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.: Giovedì 12 dicembre 2024
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Matteo Dei Cas |
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ANALISI DINAMICA A SCALA CONTINENTALE Lo scenario a scala continentale è stato caratterizzato per almeno quattro giorni dal distacco di una profonda ansa del Vortice Polare. La causa dell’imponente scambio meridiano è da ricercare in un’ondulazione accentuata della Jet Stream dal Canada verso l’Atlantico. Questo primo affondo avrebbe indotto a sua volta un’energica risposta dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani. La spinta dinamica pressoria fino alla latitudine della Groenlandia avrebbe "splittato" una parte del Vortice Polare, affondandone un lobo verso il Mediterraneo. La colata artica, di elevato spessore, si è contraddistinta per i geopotenziali eccezionalmente bassi anche alle quote medio-alte della troposfera. Al suolo il suo ingresso nel Mediterraneo è avvenuto attraverso la Porta del Rodano per poi risalire come “libeccio freddo” verso le coste tirreniche. Il giorno di Pasqua ha registrato una “fase particolare” di questa ondata di maltempo, caratterizzata da un temporaneo cambio di circolazione. Le correnti in quota, generalmente orientate tra Ovest e NordOvest, proprio nella giornata di Domenica hanno assunto una componente più meridionale. Nella mappa è possibile notare il braccio ascendente della profonda saccatura a “V” sopra le regioni settentrionali italiane. Una configurazione simile è tipica di un'avvezione positiva di vorticità e quindi di tempo perturbato. | La sequenza del meteosat relativa alla Domenica di Pasqua conferma la risalita dei corpi nuvolosi da SudOvest con importante interessamento della Sardegna e dei versanti tirrenici della penisola. I settori centro-occidentali della Pianura Padana sono stati solo marginalmente e brevemente coinvolti dalle nubi e dalle precipitazioni. | 23 marzo 2008 tra le 6 e le 8 ora locale - moviola Meteosat Infrarosso sull'Italia - FONTE: www.sat24.com Nelle giornate comprese tra venerdì 21 e lunedì 24 marzo il tempo in Lombardia è stato freddo, ventoso ma spesso soleggiato. Gli episodi di föhn si sono ripresentati spesso quasi ovunque sull’Alta Pianura, specie sui settori occidentali. L’eccezione si è presentata Domenica, quando la risalita di correnti da SudOvest a curvatura ciclonica ha interrotto quel regime nordoccidentale che ha caratterizzato quasi tutto il ponte delle Festività Pasquali. Possiamo trovare una spiegazione, osservando nella successiva immagine animata, il comportamento dell’asse della saccatura artica in alta troposfera. Nei tre giorni presi in analisi è evidente un "movimento a pendolo" dell’asse della saccatura. Tra sabato e domenica infatti la figura ciclonica si è approfondita notevolmente raggiungendo la penisola iberica. Grazie al rinforzo meridiano della corrente a getto l’asse della saccatura si è incurvato, retrocedendo ad Ovest. Tutte le regioni italiane si sono trovate quindi sotto le correnti cicloniche che precedono l’asse della profonda ondulazione. Questo ha indotto quella risalita di correnti cicloniche da SudOvest, che ha interessato per alcune ore anche la Lombardia. | La fase di maltempo ha comunque coinvolto in modo marginale la Lombardia. Infatti l’area di divergenza del getto (sede di ciclognesi attiva o frontogenesi) ha interessato il Medio-Alto Tirreno per poi scendere gradualmente verso Sud. Il tempo è ulteriormente migliorato a Pasquetta, quando l’asse della saccatura si è riposizionato sopra la nostra regione favorendo l’ingresso definitivo di correnti secche da NordOvest. | ANALISI DINAMICA A SCALA LOCALE E’ interessate osservare la variazione della circolazione in media troposfera sulle regioni settentrionali italiane. Sabato pomeriggio, mentre il föhn iniziava a calare di intensità, la circolazione era