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.: Martedì 3 dicembre 2024
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Massimo Mazzoleni |
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La stagione invernale è stata caratterizzata da temperature decisamente sopra la media sia a livello lombardo, che a scala europea. Per molte stazioni quello appena trascorso è stato l’inverno più caldo da oltre due secoli. Tutti i mesi, infatti, hanno fatto registrare valori medi molto miti per il persistere di una lunga fase con NAO+, e soprattutto con AO +++. Ciò ha coinciso anche con una notevole forza del vortice polare ed una situazione sinottica a scala continentale, dominata da correnti miti di origine oceanica. Queste a più riprese hanno sospinto aria temperata oceanica su tutto il continente europeo. Un break a questa situazione è intervenuto solo nel corso del mese di Febbraio, quando la Scandinavia, la Russia e le Rep. Baltiche sono state interessate da una discesa di aria artica.
** Immagine elaborata dal CPC della NOAA, rappresentante lo scarto dei valori termici medi a livello europeo nella stagione INVERNALE rispetto ai valori medi pluriennali (1968-1997).
Dal punto di vista pluviometrico la stagione si è chiusa a livello regionale con un surplus idrico su Alpi e Prealpi (vedi Olmo e Varese), mentre il deficit si fa sempre più crescente scendendo la Pianura Padana (vedi Milano e Spessa). La nota negativa è costituita dal fatto che gran parte delle precipitazioni sono cadute nel solo mese di Dicembre ed in particolare in un solo evento piovoso. Infatti, con la fine di Dicembre si è aperta una fase con estrema penuria di precipitazioni. A scala continentale notiamo che la scarsità di piogge interessa tutte le grandi penisole mediterranee e l’area del Baltico. Per contro Isole Britanniche, Norvegia ed Europa centrale, sottoposte a passaggi di sistemi perturbati trascinati da correnti tese dall’Ovest, mostrano precipitazioni ben superiori alla norma.
** Immagine elaborata dal CPC della NOAA, rappresentante l'ammontare (in percentuale) delle precipitazioni a livello europeo nella stagione INVERNALE rispetto ai valori medi pluriennali(1968-1997). ** Dicembre**Caratterizzato da temperature decisamente sopra la media, ad eccezione dei fondovalle incassati quali Valtellina e valli Prealpine, e da precipitazioni sopra la media su gran parte della regione ad eccezione della Bassa Padana. DA RICORDARE: - Nella prima 1ª decade la più intensa fase perturbata di tutto l’inverno. Gli accumuli sono prossimi o superiori a 100mm sia nell’episodio dei gg.6-7 (vedi Dongo-CO-->94mm, Andalo Valt.-SO-->86mm, Schilpario e Vilminore-BG-->80mm), che nell’episodio dei gg.8-9 (vedi Cuveglio-VA-->148mm, Torno-CO-->135mm e Monteggio-TI-->130mm). A questa data risale anche l’unica interessante nevicata del mese che ha raggiunto il fondovalle nell’Ossola e la quota di 700-1000m altrove.
- Nella 3ª decade, dopo la fase mite protrattasi fino a Natale con MAX anche sui 15°C (vedi Desenzano(BS) 15.0°C, Casatenovo(LC) 14.8°C e Cunardo(VA) 14.0°C) intervallo con dominio della nebbia e giornate di ghiaccio su alcune località di pianura: Roncadelle(BS), Somma Lom.(VA), Desenzano(BS), Brignano(BG) e Mozzate(CO).
