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Analisi meteo-climatica dell'anno 2010 a Gualdrasco (PV)   Inserito il› 06/10/2011 19.33.30
 
 
 
 
TEMPERATURE NELLA NORMA, MA ANNO ESTREMAMENTE  PIOVOSO
 
 
L’anno meteorologico 2010 chiude un decennio fortemente caratterizzato dalla conseguenze del celeberrimo Global Warming, il periodo più caldo rispetto alla lunga serie storica del ventesimo secolo. Proprio in questi ultimi dieci anni  sulla nostra zona si sono registrate le temperature medie annuali più alte di sempre: dall’archivio meteorologico di Pavia, che raccoglie i dati termometrici a partire dal 1860, i tre valori termici più elevati si sono registrati nel 2003, che è risultato l’anno più caldo di tutta la serie, il 2007, che è di poco dietro il 2003 ed infine il più recente 2009, che pur distante qualche decimo dai precedenti, è risultato il terzo anno più caldo di sempre. Non solo il campo termico, ma anche quello pluviometrico, ha fortemente risentito di marcate anomalie: infatti il periodo tra il 2001 ed il 2008 è stato connotato da pesanti deficit pluviometrici, tanto che il periodo succitato è risultato uno dei più secchi dell’intera serie pluviometrica dell’archivio di Pavia che copre quasi 200 anni (1813-2010).  Dal 2008 invece le piogge hanno ripreso l’usuale regime con il 2009 terminato sopra media pluviometrica per la prima volta dal 2002; pertanto il 2002 ed il 2009 rappresentano gli unici anni sopra media pluviometrica della serie.
Ma andiamo a vedere cosa è accaduto in questo 2010 per quanto concerne gli eventi meteorologici.
 
 
 
CRONACA METEOROLOGICA
 

4 gennaio 2010: debole nevicata che accumula 2cm con temperature sotto lo zero

8 gennaio 2010: giorno del gran "flop" previsionale. Infatti erano previsti accumuli nevosi per 30cm, invece la giornata è stata segnata da forti precipitazioni piovose alternate a brevi ma intensi rovesci di neve, che sono riusciti ad accumulare solo 2 centimetri. Mentre in altre aree specialmente del Basso Piemonte si è assistito ad una forte nevicata con accumuli anche intorno ai 30cm.

19-22 gennaio 2010: si registrano 4 giornate consecutive di ghiaccio, grazie alla presenza di una spesso strato nebbioso con forti episodi di galaverna.

29 gennaio 2010: un minimo depressionario sul Ligure in spostamento verso sud provoca una ritornante perturbata su parte della Valpadana con nevicate moderate che in serata coinvolgono tutta la bassa Lombardia con accumuli intorno ai 5 cm.

5 febbraio 2010: il transito di un’intensa perturbazione atlantica accompagnata da aria molto fredda permette alle deboli piogge di trasformarsi in neve. Nevicata che in serata raggiunge un’intensità impressionante accumulando circa 15 cm in 3 ore circa.

19 febbraio 2010: un'intensa bassa pressione coinvolge tutta l’Italia con forti piogge. Cadono ben 43mm di pioggia e tale valore rappresenta il giorno più piovoso del mese di febbraio degli ultimi 20 anni. Il flusso atlantico domina la restante parte del mese di febbraio che chiude con un’impressionante surplus pluviometrico, facendo si che il febbraio 2010 risulti il più piovoso dal 1974 ad oggi.

5 marzo 2010: un intenso nucleo di aria fredda artico-marittima irrompe in Valpadana portando una intensificazione dei venti ed un crollo termico; nelle ore pomeridiane si passa dai 10 gradi diurni ai -3°C della sera.

7 marzo 2010: si consolida il freddo con un intensa retrogressione di aria gelida artico-continentale. Nella mattinata l’ingresso del nucleo è accompagnato da deboli ma fitte nevicate sotto forma di bufera ma senza accumulo.