ancora orientata da Ovest con una lieve componente vorticosa non sufficiente a generare importanti moti ascendenti. | Nelle prime ore del mattino di Pasqua si verifica il cambio di rotta. Si avvicina da Ovest una saccatura a “V” preceduta da un rinforzo dei venti da SudOvest con avvezione positiva di un importante nucleo di vorticità. Questa situazione rispecchia quanto visto a scala continentale e cioè il fatto di trovarsi davanti all’asse di saccatura con risalita ciclonica da SudOvest. Quando questo accade le condizioni del tempo peggiorano rapidamente. | L’immagine meteosat visibile mostra nel dettaglio l’ammassarsi di nubi compatte medio-basse sulla fascia Pedemontana della Lombardia. Procedendo verso Ovest la nuvolosità appare gradualmente più disorganizzata. Sul Piemonte si può osservare addirittura un “buco” della nuvolosità con cieli quasi sereni. | 23 marzo 2008 tra le 7 e le 9 ora locale - moviola Metosat Visibile zoom Alpi - FONTE: www.sat24.com I settori occidentali sono stati risparmiati da nubi e fenomeni e questo si può spiegare, osservando le condizioni presenti in bassa troposfera. La posizione del minimo depressionario su Ventimiglia ha richiamato una ventilazione NordOrientale sul Piemonte con venti di caduta che hanno ostacolato la formazione di nuvolosità. Ancora una volta l’effetto favonico sui settori occidentali ha prevalso sul richiamo umido sudorientale, limitando così i fenomeni e contrapponendosi al peggioramento generato dalla saccatura. | L’analisi alla quota di 700 hPa è importante perché in essa si formano le nubi più significative in grado di dare precipitazioni. Nell’immagine si può osservare la convergenza delle correnti verso il minimo depressionario. In particolare una ventilazione da NordEst è scesa dalle vallate del Canton Ticino interessando l’Ovest Lombardia ed il Piemonte. Questo spiega l’assenza delle nevicate a partire dai settori occidentali del comasco. Al contrario procedendo dal Triangolo Lariano verso Bergamo si può osservare una ventilazione sudorientale debole con valori inferiori a 5 m/s. | La massa d’aria umida e potenzialmente instabile ha trovato ostacolo a ridosso dei primi rilievi che si affacciano sulla pianura. L’orografia ha quindi fornito un innesco sufficiente a generare nubi e precipitazioni nevose convettive in grado di rovesciare nei bassi strati l'aria fredda in arrivo. Allontanandosi dai rilievi le precipitazioni hanno perso d'intensità, cancellando così ogni velleità di accumulo nevoso al suolo. | CONCLUSIONI -La comparsa della “Dama Bianca” è avvenuta nel contesto di una prolungata fase favonica che, data l’origine della massa d’aria in arrivo, ha raffreddato notevolmente la colonna d’aria. La rotazione delle correnti da SudOvest è avvenuta in modo rapido e con tempismo tale da non compromettere le condizioni termiche favorevoli alle nevicate a quote basse. -La tipologia della nevicata ha rispettato pienamente i caratteri primaverili risultando più importante sia con l’altitudine che con l’intensità della precipitazione. La neve ha infatti “privilegiato” le zone collinari a ridosso dei rilievi montuosi, ove la risalita forzata della corrente umida e potenzialmente instabile ha dato luogo a dei rovesci. -Sui settori occidentali della Lombardia e sul Piemonte le nubi e le precipitazioni sono state ancora una volta ostacolate da un locale effetto favonico in discesa dalle vallate alpine (Flow Around) richiamato dalla posizione di un centro di convergenza al suolo di natura orografica. Al contrario tra il Triangolo Lariano e le Prealpi Bergamasche ha invece prevalso un flusso in risalita forzata dall'orografia (Flow Over). Il richiamo sudorientale, essendo piuttosto debole, non ha consentito ai fenomeni di superare i primi rilievi montuosi e questo "ha penalizzato" le aree alpine più settentrionali della Lombardia. |
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