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Il commento meteorologico alla stagione ESTIVA 2007   Inserito il› 11/10/2007 15.52.07
La stagione estiva è stata caratterizzata a livello europeo dal predominio di condizioni anticicloniche sulla regione Balcanica e sull’Italia centro-meridionale con numerose onde di calore.   L’Europa Occidentale e le Isole Britanniche in primis hanno risentito della maggiore attività dell’area ciclonica semi-permanente dell’Islanda.   Su queste zone l’estate è mancata all’appuntamento, tanto che in Inghilterra e nel Galles si sono registrate i più estesi eventi alluvionali a memoria d’uomo.   Il NW italiano si è venuto a trovare nella terra di nessuno, senza che si registrasse un preciso dominio di una delle due principali figure bariche, influenzanti il clima dell’Europa.   Questo ha reso possibile la graduale rottura del lungo periodo caldo ed anticiclonico, che si protraeva dal settembre 2006. (vedi fig.1)
Ne è conseguito il passaggio a più riprese di onde perturbate che dalla Francia hanno potuto raggiungere, secondo il normale andamento climatico, ed influenzare la regione alpina con passaggi temporaleschi sovente anche intensi in particolare nel mese di Agosto, che per il terzo anno consecutivo è stato fresco e piovoso.


Fig.1 anomalia estiva del GPT a 500hPa rispetto alla
media climatica 1971-2000 - elaborazione Meteo CH


Tale situazione barica ha prodotto ancora una lunga fase calda sull’Europa centro-orientale con anomalie termiche generalmente comprese tra 1-3°C.   Tanto che per la parte peninsulare della nostra penisola, rimasta a lungo sotto l’influenza di una cupola anticiclonica a matrice sub-tropicale, quella appena trascorsa risulta essere una delle estati più calde degli ultimi 100 anni.   Più volte, infatti, dall’Abruzzo alla Sicilia si sono registrate punte massime di temperatura superiori ai 40°C, che hanno scalzato i precedenti record assoluti di caldo.
L’unico neo termico, presente sullo scacchiere europeo, è costituito dall’area Franco-Iberica e del Mediterraneo Occidentale, che a più riprese è stato interessato dalle discese di aria fresca, alimentati i sistemi perturbati in arrivo dall’Atlantico settentrionale causa la persistente debolezza dell’anticiclone atlantico.   Infatti sulla Lombardia l’estate appena trascorsa è risultata quasi ovunque all’interno dei valori normali.   Fanno eccezione le aree della pianura orientale, dove la scarso apporto pluviometrico ha determinato il persistere di valori leggermente più caldi (+1,0°C) rispetto al normale andamento climatico.   Si può, infatti, ascrivere all’intero periodo estivo un’unica vera onda di calore, quella che ha avuto luogo nel corso della seconda metà del mese di Luglio (vedi fig.2).


Fig.2 anomalia estiva della temperatura al suolo rispetto alla
media climatica 1971-2000 - elaborazione Meteo CH


Dal punto di vista pluviometrico a livello europeo ritroviamo in toto l’analisi sulla disposizione dei centri d’azione influenzanti l’Europa, fin qui condotta.
Da notare il forte deficit di precipitazioni, creatosi su gran parte dell’Italia peninsulare  sull’area mediterranea, dove l’anticiclone ha spadroneggiato durante quasi tutta la stagione estiva.   Diversa la situazione lungo la costa atlantica dell’Iberia, sulla Francia, Isole Britanniche, Svizzera e Germania, che si sono trovate sul percorso preferenziale dei sistemi perturbati oceanici.   Per quanto riguarda le nostre zone notiamo accumuli pluviometrici nettamente superiori alla media sul lato occidentale della Lombardia, a cui hanno contribuito le intense precipitazioni dei mesi di Giugno e soprattutto di Agosto.   Al contrario sono state scarse le precipitazioni sulla Bassa Padana e sulla Lombardia Orientale, svantaggiate dalla traiettoria di moto dei sistemi perturbati oceanici: SW-NE.