** Gennaio**Caratterizzato quasi ovunque da temperature decisamente sopra la norma ad eccezione dei fondovalle alpini incassati e della Valtellina, dove le frequenti inversioni hanno ostacolato l’influenza del flusso atlantico ed evitato valori record.Dal punto di vista pluviometrico accumuli di una certa consistenza si registrano solo su Valtellina (seppur con distribuzione molto irregolare), Prealpi e fascia pedemontana. Altrove, invece, le piogge si riducono progressivamente, tanto che la Media e la Bassa Padana hanno avuto accumuli vieppiù deficitari. DA RICORDARE: - Nella 1ª e 2ª decade estremamente miti e con scarti dalla media attorno a +4/5°C, si verificano alcuni episodi favonici con TMX superiori a 20°C.Nel primo episodio (g.12) --> TMX a Carimate-CO 23.2°C, Casatenovo-LC 22.1°C, Luino-VA 22,0°C, Lazzate-MI 21.6°C, S. Pellegrino T.-BG 20.7°C. Nel secondo episodio (g.19), coincidente con il transito della tempesta ciclonica KYRILL sul N-Europa, si infrangono record storici mensili --> Dongo-CO 25.7°C, Andalo Valt.-SO 24.8°C, Ispra-VA 24.6°C, Valmadrera-LC 24.3°C, Cene-BG 24.1°C, Lugano Mas.-TI e Leno-BS 22.9°C
- Nella 3ª decade sviluppo di un'importante onda ciclonica con discesa artico-marittima, a cui è legata l’unica vera fase invernale del mese. Le precipitazioni in tale occasione (gg.22-24) sono diffuse ed anche di tipo temporalesco con presenza di grandine -- Torno(CO) 77mm, Riva del Garda(TN) 59mm, Meride(TI) 57mm, S.Giovanni B.co(BG) e Rasura(SO) 55mm. Nei gg.25-26 la tornante ciclonica da Est porta neve su Valtellina, fascia pedemontana e Pavese: Salice T.(PV) 11cm, Albese ed Alzate Br.(CO) 10cm, Meride(TI) e Bevera Sirt.(LC) 9cm, Vedano Ol.(VA) 7cm e Voghera(PV) 6cm. Neve bagnata con accumulo nullo anche a Milano. Al termine della fase perturbata intenso gelo notturno: Oga(SO) -11.9°C, Bormio(SO) -9.7°C, Cunardo(VA) e Barzio(LC) -8.1°C, Ponte di Legno(BS) -7.1°C e Olgiate Com.(CO) -6.7°C.
** Febbraio**Caratterizzato da temperature decisamente sopra la media stagionale. Dal punto di vista pluviometrico il mese ha riservato precipitazioni di una certa consistenza solo sulla Bassa Padana ed in particolare nel Mantovano, mentre il resto della regione, dal settore alpino all’Oltrepo Pavese, ha presentato accumuli decisamente inferiori alla media mensile. DA RICORDARE: - Nella 1ª decade un ennesimo episodio favonico spinge le temperature su Valtellina e pedemontana Ovest attorno a 20°C, vedi Dongo(CO) e Como 20.2°C, Massagno(TI) 20.1°C, Varese 19.8°C, Valmadrera-LC 19.6°C ed Andalo Valt.(SO) 19.1°C. Segnaliamo anche la fase perturbata più importante del mese (gg.6-10) con flusso mite oceanico e passaggio di numerosi sistemi frontali su N-Italia, alimentati da deboli onde cicloniche. Gli accumuli sono maggiori su Lombardia Est: S.Giacomo Po 37mm e S.Giorgio di Mant. 29mm (prov.MN), S.Giovanni in Croce 27mm e Cremona 24mm (prov.CR), S.Martino di Cazz. 16mm e Leno 15mm (prov.BS), Grassobbio, Cene e Valbrembo 11mm (prov.BG)
- Nella 3ª Decade molto mite (circa 4°C oltre la norma) il transito di una moderata perturbazione oceanica (gg.24-25), alimentata da un'onda ciclonica più intensa con locali temporali sul Bresciano. In tale occasione le eccezionali TMN giornaliere del g.25, con 8,1°C a MI-S.Leonardo valore record per Febbraio (serie storica 1984-2007). Nei gg.26-28 una nuova fase favonica (g.27) con TMX di 16-20°C a livello regionale -- vedi Dongo(CO) 20.2°C, Alzano Lomb.(BG) 19.6°C, Desenzano(BS) 19.3°C, Crema(CR) 19,2°C, Provaglio d'Iseo(BS) - Casatenovo(LC), Mercallo(MI) e MI-Lambrate 18.9°C.