9-11 marzo 2010: la più grande nevicata del mese di marzo dell’ultimo secolo. La formazione di un’intensa area di bassa pressione coinvolge tutta la nostra Penisola. La depressione viene alimentata da aria fredda di matrice artico-continentale che seguita ad affluire sull’Italia, e nello stesso tempo richiama correnti meridionali sotto forma di Scirocco che accompagnano l’avvezione umida ciclonica in media quota. Ciò provoca la strutturazione di una WCB in seno ad un attivo fronte caldo. L’interazione tra correnti fredde che alimentano la depressione e le correnti calde di richiamo provocano tra la sera del 9 ed la notte dell’11 intense nevicate che riescono ad accumulare ben 25 cm di neve. Alla sera del 9, complice l’afflusso da est ancora ben attivo, e lo scirocco in risalita dall’Adriatico in Valpadana si è assistito ad une nevicata quasi sotto forma di bufera. (Per un maggior approfondimento cfr. analisi “9-11 Marzo 2010: una memorabile nevicata tardo-invernale”, di Matteo Dei Cas )

30 marzo 2010: primo temporale della stagione accompagnato da caduta di grandine/gragnuola .

1 aprile 2010: altro temporale accompagnato da un’altra debole grandinata.

3-15 maggio 2010: uno dei periodi più perturbati del nuovo millennio con ben 13 giorni di pioggia consecutivi. In totale cadono 153.2 mm di pioggia, di cui ben 43.4mm il giorno 5.

15-20 giugno: intensa fase di maltempo .

19-20 giugno 2010: una straordinaria “rodanata” fuori stagione, porta violenti temporali, e neve a quote bassissime, nonché un tracollo delle temperature; il giorno 20 infatti risulta il giorno più freddo registrato a giugno negli ultimi 10 anni con le temperature massime che non riescono a superare i 16°C. (Per un maggiore approfondimento cfr. l’analisi ”19-20 Giugno 2010: un'irruzione artica del tutto fuori stagione" di Matteo Dei Cas)
 
27 giugno 2010 - 23 luglio 2010: periodo dominato da una lunga ed intensa ondata di caldo afoso, con temperature massime sempre sopra i 30°C ma soprattutto temperature minime sempre sopra i 20°C; il caldo è accentuato da una forte afosità che porta i DP a sfiorare ripetutamente i 25°C; il tutto è dovuto ad un coriaceo anticiclone, dapprima di chiaro stampo sub-tropicale africano, poi la struttura si consolida in alta pressione afro-mediterranea.

5 agosto 2010: intensa fase temporalesca con temporali e piogge. In particolare un temporale mattutino di natura rigenerante scarica al suolo quasi 50 mm di pioggia. Il tutto è stato causato dalla formazione di un’intensa dry line temporalesca dovuta allo scontro tra un richiamo meridionale umido da SE, ed una corrente secca in discesa da NW, scontro causato dalla genesi di un minimo depressionario ad induzione parzialmente orografica proprio nel cuore della Valpadana in concomitanza col passaggio di un attivo fronte freddo.

12-15 agosto 2010: intensa fase di maltempo proprio nel cuore del periodo estivo per eccellenza.
 
Ottobre-novembre 2010: ripetute ed intense fasi di maltempo segnano questi due mesi autunnali, nei quali cadono quasi 370mm di pioggia e rappresentano il periodo più piovoso del nuovo millennio. Ecco una rapida carrellata delle fasi di maltempo del bimestre suddetto con i relativi accumuli pluviometrici:

3-4 ottobre: il giorno 4 ottobre forti rovesci di pioggia e forti raffiche di Scirocco accumulano 37.1 mm di pioggia; alla fine del peggioramento il totale pluviometrico sarà di 38.5mm.

16-17 ottobre: il totale pluviometrico del peggioramento sono 30.2 mm di pioggia.

24-25 ottobre: il giorno 25 ottobre cadono 53.8mm di pioggia che fanno di questa la giornata più piovosa dell’intero anno. Totale del peggioramento che però ammonta a 66.8mm di pioggia.

31 ottobre- 2 novembre: Rappresenta una delle ondate di maltempo più forti degli ultimi 10 anni con acme la notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre, quando forti rovesci di pioggia ed intense raffiche di Scirocco si abbattano su buona parte della Lombardia. Alla fine della nottata si contano 37mm di pioggia, a fine peggioramento i mm saranno 99.5. Per un maggiore approfondimento cfr. l’analisi “Il maltempo del Ponte di Ogni Santi ”di Matteo Dei Cas e Mauro Corti).

14-18 novembre: nuovo peggioramento il cui totale finale è di 44.4mm di pioggia.