   
Fig.3 Accumulo totale delle precipitazioni ed loro ammontare (in percentuale) durante la stagione ESTIVA
rispetto alla media pluriennale (1968-1997) - elaborazione CPC-NOAA


**Giugno**
Caratterizzato da temperature in genere ancora al di sopra della norma, su quasi tutta la regione con scarti compresi tra 0,5-1,5°C.   Unica eccezione l’area metropolitana Milanese con valori che rientrano pienamente nella normalità dell’ultimo trentennio.  
Le precipitazioni invece sono risultate abbondanti (in alcuni casi superiori al 200% della norma mensile) su gran parte della Lombardia.   Rientrano, invece, nelle aree con accumuli deficitari la Lomellina e l’Alessandrino a causa della inusuale forza della corrente catabatica da SW, nota in tali zone come Marino, che spesso ha inibito gli episodi di instabilità convettiva in tale settore.
.  

**Luglio**
Caratterizzato da temperature nella norma o lievemente sopra la media sulla fascia padana.   Per contro l’andamento del mese è stato ancora piuttosto caldo sulla fascia pedemontana e nell’area alpina, dove la deviazione dai valori medi pluriennali ha ancora una volta superato 1°C.   In questo mese si è registrata l’unica vera onda di calore sulla Lombardia (11-31 Luglio) con punte massime di temperatura di 37-38°C sulla Bassa Padana.
Dal punto di vista delle precipitazioni gli accumuli sono complessivamente deficitari ad esclusione delle aree dell’alto Verbano, dell’Alto Lario e del Bergamasco interessate dai violenti temporali della prima decade.   Nell’area alpina e pedemontana gli accumuli sono stati compre tra il 50-70% dei valori medi mensili.   Ancora più accentuato il deficit sulla fascia padana, dove l’attuale mese di Luglio è stato uno tra i più secchi degli ultimi 30 anni e gli apporti medi sono al più pari al 10-25% della media pluriennale.
Da rimarcare anche l’out-break tornadico del 9 Luglio, culminato nella tromba d’aria generatasi a Guidizzolo e Castel Goffredo (MN).

**Agosto**
Caratterizzato da temperature inferiori alla media stagionale con una deviazione negativa rispetto alla media climatica all’incirca di 1°C.   Da segnalare il forte calo termico in seguito alla discesa di aria polare marittima, che ha originato la fase perturbata tra 19-22 Agosto.   In tale occasione si è registrata la giornata più fresca (TMX più bassa) di Agosto degli ultimi 30 anni.  
Dal punto di vista delle precipitazioni il mese ha registrato accumuli superiori alla media, con un surplus compreso tra il 125 ed il 175% su quasi tutta la regione.   Accumuli ancora deficitari si sono registrati sulla Bassa Padana ad eccezione del Pavese, che si distingue da tali aree grazie al nubifragio della notte tra il 30-31 Agosto.


Tabella riassuntiva 1 – Le temperature


Tabella riassuntiva 2 – Le precipitazioni



**Le NUOVE ELABORAZIONI METEO-CLIMATICHE per la REGIONE LOMBARDIA
e le AREE LIMITROFE -
STAGIONE ESTIVA**

1
** Carta delle isoterme dei valori MINIMI di temperatura
per la stagione ESTIVA 2007 (Giu-Ago)
su elaborazione B.Grillini - Fonte rete regionale stazioni CML


Il campo termico risulta nella norma rispetto ai valori medi climatici del periodo estivo (vedi tabella 1).

Le temperature minime
mettono in evidenza l’influenza delle varie isole di calore urbane.  Tra tutte spicca l’area metropolitana milanese con un core, presentante valori superiori ai 20°C. Non è da meno anche l’area urbana di Brescia, che con valori superiori ai 19°C si differenzia nettamente dalle campagne circostanti.  

Valori relativamente miti coinvolgono, inoltre, gran parte delle aree lacuali, le aree dell’hinterland milanese specie in direzione Nord-Ovest e Sud fino alla città di Lodi, il Basso Lodigiano e la pianura che dal Mantovano si spinge verso il Veneto e l’Adriatico.  

Le aree più fredde sono le valli fluviali.   La più vasta di tali aree con minime fresche è quella che dal fiume Ticino si spinge attraverso la pedemontana del Varesotto e del Comasco fino alle valli che portano al Ceresio.   In queste aree si sono registrati, infatti, i valori medi più bassi con punte di soli 13-14°C.    Tale situazione è dovuta principalmente alla conformazione dei suoli di tipo morenico ed alluvionale, che determinano un’elevata escursione e minime decisamente basse a quote inferiori ai 500m.   Situazioni simili a quelle dell’Ovest lombardo le ritroviamo solo in Valtellina, oltre l’abitato di Sondrio, e nelle alte valli del Bergamasco. 


