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Piogge monsoniche a quote basse, ancora tanta neve in montagna!   Inserito il› 17/02/2009 21.14.35
L'inizio di Febbraio del 2009 verrà ricordato per l'abbondante nevicata anche al piano (sui settori centro-occidentali) dei gg. 1 e 2 e per le successive eccezionali precipitazioni, piovose alle basse quote, ma nevose in montagna dove si sono raggiunti accumuli eccezionali. Dalla seconda decade invece il tempo subirà un radicale cambiamento, con l'arrivo di correnti settentrionali e tempo secco e spesso ventoso. Ma riviviamo i primi giorni del mese, grazie al lavoro del nostro Matteo Dei Cas.
 
 
Domenica 8 Febbraio 2009 - ore 22:00 
 
 
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati sul nostro sito per una nuova edizione dell'editoriale di "Prima Pagina".
 
La settimana appena trascorsa, dopo l'importante esordio nevoso del 2 Febbraio, è proseguita all'insegna di un tipo di tempo decisamente perturbato. Dall'inizio di questo mese infatti le precipitazioni sono cadute sulla Lombardia praticamente tutti i giorni, concedendo solamente brevi periodi di tregua.
 
Pioggia e neve davvero non verranno rimpiante in questo inverno, caratterizzato da un trend pluviometrico decisamente in crescita e che prosegue quasi ininterrotto dalla primavera dello scorso anno! In diverse località della Lombardia l'accumulo totale provvisorio delle precipitazioni ha già superato i 200-250 mm, un valore questo che normalmente viene raggiunto nel mese di marzo!
 
Sulle Alpi la neve è davvero abbondante: oltre i 2000 metri, secondo il bollettino ARPA dello scorso venerdì, il manto nevoso superava complessivamente lo spessore  dei 2-2,5 metri. Un dato ormai "vecchio" perchè negli ultimi due giorni la neve è caduta nuovamente in modo copioso: a titolo di esempio provate a valutare i 130 cm caduti a Campodolcino in sole 48 ore! Ebbene il nuovo manto bianco si è aggiunto al "fondo nevoso" precedente e l'intensità stessa della nevicata non ha permesso una rapida coesione degli strati. In questo modo si è innalzato il rischio valanghe e slavine, che di fatto si sono puntualmente distaccate sulle Orobie Bergamasche (località di Foppolo, Branzi e Lizzola), particolarmente coivolte dal maltempo.
 
Cosa è accaduto in questa prima settimana di Febbraio? Le regioni di NordOvest (Lombardia compresa) sono state interessate da un flusso sudoccidentale piuttosto mite, ma allo stesso tempo umido ed instabile. Mentre le temperature si sono innalzate in modo graduale, l'energia attinta dalle acque del mare ha dato luogo allo sviluppo di intensi corpi nuvolosi, in alcuni casi a carattere convettivo ed autorigenerante.
 
Le condizioni del tempo si sono in particolare aggravate tra Venerdì 6 e Sabato 7 Febbraio, quando la Lombardia è stata interessata da una depressione  che si è scavata al largo della Costa Azzurra e si è apprfondita fino a raggiungere valori prossimi ai 987 hPa sulla Pianura Padana. La fase di maltempo è durata oltre 48 ore per attenuarsi solo la scorsa notte con il colmamento del vortice ciclonico e l'attenuazione della nuvolosità annessa al fronte occluso.
 
Le precipitazioni hanno interessato tutta la Lombardia con valori crescenti sull'Alta Pianura ed in particolare sulla Pedemontana Prealpina occidentale. I valori più elevati di accumulo sono stati registrati venerdì scorso in particolare tra il Varesotto (80 mm nel capoluogo) e nel Comasco dove mediamente sono caduti tra i 60-70 mm nelle 24 ore. E' davvero notevole l'accumulo registrato sul Basso Lario nei pressi del Capoluogo: Torno ha raggiunto i 116 mm, grazie all'incalzare per molte ore di un sistema convettivo autorigenerante! Certamente l'effetto di sbarramento orografico e l'incanalamento delle correnti umide lungo le valli ha esaltato la piovosità, come evidenziato al contrario dai valori inferiori della Media e Bassa Pianura. Nelle province di Milano, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova la pioggia si è infatti rivelata meno abbondante e con un accumulo medio di 15-25 mm.
 
Le precipitazioni hanno continuato a cadere in maniera insistente anche nella giornata di ieri seguendo una distribuzione crescente da SudEst verso NordOvest. Pertanto gli accumuli maggiori si sono ancora una volta concentrati nel Varesotto e nel Comasco con un intervallo medio di 40-60 mm e record di 76 mm a Cunardo in Valganna. I settori sudorientali della Regione (in particolare il Mantovano) sono stati invece interessati da nuvolosità meno compatta e da un richiamo sudorientale che ha innalzato le temperature fino a raggiungere nel pomeriggio i 12-13°C. Una Lombardia divisa in due anche dal punto di vista termico, con valori nettamente più bassi sul NordOvest Lombardo (valori massimi di 5-6°C nel Varesotto) interessato dal settore posteriore dell'occlusione fredda.
 
L'ingresso di aria fresca NordAtlantica ha permesso da ieri sera un graduale calo del limite della neve, che ha imbiancato le pendici delle Prealpi fino a 800-900 metri di quota. La diminuzione della temperatura è avvenuta in concomitanza al lento rientro da Est del fronte occluso e con il calo di intensità delle precipitazioni.  Ciò nonostante un breve episodio di neve ha raggiunto la città di Varese prima della mezzanotte salutando l'ultimo nucleo di precipitazioni, mentre nella fredda Valganna continuava invece a piovere: circostanze climatiche, queste, davvero poco comprensibili!
 
Le sorprese restavano comunque in agguato, quando nel pomeriggio di ieri una robusta cella temporalesca accompagnata da colpi di vento e grandine si è sviluppata nel Cremonese per dirigersi verso il Bresciano. Un evento questo tutto sommato anche prevedibile, visto il contrasto e l'energia delle masse d'aria in gioco, e che è sembrato quasi volere anticipare la stagione primaverile!
 
Come era nelle attese questa Domenica ha riscattato in parte il maltempo del fine settimana, grazie all'ingresso di correnti più secche dai quadranti settentrionali. Le nubi si sono dissolte nel corso della mattinata e dal primo pomeriggio è entrato il Föhn, sia pure in modo piuttosto irregolare e localizzato alle Pedemontana Prealpina e localmente all'Alta Pianura. Tempo quindi in miglioramento o più precisamente lieve rimonta di una cresta anticiclonica in attesa di un nuovo passaggio perturbato atlantico previsto per Martedì prossimo.
 
Il Föhn tornerà con buone probabilità a farci visita a partire dalla metà della prossima settimana, trasportando aria fredda di origine artico-marittima i cui effetti a scala regionale saranno da valutare nel corso dei prossimi giorni. Un periodo tanto dinamico sul piano meteorologico merita di essere seguito costantemente, per cui vi consiglio vivamente la consultazione quotidiana dei nostri bollettini di previsione.
 
Vi ringrazio per l'attenzione, augurandovi un buon inizio di settimana.
 
 
Matteo Dei Cas - Staff CML
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