Le serie storiche relative all’andamento termico dell’Inverno in 4 località lombarde:
**LE TEMPERATURE**
1) La stazione di Olmo al Brembo (BG) ha registrato una temperatura media stagionale di 3,29°C contro una media sull’intera serie storica (1978-2007) di 1,99°C (scarto +1,30°C). L’inverno del 2007 è il sesto tra i più miti della serie storica di Olmo al Brembo, ma molto lontano del record di 4,48°C dell’anno 1989.Statisticamente si ha un trend significativo della temperatura, che la pendenza della retta di regressione indica in -0,45°C ogni 10 anni. Tale situazione è evidenziata dalla media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto – che dalla metà degli anni 1990 si colloca costantemente al di sotto del valore medio pluriennale.Nel dettaglio si nota una lunga fase mite dal 1978 al 1994 che culmina con un massimo nel periodo 1989-1994 (media 2,53°C). Dalla metà degli anni 1990 ad oggi siamo scivolati verso una fase vieppiù fredda, tanto che la temperatura media del periodo 2001-2007 e di soli 1,25°C. Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:L’inverno più freddo –1,26°C nel 2006 >>> tempo di ritorno 169 anni (non confermato per esiguità della serie storica). L’inverno più freddo 4,48°C nel 1989 >>> tempo di ritorno 37 anni il 2°inverno più mite 4,33°C nel 1980 >>> tempo di ritorno 29 anniil 2°inverno più freddo 0,22°C nel 2005 >>> tempo di ritorno 12 anni
2) La stazione di Varese-CGP ha registrato una temperatura media stagionale di 6,30°C contro una media sull’intera serie storica (1968-2007) di 3,56°C (scarto +2,74°C). L’inverno del 2007 è il più mite della serie storica, superando nettamente il vecchio record del 1975 (5,50°C) ed il secondo valore datato 1989 (5,00°C).Statisticamente si evidenzia un trend all’aumento della temperatura, che la pendenza della retta di regressione indica in +0,15°C ogni 10 anni. Questa tendenza non è significativa, infatti, dal tracciato della media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto, si nota un costante oscillare della temperatura invernale attorno alla media pluriennale. Scendendo nel dettaglio si nota un’alternanza di decenni freddi e miti. All’inverno freddo della fine degli anni 1960 (media 3,20°C) si contrappone il decennio mite degli anni 1970 (media 3,88°C). L’inverno torna freddo negli anni 1980 (media 3,14°C), mentre negli anni 1990 ed in questo inizio del XXI secolo gli inverni sono di nuovo caratterizzati da relativa mitezza (media 3,7-3,8°C). Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno:L’inverno più mite 6,30°C nel 2007 >>> tempo di ritorno 238 anni (non confermabile per esiguità della serie storica). il 2°inverno più mite 5,50°C nel 1975 >>> tempo di ritorno 32 annil’inverno più freddo 1,87°C nel 1979 >>> tempo di ritorno 19 anni il 2°inverno più freddo 1,93°C nel 1985 >>> tempo di ritorno 17 anni
** Su gentile concessione del Prof. Salvatore Furia - Centro Geofisico Prealpino di Varese
3) La stazione di Milano-S.Leonardo ha registrato una temperatura media stagionale di 5,98°C contro una media sull’intera serie storica (1984-2007) di 3,56°C (scarto +2,28°C). L’inverno del 2007 è il più mite della serie storica di MI-S.Leonardo, superando il vecchio record di 5,49°C dell’anno 1998 e la calda stagione del 2001 con 5,35°C. La retta di regressione evidenzia un trend all’aumento della temperatura di +0,93°C ogni 10 anni. Questa tendenza al riscaldamento della temperatura negli ultimi 25anni è solo in parte significativa dato la brevità della serie storica. Infatti, la media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto – negli ultimi anni si colloca costantemente al di sopra della media pluriennale dalla metà degli anni 1990. Se scendiamo nel dettaglio si scorge una fase fresca, che si protrae dal 1984-1992 con un minimo nel periodo 1984-1987 (media 2,03°C). In seguito si evidenzia una lunga fase mite, tuttora in atto, con picco massimo nel quinquennio 1993-1997 (media 4,53°C) con tendenza all’attenuazione in questi ultimi anni. Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più freddo 0,93°C nel 1991 >>> tempo di ritorno 53 anni (non confermabile per esiguità della serie storica). L’inverno più mite 5,98°C nel 2007 >>> tempo di ritorno 23 anni Il 2°inverno più freddo 1,44°C nel 1985 >>> tempo di ritorno 22 anni Il 2°inverno più mite 5,49°C nel 1998 >>> tempo di ritorno 11 anni