La carenza di dati non ha consentito una più dettagliata valutazione del microclima del Sopraceneri, della Valtellina e dell’Oltrepo Pavese e delle aree confinali con Emilia e Veneto.



2
** Carta delle isoterme dei valori MASSIMI di temperatura
per la stagione ESTIVA 2007 (Giu-Ago)
su elaborazione B.Grillini - Fonte rete regionale stazioni CML


Nella carta del campo termico relativo alle temperature massime scompare del tutto l’effetto isola di calore urbana, molto accentuato durante le ore notturne.   Le zone più fresche coincidono con le aree lacustri e la fascia pedemontana allo sbocco delle valli principali, dove l’influenza dei corpi idrici e delle brezze vallive hanno consentito valori medi attorno a 25-27°C.

Le zone più fresche in assoluto si situano sulla parte meridionale del Ceresio e nell’area centrale del Lario, che risentono oltre che dell’influenza del Lago anche di una collocazione geografica particolare: valli molto strette rispetto all’altezza dei rilievi circostanti.

L’area più calda, contrariamente alle attese, non appartiene all’ambiente urbano di Milano nemmeno durante la stagione estiva.   Si accentua il dominio della Bassa Pianura con una fascia rovente che dal Vogherese, attraverso il Lodigiano ed il Cremonese, si spinge fino al Basso Mantovano, prolungandosi verso la Valle dell’Adige, il Polesine ed il Ferrarese con valori medi superiori ai 30°C.

Anche in questo caso l carenza di dati non ci permette di esprimere valutazioni più dettagliate per il Sopraceneri, la Valtellina e l’Oltrepo Pavese e le aree confinali con Emilia e Veneto.


3
** Carta delle ISOIETE per il mese la stagione ESTIVA 2007 (Giu-Ago)
su elaborazione B.Grillini - Fonte rete regionale stazioni CML


Rimarchiamo che gli accumuli pluviometrici, come illustrato in tabella 2, risultano leggermente sopra media su gran parte della regione (Prealpi, fascia pedemontana ed alta pianura), mentre risultano al di sotto dei valori normali sulla medi e bassa Padana della Lombardia Orientale.

La carta della pluviometria mostra a livello stagionale tre aree con accumuli ridotti, coincidenti con l’Alessandrino e la Lomellina, la Bassa Padana dal Lodigiano al Mantovano e un’enclave che comprende l’alta Valle Camonica e l’area del Tiranese all’imbocco dell’alta Valtellina.
Il minor accumulo del periodo estivo è appannaggio della stazione di Sermide (MN) con soli 85mm complessivi durante la stagione estiva.

Il massimo delle precipitazioni, con fasi perturbate contraddistinte da correnti passaggi frontali poco incisivi, fino al tutto Luglio, e da ondate cicloniche più vigorose ed alimentate da flussi più sostenuti da SW nel corso di Agosto, è collocato nell’area prealpina tra l’Alto Verbano, il Sottoceneri e la sponda comasca del Lario con accumuli compresi tra 600-800mm.  
I contrafforti prealpini di tale regione risultano, infatti, i più esposti al flusso umido e perturbato da SW, ed in più occasioni tali aree hanno registrato accumuli giornalieri superiori ai 50mm.   Il massimo accumulo del periodo estivo è appannaggio della stazione di Maccagno (VA) con ben 790mm complessivi durante la stagione estiva.
A testimonianza del predominio del flusso da SW ritroviamo coerentemente un’elevata pluviometria in tutta l’area montana e pedemontana dal Cusio (Lago d’Orta) fino alle Orobie Centro-Occidentali (Valle Brembana e laterali).

Ancora una volta notiamo notevoli disparità negli accumuli pluviometrici dell’area milanese, dove il settore occidentale dell’hinterland metropolitano e milanese (accumuli inferiori a 200mm) è risultato più secco rispetto al lato N-orientale (accumulo superiori a 300mm) della medesima area.  

