Lunedì 7 gennaio 2019 - ore 03:00
L'immagine ci illustra il permanere di condizioni favoniche nel versante sotto-vento alle Alpi e, quindi, la pianura padana centro-occidentale, immersa in cieli tersi e visibilità ben oltre i 100km; in questa foto possiamo apprezzare un'insolita "Pieve Alpina" con il massiccio del Monte Rosa alle spalle - Pieve Emanuele (MI) - 30 dicembre 2018 - Maurizio C. Pocchia - STAFF CML
Buon anno e buon inizio settimana a tutti dallo Staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
Settimana all'insegna del clima estremamente asciutto in tutta la Lombardia (ad eccezione dei crinali di confine) per via di ripetute correnti da nord che, incontrando la barriera alpina, si sono come di consueto trasformate in venti di caduta, talvolta anche esageratamente miti e con temperature vicino ai record storici di caldo per il periodo; i giorni 24 Dicembre, 30 Dicembre e 6 Gennaio han "sovrascritto" alcuni precedenti record, specificatamente sui settori dell'ovest regione. Episodio di foehn invece "normale" il giorno 2 Gennaio. Insomma, la settimana del foehn!
Tutto ciò è dovuto ad una posizione piuttosto invadente dell'alta pressione sull'Europa occidentale, che quindi è portata a distendersi facilmente a nord delle Alpi non appena le masse d'aria, fredde o calde che siano, vengono ad impattare contro la catena alpina.
Vi starete chiedendo, "stiamo parlando di condizioni miti mentre in questi giorni ha fatto notizia il gelo!?". Si, una massa d'aria artica in questi giorni ha puntato le nostre regioni meridionali, con valori alla quota isobarica di 850hPa di tutto rispetto (sotto i -10°C in Puglia), con nevicate eccezionali fin sulle coste in varie regioni, special modo nel Salento; il giorno 2 Gennaio la massa d'aria impattava sulle Alpi, ma l'alta pressione è stata subito pronta a premere verso oriente, e il risultato è che il freddo è scivolato rapidamente verso i Balcani e il sud Italia.
Possiamo dire che, una volta cessati i venti di foehn, l'inverno non è mancato sulla nostra regione, con temperature di alcuni gradi sotto lo zero di notte, ma con temperature diurne che si sono rivelate alquanto gradevoli. Insomma un angolo d'Italia, il nostro, che ha vissuto tutt'altro che un episodio eccezionale di freddo, inverno si, ma a tratti, alternandosi con episodi molto miti e limitati nel tempo.
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nella settimana appena trascorsa sul nostro territorio a livello meteorologico.
Lunedì 31 dicembre sereno o al più velato tutto il giorno, estese brinate al mattino tranne che nei maggiori centri urbani e sui colli briantei, qualche banco di nebbia sulla medio-bassa pianura. Minime comprese fra i -1/-2°C della medio-bassa pianura e i +5°C di Milano, Brescia e alcune paesi dell'alta pianura, massime comprese fra i +2/+3 dell'estremo mantovano orientale ai +13°C delle pedemontane occidentali.
A Capodanno sereno ovunque in prima nottata, velature anche dense nel corso della giornata, nebbia dalla tarda notte fino al tardo pomeriggio su milanese, cremasco, mantovano e parte del pavese. Minime fuori dai centri urbani comprese fra i -3/-4°C delle conche briantee e i +0/+1°C del bresciano, in genere compresi fra 0 e -1°C, massime comprese fra i 3/4°C della bassa pianura, dal milanese al mantovano, ai +9/+10°C delle pedemontane occidentali.
Mercoledì 2 gennaio giornata serena, se non per alcuni passaggi di velature o cirri, tranne che per i crinali di confine dove sono giunte nevicate (Madesimo, Livigno), foehn in ingresso dalle pedemontane e via-via più a sud fino a conquistare metà regione; parte orientale invece interessata a tratti da nebbie diurne persistenti, cosicchè abbiamo avuto massime dai +14°C delle pedemontane ai +2°C del cremonese orientale. Minime comprese fra i -5°C delle conche briantee agli 0°C dei grossi centri urbani, in generale comprese fra -1 e -4°C.
Giovedì 3 gennaio giornata in gran parte serena, se non lungo i crinali di confine, refoli di foehn nella notte, minime comprese fra isolati -4°C/-5°C del mantovano, del milanese e della valle del Ticino nel varesotto, ai +4/+5°C dei più esposti settori pedemontani, in generale comprese fra -1 e -4°C. Massime comprese fra i +10/+11°C dell Insubria ai +5/+6°C del cremasco.
Venerdì 4 gennaio giornata in gran parte serena, molto freddo al mattino con punte di -7°C nelle conche briantee e al confine con l'alessandrino, -6°C a macchia di leopardo fra basso milanese, parco delle Groane, nord-est milanese e mantovano, in generale minime comprese fra -3 e -5°C. Massime comprese fra +3/+4°C del nord pavese/basso milanese ai +7/+8°C della pedemontana bergamasca. Da segnalare che non c'è stata nessuna temperatura di rilievo in montagna, pensate che Livigno ha fatto "solo" -11°C, temperatura persino sopra quello che è la sua normalità del periodo.
Sabato 5 gennaio giornata in gran parte serena, ancora freddo al mattino, specialmodo su altapianura occidentale con diffusi -6/-7°C, più mite nella bassa con valori entro i -5°C. Massime comprese fra i +5/+6 del cremasco e mantovano, ai +13°C delle pedemontane lariane (addirittura +15°C lungo il Lario) compiuti in tarda sera.
Ieri, l'Epifania, altra giornata molto mite, specialmente nei valori massimi, nell'ovest lombardo. Giornata serena, tranne lungo i crinali di confine, minime comprese fra i -5°C in alcune località del milanese e gli 0°C di Milano e Brescia città, in generale comprese fra -2 e -4°C, massime comprese fra i +8°C del cremasco ai +17°C del milanese, sferzato da miti venti di foehn.
E come proseguirà il tempo nei prossimi giorni?
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Appuntamento tra sette giorni per la prossima edizione della Prima Pagina.
Maurizio C. Pocchia - Staff CML