Crolla la temperatura, portandosi sottozero, e nevica sottoforma di bufera…un vero e proprio BLIZZARD stile USA ! Rapidamente il vortice si fa strada verso la Lombardia … il cielo a mezzogiorno è limpido e sereno, sulle zone settentrionali si fa sentire un lieve effetto favonico da NE che porta le temperature fin verso i 7/10°C con un abbassamento dell’umidità, mentre in pianura si sta intorno ai 3°C con umidità piuttosto elevata… il vento comincia ad intensificarsi dai quadranti orientali…

Verso le 17/17.30 insieme al vento gelido da Est che si fa sempre più intenso, arrivano veloci nubi basse che si muovono rapidissime da est verso ovest….di lì a breve su gran parte della Lombardia, eccetto le zone settentrionali della regione (totalmente risparmiate dal fenomeno) si scatenerà un blizzard in piena regola con bufere di neve, vento fino a 60/90 km/h, wind chill (che è la temperatura avvertita dal nostro organismo per effetto del vento) fino a –20°C e temperature che precipitano fra –3 e –4°C ovunque…le strade diventano in breve impraticabili, bisogna andare a passo d’uomo… la neve attecchisce ovunque a causa delle temperature molto basse. Risparmiate come detto dall’evento o quasi le zone alpine (dove in certi casi non sono arrivate neanche le nuvole)  e i settori più a nord della regione…gli accumuli nevosi aumentano andando verso Sud con apice sulla Brianza che vede accumuli fino anche a 15 cm .

La nevicata si esaurisce intorno alle 21.30/22, ma il vento, anche se in attenuazione, persiste fino alla prima parte della nottata.

Dal mattino del 14 ampie schiarite arrivano da Est e gradualmente si estendono a tutta la regione, ma rimane un gran freddo con massime intorno a 0°C o anche inferiori… in molte località della regione, si registra una giornata di GHIACCIO (ovvero con Tmax = o < a 0,0°C ).

Con questo episodio avrà inizio un lungo periodo molto secco e freddo a causa di una persistente area di alta pressione che spesso occuperà l’Europa continentale e il Nord Italia e che in alcune zone permetterà di conservare la neve caduta il 13/12 fino alla prima perturbazione di metà gennaio 2002, peraltro piovosa in pianura a causa di un progressivo rialzo termico.

Luca Bai

Il racconto.

Il 13 Dicembre, una luminosa mattina, appena uscito da scuola chiamo ancora Alessandro per avere qualche informazione al riguardo. Egli mi informa che il nocciolo freddo ha appena ghermito le coste orientali del Friuli e che sta ruggendo rapidamente verso w. Ciò che stupisce sia me che lui è la promiscua presenza di precipitazioni e di calo termico. Non siamo infatti abituati a queste ondate fredde ‘’perturbate’’. Alle 15:00 mi affaccio alla finestra. La temperatura, dopo aver raggiunto i 4°C di massima, sta rapidamente scendendo mentre inizia a soffiare un pungente vento orientale. Un’ora dopo, alle 16, il cielo sempre di quel azzurro pallido che io amo definire ‘’freddo’’ comincia a sussurrare qualche movimento "sospetto" verso est. La temperatura è scesa ad un grado ed il vento rinforza. Cerco di fare i compiti, un passo dell’inferno della divina commedia, ma non riesco a mantenere per  più di trenta minuti la concentrazione. Alle diciassette e trenta il cielo si è ormai coperto. Levo lo sguardo verso l’alto e vedo gli stratocumuli più rapidi che la mia giovane ‘’carriera’’ di meteofilo abbiano mai visto. Un isterico turbinare di fogliame conferisce alla situazione un velo di tenebrosità. La temperatura, scesa fino a 0°C con cielo sereno, dopo il passaggio delle nubi risale temporaneamente di un grado. Passano pochi minuti però, ed essa riperde velocemente i dieci decimi di grado acquistati in precedenza. Dinnanzi a siffatta rapidità reputo plausibile l’ipotesi che il cielo, in quel momento di così poderosa instabilità, si sia nuovamente riaperto. Ed invece no. Inizia addirittura  a cadere qualche rapidissimo fiocco di neve. Nel frattempo, per conferire la giusta impronta ‘’epica’’ al tutto, il vento raggiunge una grande potenza, e supera i 50 km /h di velocità.

Ad un tratto, siamo alle 18:30, la nevicata si fa più insistente. In questo momento di euforia chiedo a Wallis qualche notizia di "now casting". Egli con tono eccitato mi annunzia una sorta di bufera ormai a pochi km dal traguardo. ‘’Strano’’, penso,’’ il cielo è mezzo sereno, come può nevicare con intensità entro poco?’’. Rientro in casa, la temperatura adesso è a –1,5°C, il vento tempestoso viaggia con gagliardia tra i 40 ed i 45 km /h. Dopo pochi minuti, e sono le 19:00, inizia la bufera preannunciata da Wallis. Nevica fortissimo, sembra polistirolo, si infila tra le sporgenze dell’asfalto rugoso, sembra quasi sale grosso che striscia sulla strada. In pochi minuti tutto è bianco, guardando verso il Sempione vedo un muro bianco sollevato dalla potenza del vento. E’ vero e proprio "scaccianeve".

Ormai  in 30 minuti ho perso altri due gradi e mi ritrovo alle 19:30 con –3°C e passa. Sono scioccato da quello che vedo. La neve si infila con ardita maestria in ogni singolo pertugio, anche nei più impensabili. SI crea uno spesso strato di ghiaccio  sotto la coltre bianca. Alle 21:30 smette di nevicare. I miei occhi, ancora intontiti per la splendida coreografia espressa dalla natura, hanno un nuovo cedimento quando giungono sulla televisione le immagini dello Stadio Giuseppe Meazza in Milano, completamente deserto ed imbiancato, e con le bandierine dei calci d’angolo a terra, stramazzate al suolo a causa del vento. La temperatura dopo essere scesa fino a –4,3°C risale lentamente al termine della fioccata, per poi ridiscendere al medesimo valore la  notte successiva. Il giorno dopo, la giornata serena, la resistenza strepitosa del manto e la massima fermatasi a –0,7°C, sono la giusta conclusione  di un evento così straordinario…
Succ.
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