Tale distribuzione è stata probabilmente determinata da due fattori:

1) Maggior vicinanza i rilievi di tale aree che si sono così trovate più volte lungo la traiettoria di moto dei principali nuclei temporaleschi.  

2) possibile esaltazione dei moti convettivi sul lato orientale della città di Milano e della sua provincia, generato dal risucchio da parte degli inflow temporaleschi della bolla di calore dell’area milanese.     Questo secondo fenomeno ben si accorderebbe con la presenza di una zona d’ombra pluviometrica sul lato occidentale della città -- vedi MI-San Leonardo, Corsico, Settimo Milanese e Abbiategrasso.



Le serie storiche relative all’andamento climatico ESTIVO in 5 località lombarde:

***   LE TEMPERATURE   ***


* Olmo al Brembo (BG) *

La stazione ha registrato una temperatura media stagionale di 18,93°C
contro una media sull’intera serie storica (1977-2007) di 18,57°C (scarto +0,36°C).
 
Statisticamente si evidenzia un trend crescente nell’andamento della temperatura con pendenza della retta di regressione pari a +1,70°C ogni 10 anni.   Tale tendenza è significativa, come evidenziato dal tracciato della media mobile -- linea nera in grassetto.   Si denota, infatti, un punto di rottura nell’andamento della temperatura all’inizio/metà degli anni 1990.

Nel dettaglio si nota:
  1. una lunga fase fresca dal 1977 al 1988 con un minimo assoluto per la serie nel periodo 1977-1982 (media 16,4°C).  
  2. Un netto riscaldamento della temperatura primaverile si registra tra nel periodo 1989-2000 con la media pluriennale che si innalza fino ai 20,1°C dell’intervallo 1995-2000.  
  3. In questo inizio del XXI secolo la temperatura media è leggermente diminuita, ma la media stagionale (20,0°C) si mantiene sempre ben al di spora della norma.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale (gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più calda 22,50°C nel 2003 >>> tempo di ritorno 60-65 anni (non confermabile per esiguità della serie storica)
  • l’estate più fresca 15,00°C nel 1978 >>> tempo di ritorno 40 anni
  • la 2ªestate più fresca 15,26°C nel 1977 >>> tempo di ritorno 25-30 anni
  • la 2ªestate più calda 21,66°C nel 1994 >>> tempo di ritorno 20-25 anni



* Varese-CGP *


La stazione ha registrato una temperatura media mensile di 22,07°C
contro una media sull’intera serie storica (1967-2007) di 21,71°C (scarto +0,36°C).

Statisticamente si evidenzia un trend crescente nell’andamento della temperatura con pendenza della retta di regressione pari a +0,76°C ogni 10 anni.   Tale tendenza è significativa, come evidenziato dal tracciato della media mobile -- linea nera in grassetto.   Si evidenzia, infatti, una costante crescita dei valori oltre ad un netto punto di rottura nell’andamento della temperatura all’inizio degli anni 1980.

Scendendo nel dettaglio si nota:
  1. una fase decisamente fresca negli anni 1960 e 1970 con media pluriennale attorno a 20,5°C.   Il minimo assoluto appartiene agli anni 1960 con soli 20,4°C.  
  2. L’estate subisce un netto riscaldamento nel corso degli anni 1980 con media che si porta a 21.9°C, attorno ai valori medi attuali.  
  3. Negli ultimi due decenni la temperatura prosegue la sua corsa al rialzo, portandosi a 22,3°C negli anni 1990 e raggiungendo il picco in questo primo scorcio del XXI secolo con valori medi di 23,0°C.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più calda 26,20°C nel 2003 >>> tempo di ritorno oltre 4000 anni (non confermabile per esiguità della serie storica)
  • l’estate più fresca 18,97°C nel 1977 >>> tempo di ritorno 60-65 anni
  • la 2ªestate più calda 23,93°C nel 1994 >>> tempo di ritorno 25 anni
  • la 2ªestate più fresca 19,53°C nel 1968 e 1972 >>> tempo di ritorno 20-25 anni

** Su gentile concessione del Prof. Salvatore Furia - Centro Geofisico Prealpino di Varese


* Milano-S.Leonardo *

La stazione ha registrato una temperatura media mensile di 23,05°C
contro un valore medio sull’intera serie storica (1984-2007) di 23,45°C (scarto -0,40°C).