20-21 novembre: a pochi giorni di distanza dal precedente si concretizza un nuovo peggioramento del tempo, che accumula altri 34.0mm di pioggia. 

26-28 novembre: peggioramento per altro iniziato con una moderata nevicata, che costituisce il primo episodio nevoso stagionale, che nel suo totale accumula 35.9mm di pioggia.

25 novembre – 29 novembre: la prima fase fredda, che porta il giorno 26 la prima neve stagionale.
9 dicembre-13 dicembre 2010: l’affondo di una saccatura colma di aria fredda artico-marittima, dapprima provoca un intenso episodio di foenh il giorno 9, (dopo ben 5 mesi di assenza), e nei giorni susseguenti un intenso calo delle temperature, che si portano al di sotto dello 0°C nei valori minimi.

13 dicembre-22 dicembre: intensa retrogressione gelida orientale regala la fase più fredda di tutto l’anno 2010.
 
 
 
TEMPERATURE

L'anno 2010, come già accennato nell’introduzione, è risultato in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Le temperature medie annuali hanno registrato un valore di 12.98°C. In particolare per le massime il valore medio è stato di 17.20°C; per le minime il valore medio è stato di 9.20°C
I grafici sottostanti mostrano l’andamento delle temperature durante quest’anno:
 
 
 
Fig.1 - Andamento delle temperature annuali per decade mensile nei valori massimi (linea rossa) e nei valori minimi (linea blu)
 
 
Fig. 2 - Andamento delle temperature medie annuali. La temperatura media è di tipo integrale, cioè è la media delle temperature osservate ogni 5 min. non è quindi la semisomma della temperatura massima con la minima.
 
 
 
Quest’altro grafico invece mostra il confronto tra il profilo termico medio e le temperature registrate in questo anno 2010. Si evince come i due grafici siano più o meno sovrapponibili e questo avalla il fatto che l’anno 2010 non ha avuto particolari anomalie termiche e le temperature globalmente non si sono discostate dalle medie standard per le nostre zone.
 
 
 
 
Fig. 3 - Confronto tra l’andamento termico del 2010 (linea rossa) e l’andamento termico medio (linea blu). Il grafici quasi sovrapponibili indicano anomalie termiche contenute
 
 
Il grafico sottostante invece mostra le anomalie termiche assolute mese per mese. Si può notare la netta prevalenza dei blu sui rossi (7 a 6), e ciò sta a indicare un maggior numero di mesi con temperature sotto media (leggermente o abbondantemente) rispetto a quelli con temperature sopra media. Nonostante ciò complessivamente l’anno è risultato in perfetta media termica, ciò è dovuto al fatto che l’anomalia dei mesi caldi è risultata più significativa rispetto a quella dei mesi freddi o sotto media, vale a dire che le significative anomalie termiche positive di giugno, luglio e novembre hanno compensato i numerosi  altri mesi sotto media.
 
 
 

Fig.4 - Anomalie termiche assolutamente per mese (anno 2010)

 
 
 
Analizzando più nel dettaglio il profilo termico dell’anno 2010:

1) Massima assoluta:  34.8°C  registrata il giorno 16 luglio 2010
2) Minime assoluta: -6.4°C registrati il giorno 18 dicembre 2010
3) Minima più alta: 24.3°C  registrata il giorno 11 luglio 2010
4) Massima più bassa: -2.9°C registrata il giorno 17 dicembre 2010
 
Il primato del mese più caldo spetta a luglio con i suoi 26.01°C  di media (media max: 31.53°C, media min: 20.71°C)
Il motivo per il quale il mese di luglio ha fatto registrare un’anomalia meteorologica così importante è dovuto al fatto che l’intero mese è stato dominato da un’unica ed intensa ondata di calore che è iniziata in  giugno  ed è terminata quasi un mese dopo, il 24 luglio. Da segnalare come tra il giugno 2010 ed il luglio 2010 si sia stabilito un nuovo piccolo record: il maggior numero di temperature consecutive sopra i 20°C, battendo il precedente che spettava all’agosto 2003. Questo sottolinea ulteriormente come l’ondata di caldo che ci ha interessato sia stata fortemente anomala, non tanto per la sua intensità,( infatti le temperature, seppur alte, non sono mai state connotate da valori assai elevati come è capitato in recenti ondate di caldo p.e. 2003, giugno 2005, luglio 2006, luglio 2007, agosto 2009), ma per ciò che ha caratterizzato questa ondata di caldo, e cioè la sua persistenza. Altro dato da segnalare, sempre concernente il periodo caldo in questione, sono i valori del DP (dew point), a causa della natura mediterranea dell’anticiclone sub-tropicale che ci ha interessati, (anticiclone Afro-Mediterraneo). Il picco massimo annuale si è registrato proprio durante l’ondata di caldo con 25.1°C
Ecco il campo termico che ha caratterizzato l’ondata di caldo estiva del 2010:
 