4) La stazione di Spessa (PV) ha registrato una temperatura media mensile di 5,81°C contro un valore medio sull’intera serie storica (1986-2007) di 3,26°C (scarto +2,55°C). Tale valore risulta essere il più mite in assoluto durante la stagione invernale per la serie storica di Spessa, superando nettamente il vecchio record di 4,94°C dell’anno 1998 e i 4,90°C del 2001. La retta di regressione evidenzia un trend all’aumento della temperatura di +0,57°C ogni 10 anni. Tale trend non è significativo, poiché la media mobile (su base 5) -- linea nera in grassetto – pare, grazie alla recente tendenza alla diminuzione, oscillare attorno alla media pluriennale. Scendendo nel dettaglio si nota la fase fredda del decennio 1986-1995 con minimo di termico di 2,86°C (periodo 1986-1990). A questa fase si contrappone il periodo mite, tuttora in atto, apertosi con la metà degli anni 1990 e tuttora in atto con massimo termico nel quinquennio 1996-2000 (media 3,63°C). Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione normale(gaussiana) dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più freddo –0,07°C nel 1991 >>> tempo di ritorno 154 anni (non confermato per esiguità della serie storica). L’inverno più mite 5,81°C nel 2007 >>> tempo di ritorno 35 anni il 2°inverno più freddo 1,04°C nel 2006 >>> tempo di ritorno 20 anni il 2°inverno più mite 4,94°C nel 1998 >>> tempo di ritorno 10 anni
**LE PRECIPITAZIONI**
1) La stazione di Olmo al Brembo (BG) ha fatto registrare un accumulo stagionale di pioggia pari a 343,0mm contro una media sull’intera serie storica (1978-2007) di 267,3mm (bilancio +75,7mm >>> 128% della precipitazione media stagionale). La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza alla diminuzione pari a -33,8mm ogni 10 anni. Questa tendenza è significativa e ciò è evidenziato molto chiaramente dalla media mobile su base 5 -- linea nera in grassetto -- che presenta un andamento con massimi progressivamente meno accentuati col passare degli anni. Scendendo nel dettaglio, notiamo che la serie storica si apre con un decennio piovoso (1978-1988), in cui si registra un massimo assoluto di precipitazioni di 345mm. Successivamente si registrano condizioni secche, che culminano col minimo della fase 1995-2000 (media 220mm). Col XXI secolo le precipitazioni tendono a tornare su valori prossimi alla media pluriennale. Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più piovoso 571mm nel 2001 >>> tempo di ritorno 156 anni Il 2°inverno più piovoso 482mm nel 1979 >>> tempo di ritorno 76 anni Il 3°inverno più piovoso 456mm nel 1985 >>> tempo di ritorno di 62 anni (non confermabili per la brevità della serie storica). Il 4°inverno più piovoso 430mm nel 1978 >>> tempo di ritorno 50 anni
2) La stazione di Varese-CGP ha fatto registrare un accumulo stagionale di pioggia pari a 275,8mm contro una media sull’intera serie storica (1966-2007) di 233,8mm (bilancio +42,0mm >>> 118% della precipitazione media stagionale). La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza alla diminuzione di -11,1mm ogni 10 anni. Questa tendenza è significativa ed è evidenziata dalla media mobile su base 5 -- linea nera in grassetto – in cui picchi di piovosità tendono progressivamente a smorzarsi col passare degli anni. Nel dettaglio notiamo che la serie storica si apre con una fase decisamente secca, corrispondente alla fin degli anni 1960 (media 174mm). Gli anni 1970 coincidono con l’unica fase invernale realmente piovosa con un massimo assoluto di precipitazioni (media 326mm). Negli ultimi tre decenni le precipitazioni si mantengono sotto media, anche se non sui valori degli anni 1960, e solo con l’inizio del XXI secolo tornano ad avvicinarsi la media pluriennale. Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più piovoso 569,4mm nel 1974 >>> tempo di ritorno 282 anni il 2°inverno più piovoso 463,8mm nel 1972 >>> tempo di ritorno 115 anni il 3°inverno più piovoso 422,8mm nel 1977 >>> tempo di ritorno 82 anni il 4°inverno più piovoso 415,0mm nel 1978 >>> tempo di ritorno 76 anni (tutti i valori non sono confermabili data la brevità della serie storica).