Statisticamente si evidenzia un trend crescente nell’andamento della temperatura con pendenza della retta di regressione pari a +0,71°C ogni 10 anni.   Tale tendenza è significativa, come evidenziato dal tracciato della media mobile -- linea nera in grassetto.   Si evidenzia, infatti, una progressiva crescita della temperatura nel corso degli anni.

Se scendiamo nel dettaglio si scorge:
  1. una fase fresca nel periodo 1984-1987 con  una media pluriennale di 22,5°C.   
  2. In seguito si ha un decennio (1988-1997) durante il quale si verifica un aumento della temperatura media fino a 20,2°C, cioè attorno ai valori medi.  
  3. Un ulteriore balzo in avanti nell’andamento termico si è avuto nel corso del periodo 1998-2007 durante il quale la temperatura media si colloca stabilmente attorno ai 24,0°C con un picco di 24,2°C nell’intervallo 2003-2007.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più calda 26,52°C nel 2003 >>> tempo di ritorno 950 anni (non confermabile per esiguità della serie storica)
  • l’estate più fresca 21,55°C nel 1984 >>> tempo di ritorno 35-40 anni
  • la 2ªestate più calda 25,16°C nel 1994 >>> tempo di ritorno 25 anni
  • la 2ªestate più fresca 22,46°C nel 1986 >>> tempo di ritorno 6 anni



* Spessa (PV) *

La stazione ha registrato una temperatura media mensile di 23,35°C
contro un valore medio sull’intera serie storica (1986-2007) di 23,38°C (scarto -0,03°C).

Statisticamente si evidenzia un trend crescente nell’andamento della temperatura con pendenza della retta di regressione pari a +0,36°C ogni 10 anni.   Tale tendenza non è significativa, come evidenziato dal tracciato della media mobile -- linea nera in grassetto.   Infatti, la temperatura da una veloce analisi sembra oscillare costantemente attorno al valore medio pluriennale.   La scarsa evidenza di un trend nell’andamento termico nel Basso Pavese è molto probabilmente dovuto alla brevità della serie storica.

Scendendo nel dettaglio si nota:
  1. la fase relativamente fresca del periodo 1986-1990 con valori attorno a 23,0°C.  
  2. A questa fase segue un breve intervallo con temperature superiori alla norma, dal 1991 al 2005, con valori medi oscillanti attorno a 23,8°C.  
  3. Le estati più fresche sono appannaggio del quinquennio 1996-2000 con un picco minimo di soli 22,6°C.  
  4. In questo primo scorcio del XXI secolo si è registrato un nuovo rialzo della temperatura con un picco di 24,0°C tra il 2000-2005 ed un ritorno verso condizioni più normali negli ultimi due anni.   
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più calda 26,91°C nel 1987 >>> tempo di ritorno 4500 anni (non confermabile per esiguità della serie storica)
  • la 2ªestate più calda 25,01°C nel 1994 >>> tempo di ritorno 20 anni
  • l’estate più fresca 22,15°C nel 2007 >>> tempo di ritorno 10 anni
  • la 2ªestate più fresca 22,20°C nel 1996 >>> tempo di ritorno 9 anni



* Ghedi (BS) *

La stazione ha registrato una temperatura media mensile di 23,47°C
contro un valore medio sull’intera serie storica (1951-2007) di 22,38°C (scarto +1,09°C).

Statisticamente si evidenzia un trend crescente nell’andamento della temperatura con pendenza della retta di regressione pari a +0,36°C ogni 10 anni.   Tale tendenza è significativa, come evidenziato dal tracciato della media mobile -- linea nera in grassetto.   Si denota, infatti, un punto di rottura nell’andamento della temperatura all’inizio/metà degli anni 1980.  

