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         	|  | .: Venerdì 31 ottobre 2025  |  |  
			
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	| A. Pizzuti, R. Valente, A. Zamboni |  |  
	| In questi ultimi giorni, come avrete  potuto leggere e vedere nelle varie emissioni delle carte dei modelli di  calcolo, si sta assistendo ad un moderato approfondimento del vortice  polare (si fa spesso riferimento ad una fase del NAM positiva: una fase  positiva del NAM - North Anular Mode sta ad indicare un vortice polare  con geopotenziali più profondi della norma ed una velocità del getto  polare superiore alla norma che di fatto impedisce l’attività delle onde  planetarie relegando le medio-basse latitudini a lunghe fasi  anticicloniche come quella che stiamo vivendo). Tuttavia paventare la  possibilità, sulla base di questo unico fattore, che l’inverno o  quantomeno una buona parte di esso, possa essere caratterizzata da  scarsi scambi meridiani (rare occasioni di essere investiti da ondate  fredde) sarebbe, oltre che molto prematuro, anche sbagliato. Noi  riteniamo infatti che per poter inquadrare meglio l’evoluzione futura è  molto più importante comprendere le reali dinamiche che hanno portato a  questo approfondimento del vortice polare che, sopratutto se avviene in  questa fase prematura della stagione (siamo solo ad inizio novembre),  può portare a risvolti anche diametralmente opposti nel mese/mesi  successivi. 
 
 Tuttavia a  intravedere un inverno europeo più caldo e secco della norma ci sono  anche le proiezioni del prestigioso modello europeo ECMWF che vede un  inverno contraddistinto da lunghe fasi anticicloniche dove la corrente a  getto polare scorrerebbe principalmente a latitudini elevate relegando  gran parte del continente europeo a temperature più elevate della norma e  precipitazioni più scarse della norma. 
 
 Non  va però dimenticato che anche le previsioni stagionali fornite dagli  enti ufficiali hanno dimostrato di avere una scarsa percentuale di  realizzazione a dimostrazione che siamo ancora ben lontani da una piena  comprensione delle dinamiche atmosferiche che possano permetterci di  delineare una vera e propria previsione con mesi di distanza (manca  oltre un mese solo dall’inizio dell’inverno astronomico). Pertanto in  questa sede, senza cercare di fornire certezze, ci limiteremo ad  affrontare ed analizzare la situazione attuale, cercando inoltre di  capire ed inquadrare l’evoluzione futura descrivendo gli scenari  meteorologici a livello europeo più probabili che secondo noi potremo  attenderci da qui a fine anno. 
 Analisi del mese di Ottobre 2015
 Per analizzare ed inquadrare la situazione attuale, e cercare di indagare la situazione futura, non possiamo pertanto che partire dall’analisi del mese di Ottobre appena trascorso e dall’analisi di recenti studi, come l’OPI ed il SAI di Cohen, a carattere euristico-statistico, che hanno evidenziato delle importanti similarità tra alcuni fenomeni legati alla circolazione atmosferica del mese di ottobre e l’evoluzione della stessa nel corso del trimestre invernale con particolare riferimento al valore dell’Oscillazione Artica AO.  
 Facendo riferimento ai concetti introdotti dall’OPI possiamo vedere come il mese di Ottobre sia stato caratterizzato da un vortice polare disposto con un asse molto inclinato (sud Groenladia-Giappone) e con un centro di massa (principali nuclei di vorticità) posto sul settore nord-canadese (Fig.1), nonchè da un moderato grado di ellitticizzazione (anomalia polare positiva e anomalia negativa alle medie latitudini Fig.2) dovuto all’azione delle due principali onde planetarie (indicate con la curva in rosso) che hanno mostrato un discreto grado di intrusività fino alla latitudini più settentrionali. Inoltre, dalla Fig.3, si può notare come le onde planetarie troposferi
			 
				
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