 
 
 
 
I mesi con temperature sotto le medie hanno prevalso rispetto invece ai mesi con temperature sopra la media; infatti si sono registrati 7 mesi con anomalie termiche negative, 1 mese in media termica e 4 mesi con importanti anomalie termiche positive. Alla fine le temperature medie dell’anno 2010 non hanno fatto registrare nessuna anomalia termica particolare se non un lievissimo e trascurabile sotto media, che però diventa rilevante considerando il fatto che era dal 1999 che la deviazione della media delle temperature risultava sempre positiva e con importanti anomalie.
Andando a confrontare l’andamento termico dell’anno 2010 rispetto ad altri anni del nuovo millennio emerge in modo più lampante il discorso sopra affrontato:
 
 
 
Fig.5 - Il grafico mostra l’andamento termico 2003-2010. Si nota come il 2010 sia stato il più freddo di tutta la serie considerata.
 
 
 
Il grafico mostra chiaramente come l’anno 2010 sia stato il più fresco di tutta la serie dati (Osservatorio meteorologico di Gualdrasco, serie dati 2003-2010). Tuttavia, se si effettua un’analisi statistica in base ai percentili, si nota che la temperatura media dell’anno 2010 si colloca al 58° percentile, quindi temperature perfettamente nella norma, il che è una novità tenuto conto delle importanti anomalie termiche degli anni precedenti.
Si può anche vedere come su 8 anni presi in esame ben 5 hanno avuto una media pari o superiore ai 14°C, quindi con un’anomalia uguale o superiore ad 1°C sulla media standard, per tal motivo anni classificati come caldi.
La temperatura media degli ultimi 8 anni risulta molto elevata con un 14.27°C cioè +1.16°C rispetto alla media (media di riferimento 1961-2010 dell’Osservatorio meteorologico di Pavia C.na Pellizza); perciò gli ultimi 8 anni sono stati da un punto di vista climatologico anni caldi; questo avalla la tesi che il primo decennio del nuovo millennio sia stato il più caldo di sempre (da quando esistono le osservazioni meteorologiche); certamente questo marcato gap termico è dovuto anche al fatto che nella serie presa in considerazione figurano i tre anni più caldi di sempre (2003, 2007 e 2009).
L’ultimo anno del nuovo decennio ha voluto discostarsi profondamente dal trend consolidatosi a partire dal nuovo millennio. Infatti per la prima volta dopo 11 anni consecutivi le temperature medie annuali sono risultato in media o poco al di sotto (l’ultima volta è accaduto nel 1999), facendo del 2010 l’anno “più fresco” del nuovo millennio.
 
ALTRI DATI SULLE TEMPERATURE
Ecco qualche altro dato relativo al campo termico che ha caratterizzato l’anno 2010
 
1) Minime sotto 0°C: 68 giorni
 
 
 
Fig. 6 - Giorni con minime al di sotto dello 0°C
 
 
 
2) Massime sopra i 30°C: 44 giorni
 
 
 
Fig. 7 - Giorni con temperature al di sopra dei 30°C, quindi giorni “tropicali”
 
 
3) Minime sopra i 20°C: 35 giorni
4) Giornate di ghiaccio (massime sotto 0°C): 5
 
 
 
 

Fig. 8 - Negli ultimi 2 anni il numero di giornata di ghiaccio, cioè con temperature massime al di sotto dell’0°C è aumentato complice più ficcanti invasioni dell’aria fredda polare-continentale verso l’Italia, cosa assai rara, negli anni ’90 e nei primi anni 2000

 
 