Scendendo nel dettaglio si nota:
  1. una fase relativamente fresca, che dura per ben 3 decenni (1951-1980) con valori medi attorno a 21,8-21,9°C.  
  2. A questa fase segue un decennio, gli anni 1980, con temperature che iniziano lentamente a crescere e si portano su valori attorno alla media pluriennale.  
  3. Negli ultimi due decenni le temperature estive continuano a crescere, raggiungendo il picco massimo in questo primo scorcio del XXI secolo con 23,6-23,7°C.   
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più calda 26,31°C nel 2003 >>> tempo di ritorno 38500 anni (non confermabile per esiguità della serie storica)
  • la 2ªestate più calda 24,12°C nel 1994 >>> tempo di ritorno 30 anni
  • l’estate più fresca 20,97°C nel 1954 >>> tempo di ritorno 15 anni
  • la 2ªestate più fresca 21,02°C nel 1978 >>> tempo di ritorno 13 anni

** Grazie alla preziosa collaborazione di S.Masneri - Fonte Aeronautica Militare



***   LE PRECIPITAZIONI   ***

* Olmo al Brembo (BG) *

La stazione ha registrato un accumulo mensile di pioggia pari a 667,0mm
contro una media sull’intera serie storica (1977-2007) di 586,3mm
Bilancio +80,7mm >>> 114% della precipitazione media stagionale.

La retta di regressione delle precipitazioni mostra una moderata tendenza alla riduzione pari a –30,8mm ogni 10 anni.   Questa tendenza non è significativa dal punto di vista statistico, come evidenziato chiaramente dalla media mobile (linea nera in grassetto), che oscilla costantemente attorno ai valori medi pluriennali

Scendendo nel dettaglio, notiamo che:
  1. la serie storica si apre con una fase piovosa (1977-1982), in cui si registra un massimo assoluto di precipitazioni di 679mm.
  2. Successivamente si registrano condizioni secche per un decennio (1983-1994) con un minimo assoluto di 521mm nel periodo 1989-1994.
  3. Nuovo breve intervallo piovoso negli anni 1995-2000.  
  4. In questo primo scorcio del XXI siamo ritornati in una fase secca con valori prossimi al minimo assoluto.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più piovosa 1070mm nel 1987 >>> tempo di ritorno 165-170 anni
  • la 2ªestate più piovosa 1008mm nel 1977 >>> tempo di ritorno 120 anni (non confermabili per brevità della serie storica)
  • la 3ªestate più piovosa 851mm nel 1996 >>> tempo di ritorno di 50-55 anni
  • la 4ªestate più piovosa 813mm nel 1997 >>> tempo di ritorno 40-45 anni



* Varese-CGP *

La stazione ha registrato un accumulo mensile di pioggia pari a 474,2mm
contro una media sull’intera serie storica (1965-2007) di 402,1mm.
Bilancio +72,1mm >>> 118% della precipitazione media mensile.

La retta di regressione delle precipitazioni mostra un’impercettibile tendenza all’aumento pari a +1,6mm ogni 10 anni.   Questa tendenza non è significativa.   Infatti, la media mobile -- linea nera in grassetto – evidenzia che la piovosità oscilla costantemente attorno ai valori medi.

Nel dettaglio notiamo che:
  1. la serie storica si apre con una fase secca, corrispondente alla fine degli anni 1960 alla quale appartiene anche il minimo assoluto di 367mm medi.  
  2. Gli anni 1970 coincidono con una fase leggermente più piovosa della norma con un massimo assoluto di 438mm medi.  
  3. Gli anni 1980 mostrano il ritorno ad una fase secca.  
  4. Le oscillazioni permangono anche negli ultimi due decenni con valori leggermente sopra la norma negli anni 1990.  
  5. Si torna ad estati più secche in questo primo scorcio del XXI secolo.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più piovosa 724,8mm nel 1977 >>> tempo di ritorno 240-250 anni
  • la 2ªestate più piovosa 644,2mm nel 1979 >>> tempo di ritorno 125 anni
  • la 3ªestate più piovosa 620,0mm nel 1980 >>> tempo di ritorno di 100-105 anni
  • la 4ªestate più piovosa 612,8mm nel 1992 >>> tempo di ritorno 95-100 anni (tutti non confermabili per la brevità della serie storica).

** Su gentile concessione del Prof. Salvatore Furia - Centro Geofisico Prealpino di Varese


* Milano-S.Leonardo *

La stazione ha registrato un accumulo mensile di pioggia pari a 247,2mm
contro una media sull’intera serie storica (1980-2007) di 235,4mm
Bilancio +11,8mm >>> 105% della precipitazione media mensile.

La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza all’aumento pari a +13,4mm ogni 10 anni.   Questa tendenza non è significativa.   Infatti, benché la media mobile -- linea nera in grassetto –- evidenzia come la piovosità oscilli costantemente attorno ai valori medi.