** Su gentile concessione del Prof. Salvatore Furia - Centro Geofisico Prealpino di Varese
3) La stazione di Milano-S.Leonardo ha fatto registrare un accumulo stagionale di pioggia pari a 143,2mm contro una media sull’intera serie storica (1980-2007) di 180,6mm (bilancio –37,4mm >>> 79% della precipitazione media stagionale). La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza all’aumento di +22,5mm ogni 10 anni. Questa tendenza è solo in parte significativa dal punto di vista statistico. Infatti, come è evidenziato chiaramente dalla media mobile su base 5 -- linea nera in grassetto -- si nota lo stazionare della medesima al di sopra della media pluriennale dalla metà degli anni 1990. L’incertezza è soprattutto dovuta alla brevità della serie storica ed al recente ritorno della media mobile verso valori normali. Nel dettaglio notiamo che inizialmente si ha una fase secca (1980-1995), con un picco minimo di 141mm nel quinquennio 1980-1985. Abbiamo poi il decennio 1996-2005, contrassegnato da una fase umida con picco nel periodo 1996-2000 (media 229mm). Anche a Milano negli ultimissimi anni vi è un ritorno delle precipitazioni stagionali su valori normali. Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più piovoso 387,5mm nel 1996 >>> tempo di ritorno 104 anni Il 2°inverno più piovoso 329,2mm nel 2004 >>> tempo di ritorno 56 anni (non confermabili per esiguità della serie storica) Il 3°inverno più piovoso 293,6mm nel 2001 >>> tempo di ritorno 38 anni Il 4°inverno più piovoso 286,9 nel 1998 >>> tempo di ritorno 35 anni
4) La stazione di Spessa (PV) ha fatto registrare un accumulo stagionale pari a 81,9mm contro una media sull’intera serie storica (1987-2006) di 135,3mm (bilancio -53,4mm >>> 61% della precipitazione media stagionale). La retta di regressione delle precipitazioni mostra una tendenza alla aumento pari a +12,4mm ogni 10 anni. La media mobile su base 5 -- linea nera in grassetto – non è sufficiente per evidenziare una significatività della tendenza all’incremento delle precipitazioni a causa della brevità della serie storica. Nel dettaglio si nota una fase secca 1988-1995 con un minimo assoluto di soli 93mm medi. A questo periodo fa seguito l’intervallo piovoso 1996-2007 con un massimo assoluto di 179mm medi (periodo 1996-2000). Se analizziamo la serie storica in base ad una distribuzione logaritmica dei valori, riscontriamo i seguenti tempi di ritorno: L’inverno più piovoso 282,9mm nel 1996 >>> tempo di ritorno 63 anni Il 2°inverno più piovoso 259,4mm nel 1997 >>> tempo di ritorno 46anni (non confermati data brevità della serie storica). Il 3°inverno più piovoso 216,0mm nel 1998 >>> tempo di ritorno 25 anni
**LA NEVE** 1) La stazione di Olmo al Brembo (BG) ha registrato precipitazioni nevose durante la stagione invernale per un totale di 11cm contro un accumulo medio di 59cm (serie storica 1978-2007) ed un accumulo massimo nel 1978 (206cm) e nel 1986 (164cm).
2) La stazione di Varese-CGP ha registrato precipitazioni nevose durante la stagione invernale per un totale di 3cm contro un accumulo medio di 44cm (serie storica 1970-2007) ed un accumulo massimo nel 1978 (181,5cm) e nel 1985 (166cm).
3) La stazione di Milano-S.Leonardo non ha registrato alcuna precipitazione nevosa durante la stagione invernale contro un accumulo medio di 20,5cm (serie storica 1980-2007) ed un accumulo massimo nel 1985 (102,5cm) e nel 2006 (68,5cm).
4) La stazione di Spessa (PV) non ha registrato alcuna precipitazione nevosa durante la stagione invernale contro un accumulo medio di 10cm (serie storica 1988-2007) ed un accumulo massimo nel 2006 (45cm) e nel 1996 (31,5cm).
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