 
PRECIPITAZIONI

Eccezionale annata meteorologica in tal senso.
Le precipitazioni totali sono state di 1265.4 mm contro una media di 816.4mm, cioè il +55% delle piogge rispetto alla media consona per la nostra climatologia. Andando a confrontare tale valore con la statistica dei percentili, come è stato fatto per le temperature, si ha un dato strabiliante. Infatti l’anno 2010, pluviometricamente, si colloca tra il 97°-98° percentile, un valore quasi vicino al 100% che corrisponde ai 1309,1 mm del 1977 (fonte archivio storico di Pavia C.na Pellizza), che fa collocare il 2010 nella fascia tra estremamente piovoso e l’eccezionalmente piovoso.
Ecco il grafico delle precipitazioni di questo 2010 mese per mese:
 
 
 
Fig. 9 - I bin sono relativi agli accumuli di pioggia mensili (espressi in mm sull’asse delle ordinate)
 
 
Il mese più piovoso è risultato novembre con i suoi 184.4 mm di pioggia, praticamente a pari merito con il mese precedente che ne ha totalizzati ben 183.4. Presi in considerazione solo questi due mesi, sono caduti quasi 370 mm di pioggia; era dal periodo settembre-ottobre 2000 (mesi della storica alluvione del Po e del Ticino) che non si registrava un periodo così piovoso. Inoltre prendendo in considerazione la serie 2002-2010, l’anno meteorologico 2010 ha fatto registrare il febbraio, maggio, ottobre e dicembre più piovosi di tutta la serie, questo a riprova dell’eccezionale piovosità che ha caratterizzato l’ultimo anno di questo decennio.
Unica macchia in questo anno dominato dalla piogge è il mese di luglio che ha totalizzato nemmeno 2 mm di pioggia;è da collegarsi a quanto è stato detto nell’analisi termica. Il coriaceo anticiclone Afro-mediterraneo che ha dominato praticamente tutto il mese oltre ad aver apportato condizioni di caldo intenso e persistente ha impedito alle perturbazione atlantiche di sfiorare il Settentrione e quindi di poter arrecare le preziose (in quel periodo) piogge.
Analizzando l’andamento pluviometrico di tutta la serie si nota come il mese di luglio ed il mese di novembre abbiano consolidato in questi anni due trend completamente antitetici; il primo vede una diminuzione sostanziale delle piogge, mentre il secondo ha visto un vertiginoso aumento, specie negli ultimi tre anni. La diminuzione delle piogge nel mese di luglio è dovuta non solo alla maggior presenza (invadenza!?) dell’alta pressione  Africana (o forme affini) sul Nord Italia, ma anche ad un trend che vede i maggiori fenomeni temporaleschi coinvolgere solo l’Alta e le Media Pianura lasciando praticamente a secco la Bassa Padana per molti giorni.
Ecco quest’altro grafico che mostra le anomalie pluviometriche dell’anno 2010:
 
 
 
Fig. 10 - Anomalie pluviometriche dell’anno 2010, che raffigura i mesi sopra media pluviometrica (bin blu) ed i mesi sotto media pluviometrica (bin rossi)
 
 
 
Vediamo come si colloca il 2010 nella nostra serie pluviometrica (2002-2010), dal grafico sottostante:
 
 
 

Fig. 11 - Il grafico mostra il regime precipitativo degli ultimi 9 anni. Si una tendenza marcata all’aumento delle precipitazioni annuali in particolare a partire dall’anno 2008, dopo una fase di secca durata 5 anni (2003-2007). Tuttavia il valore pluviometrico di quest’anno 2010 risulta fortemente anomalo considerando serie temporali molto più lunghe, infatti con una deviazione standard dalla media del 55% l’anno risulta eccezionalmente piovoso

 
 