Nel dettaglio notiamo che:
  1. inizialmente si ha una fase secca (1980-1990), con un picco minimo assoluto di 186mm nel quinquennio 1980-1985.  
  2. Segue poi un decennio piovoso (1991-2000) con un massimo assoluto di 333mm medi nel quinquennio 1996-2000.  
  3. L’inizio del XXI secolo ha fatto registrare una progressiva riduzione delle precipitazioni, che hanno portato alla fase decisamente secca di questi ultimi anni con valori prossimi al minimo assoluto.   
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più piovosa 446,0mm nel 2002 >>> tempo di ritorno 80 anni (non confermabile per brevità della serie storica)
  • la 2ªestate più piovosa 375,7mm nel 1996 >>> tempo di ritorno 40-45 anni
  • la 3ªestate più piovosa 371,6mm nel 1997 >>> tempo di ritorno 40 anni
  • la 4ªestate più piovosa 349,3mm nel 1992 >>> tempo di ritorno 30-35 anni



* Spessa (PV) *


La stazione ha registrato un accumulo mensile pari a 221,5mm
contro una media sull’intera serie storica (1987-2007) di 164,5mm
Bilancio +57,0mm >>> 135% della precipitazione media mensile).
L’estate del 2007 è stata la quinta più piovosa della serie storica di Spessa, ma piuttosto lontana dal record 323mm dell'anno 1999.

La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza all’aumento pari a +9,1mm ogni 10 anni.   Questa tendenza non è significativa.   Infatti, la media mobile -- linea nera in grassetto –- continua ad oscillare attorno ai valori medi pluriennali.

Nel dettaglio si nota:
  1. una fase leggermente piovosa o neutra nell’intervallo 1987-1990.  
  2. A questo periodo fa seguito una fase secca nel quinquennio 1991-1995, durante il quale si ha il minimo assoluto con 130mm medi.  
  3. La fase più piovosa è appannaggio del quinquennio 1996-2000 con un massimo assoluto di 205mm medi.  
  4. Le oscillazioni persistono anche nel XXI secolo con una nuova fase secca fino al 2001-2005, a cui si contrappone un nuovo incremento delle precipitazioni negli ultimi due anni.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più piovosa 322,9mm nel 1999 >>> tempo di ritorno 60-65 anni (non confermabile per brevità della serie storica)
  • la 2ªestate più piovosa 277,2mm nel 2002 >>> tempo di ritorno 35 anni
  • la 3ªestate più piovosa 256,1mm nel 1997 >>> tempo di ritorno 25-30 anni



* Ghedi (BS) *


La stazione ha registrato un accumulo mensile pari a 184,3mm
contro una media sull’intera serie storica (1975-2007) di 226,2mm
Bilancio –41,9mm >>> 81% della precipitazione media mensile).

La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza alla riduzione pari a –11,2mm ogni 10 anni.   Questa tendenza non è significativa.   Infatti, la media mobile -- linea nera in grassetto –- continua ad oscillare attorno ai valori medi pluriennali.

Nel dettaglio si nota:
  1. una fase piovosa nell’intervallo 1975-1981, durante il quale si ha il massimo assoluto delle precipitazioni con un valore medio di 262mm.  
  2. A questo periodo fa seguito una fase secca nell'intervallo 1982-1988, durante il quale si ha il minimo assoluto con 172mm medi.  
  3. Una nuova fase più piovosa abbraccia il periodo 1989-2002 con una piovosità media di 245-250mm.  
  4. Un nuovo periodo secco si sta verificando in questi ultimi anni con accumuli medi scesi a 191mm.
Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:
  • l’estate più piovosa 452,2mm nel 2002 >>> tempo di ritorno 205-210 anni 
  • la 2ªestate più piovosa 441,9mm nel 1989 >>> tempo di ritorno 180-185 anni
  • la 3ªestate più piovosa 429,0mm nel 1977 >>> tempo di ritorno di 155 anni (non confermabili per brevità della serie storica)
  • la 4ªestate più piovosa 321,1mm nel 1982 >>> tempo di ritorno di 40-45 anni

** Grazie alla preziosa collaborazione di S.Masneri - Fonte Aeronautica Militare

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