 
Il 2010 risulta senza ombra di dubbio l’anno più piovoso di tutta la nostra serie, battendo pesantemente anche il piovoso 2002. Non solo infatti il 2010 risulta il terzo anno più piovoso degli ultimi 2 secoli. Infatti secondo la lunga serie storica pluviometrica di Pavia (1813-2010) quest’anno sale sul podio dietro al piovosissimo 1977 e di poco dietro al 1976; per questo si può asserire che l’anno 2010 è stato il terzo anno più piovoso degli ultimi due secoli. Quindi il 2010 ha confermato il trend pluviometrico in corso dal 2008 votato verso un aumento delle precipitazioni, dopo anni (dal 2003 al 2006) connotati da regimi pluviometrici fortemente deficitari. Tuttavia la quantità accumulata quest’anno rappresenta comunque un unicum, come valore fortemente anomalo e se consideriamo tutta la serie pluviometrica (2002-2010), il dato risalta ancora più evidente, poiché inserito nel trend di precipitazioni sotto media che ha caratterizzato i precedenti anni 2000, (per una rassegna degli eventi meteorologici più significativi si rimanda all’analisi meteorologica).
Per quanto concerne l’intensità delle precipitazioni, dal grafico del Rain Rate si evince che i picchi massimi precipitativi (cioè le piogge più intense) si sono verificate in primavera ed in estate, in perfetta sincronia con la nostra climatologia, in concomitanza con gli episodi temporaleschi.
 
 
 
Fig. 12 - il grafico mostra l’intensità delle precipitazioni registrate durante l’anno. Si evince come le precipitazioni più intense si siano registrate in primavera ed in estate con i picchi di rate più elevati in concomitanza degli episodi temporaleschi; le precipitazioni più deboli invece hanno prevalso nel semestre freddo.
 
 
 
Da sottolineare comunque il picco massimo di 457.2 mm/h registrato durante il temporale del 12  maggio 2010. Questo picco precipitativo così elevato è dovuto ad rovescio di pioggia violento frammisto ad una fitta grandinata, provocato da un intenso temporale dalla caratteristiche supercellulari che in circa 10 minuti ha scaricato 23 mm di pioggia. Questo breve ma intenso fenomeno ha interessato un’area abbastanza ristretta tra Gualdrasco, Bornasco e Zeccone, Siziano e Vidigulfo, quest’ultimo particolarmente interessato dalla grandine ove ha lasciato anche un modesto accumulo di 3-4 cm e provocato danni alle culture.
Sempre per quanto concerne la grandine, essa ha fatto la sua comparsa per tre volte nel corso dell’anno, sempre però negli eventi temporaleschi primaverili: il 30 marzo (primo temporale primaverile) con qualche chicco di grandine frammisto a pioggia; solo due giorni dopo il 1° aprile con grandine/gragnuola anche moderata durante i rovesci più intensi, ed infine il 12 maggio nell’evento descritto nel paragrafo precedente; c’è da sottolineare che la meteora non è stata caratterizzata da una violenza tale da provocare danni.
In totale abbiamo avute ben 104 giornate di pioggia di cui 21 temporalesche, questo avvale la tesi dell’eccezionale piovosità di quest’anno:
 
 
 
 

Fig. 13 - Numero di giornate di pioggia (bin blu) numero di giornate temporalesche (bin azzurri) anche il numero di giornate di pioggia rappresenta il valor più elevato della serie (2002-2010)

 
 
 
L’analisi delle precipitazioni non può non comprendere una delle meteore più apprezzate, cioè la neve.
 
 
NEVICATE
 
Nel corso dell’anno meteorologico 2010 si sono avute numerosi episodi di neve, ecco nel dettaglio le nevicate:
 
 
 
 
 
 
Dalla tabella si nota come il numero di nevicate sia stato ingente, ma solo in due episodi si è riusciti a superare la soglia dei 10 cm, e cioè il 5 febbraio, che rappresenta il maggior accumulo di neve dell’anno in 24 ore, ed il significativo evento di marzo il quale, nonostante dal punto di vista meteorologico si fosse già in primavera, è riuscito ad accumulare quasi 25 cm di neve divenendo la nevicata più importante, non solo di tutto l’anno meteorologico, ma anche uno degli eventi nevosi più significativi per il primo mese primaverile di sempre. Dall’archivio meteorologico di Milano Brera (che registra l’accumulo nevoso per la città di Milano dal 1891) per trovare un episodio nevoso più significativo in questo mese bisogna tornare indietro al 1958; in tal modo la nevicata in questione diventa la seconda nevicata più intensa sia per durata sia per accumulo degli ultimi 150 anni.
Nella tabella soprastante sono considerate solo le nevicate con accumulo uguale o superiore agli 0.5 cm, ma la neve è comparsa molto altre volte in questo 2010. senza tuttavia riuscire ad accumulare.
 
 
 
 
 
 
 
Questi eventi nevosi sono dovuti a due fattori principali: la mancanza di precipitazioni significative e quindi le conseguenti deboli nevicate, oppure perché la colonna d’aria non consentiva una nevicata, provocando solo dei fiocchi molto bagnati talvolta frammisti a pioggia (come è accaduto il 26 dicembre), oppure perché la temperature erano troppo alte, da non permettere al fiocco di neve di attecchire e quindi permettere accumulo.
Il totale nivometrico dell’anno ammonta a 59.5cm che, seppur di molto inferiore rispetto al 2009 (anno record per accumulo), risulta ancora un valore al di sopra della canonica media nivometrica della nostra climatologia.
Il grafico sottostante mostra gli accumuli nevosi annuali dal 2002 ad oggi:
 
 
 
Fig. 14 - Accumulo nevoso per anno
 
 
 
Dal grafico si evince la tendenza ad un aumento delle precipitazioni nevose, tendenza intrapresa dall’anno 2005. Infatti si può vedere come a parte l’anno 2007 (il famoso anno “senza inverno”) tutti gli altri anni dal 2005 sono nettamente sopra media nivometrica.
Ecco invece quest’altro grafico che mostra gli accumuli nevosi considerando la stagione:
 
 
 

Fig. 15 - Il grafico mostra gli accumuli nevosi per stagione. Per stagione non viene considerato solo il trimestre invernale ma il periodo potenzialmente nevoso per quanto concerne la nostra climatologia cioè il periodo novembre-marzo

 
 
 
Per quanto concerne invece il numero di giorni nevosi si può notare un nettissimo sopra media; tuttavia il numero di giorni non è proporzionale all’accumulo. Infatti abbiamo avuto molti episodi nevosi ma con accumuli, eccetto in tre occasioni, che non hanno mai superato i 10 cm, talvolta anche inesistente. Ecco spiegato il motivo per un numero di giorni nevosi così elevato.
 
 
 
Fig. 16 - Numero di giorni con neve, sia con accumulo sia senza accumulo
 
 
 
VENTI 

L’anno 2010 in tal senso non ha fatto segnalare nessuna particolare anomalia e nessun episodio particolarmente intenso, a differenza del 2009, anno invece molto ventoso, in generale con episodi anche di forte intensità. Quest’anno quindi ha prevalso il carattere poco ventoso, peculiare del clima padano.

Il wind speed del 2010 è stato di 3.89, mentre il wind run (vento filato) totale è stato 33248.7km.
Per quanto concerne i venti ecco quelli che si sono presentati con maggior frequenza nelle nostre lande:
1) Venti di Fönh: in netto calo gli episodi del vento di caduta alpino rispetto agli ultimi anni; si sono infatti registrati solo 13 eventi di cui 6 significativi. In particolare vanno sottolineati: il 2/01 episodio di foehn che ha fatto raggiungere la raffica più forte dell’anno di 72.4 km/h, e fatto registrare la giornata più ventosa di tutto il 2010, l’episodio del 31/05, che ha portato a livelli di UR molto bassi, sino al 15%, il 24/07 quando un nucleo di aria fredda polare-marittimo ha valicato le Alpi innescando venti di foehn fresco che hanno fatto precipitare le temperature con una massima che il giorno 25 non sono riuscite a toccare i 25°C, dopo che per più di un mese hanno superato i 31-32°C ed infine va segnalato l’evento del 9/12 quando un nucleo di aria fredda artico-marittima scavalcando le Alpi ha dato il via ad una fase molto fredda ma secca.

2) Marino: anche il vento di caduta appenninico ha avuto un nettissimo calo rispetto al 2009, anno nel quale si sono avuti numerosi ed anche significativi episodi di questo vento. Il Marino ha fatto la sua comparsa per 6 volte, la maggior parte delle quali in estate, in concomitanza con il passaggio di saccature oltralpe o cavi d’onda, che non riuscendo ad affondare decisamente verso il Nord Italia disponevano le Correnti a tutte le quote da SW con l’innesco di questo vento di caduta dagli Appennini, inibendo in tal modo qualsiasi velleità convettiva sulle nostre zone, confinando i temporali a nord di Milano. Gli episodi significativi, in cui il Marino si è presentato con estrema intensità, sono due: il 26 marzo con raffiche vicine ai 60 km/h, ed il 24-25-26/05.

3) Bora e Grecale: questi venti accompagnano le irruzioni fredde o i classici ingressi da est in Valpadana; nel corso dell’anno si sono registrati 11 episodi di Bora e/o Grecale, tutti distribuiti in Marzo, Settembre-Ottobre, Dicembre.

4) Scirocco e Libeccio: i venti forieri del maltempo sulle nostre zone, quest’anno hanno soffiato molto spesso, specialmente nel periodo primaverile ed autunnale, i quali sono stati contrassegnati per l’appunto da significativi ed intensi episodi perturbati. In particolare si sono avuti 16 eventi di Scirocco, e 14 eventi di Libeccio, tutti correlati a fasi di maltempo annesse alla formazioni di depressioni in sede Mediterranea: questo dato implica che nel Mare Nostrum, nel corso dell’anno 2010, abbiamo avuto almeno 30 depressioni mediterranee, almeno perché bisogna includere le altrettante che si sono formate pur non cagionando episodi di maltempo sulle nostre zone. Questa potrebbe essere una delle motivazioni che hanno causato un anno così piovoso. Per ritornare in tema si sono avuti 2 significativi episodi di Scirocco: il primo il 9-10/03 durante la storica nevicata, provocata proprio dallo scorrimento di caldo (FC + Scirocco) sopra cuscino freddo, il secondo invece tra il 31/10 ed il 01/11, annesso ad una fase pesantemente perturbata sul Nord Italia. Gli episodi di libeccio significativi invece sono stati ben 6; a loro va additata la responsabilità delle nevicate mancate, in quanto essendo correnti pre-frontali calde tendono a scalzare il cuscino freddo presente senza produrre fenomeni. Ciò e successo l’8/01, il 27-28/11, il 5/12 (in questo caso però le deboli precipitazioni sono riuscite a produrre una discreta nevicata) ed il 17-21/12. Vanno sottolineati anche gli episodi del 14/08, con una vera e propria WCB, fenomeno assai raro visto il periodo in cui si è manifestata, e il 25/10, libecciata connessa con fortissime precipitazioni che hanno scaricato 54mm di pioggia nel corso di 24h facendone la giornata più piovosa dell’anno.

5) Le raffiche più forti si sono registrare però durante gli eventi temporaleschi, come accade sovente; questo a riprova del fatto che la nostra climatologia non prevede un regime eolico sostenuto, ma una circolazione per lo più dominata da brezze; infatti i giorni con calma di vento sono stati  circa il 30% dei giorni totali.
La circolazione predominante è quindi l’WSW, che è la tipica circolazione a regime di brezza che caratterizza la nostra zona climatica, come mostra il grafico sottostante.
 
Ecco altri parametri indicatori del vento in questi altri tre grafici sottostanti:
 
 

Fig. 17 - Andamento del vento medio giornaliero. Si nota come il numero di giorni di calma di vento (< 2.0) si maggiore rispetto ai giorni ventosi (>6.0). Solo 9 giorni dell’anno sono riusciti a superare la soglia dei 10 km/h di media (giorni molto ventosi); si nota inoltre la prevalenza dei picchi nei mesi primaverile e i minime nei mesi autunnali

 
 

Fig. 18 - Direzione prevalente del vento dell’anno 2010, si nota la netta predominanza dei quadranti SW, con l’WSW in pole seguito dal SW

 
 
 
Per ultimo andiamo ora ad analizzare altri aspetti meno statistici, ma comunque assai importanti per la descrizione della nostra climatologia:
Ecco in breve come è stato il tempo in quest’anno 2010 sulla nostra provincia:

1) Giorni di sole: 127
 
 
 
Fig. 19 - Numero di giornate soleggiate, (con cielo 0/8 – 2/8)
 
 
Il numero di giornate soleggiate sono state sotto la media, ed hanno mostrato un calo del 11.16% rispetto all’anno 2009, questo a riprova del fatto che ci sono state poche fasi decisamente stabili e soleggiate.
2) Giorni coperti: 124
 
 
 
Fig. 20 - Numero di giornate con cielo coperto (8/8 – 7/8)
 
 
 
La diminuzione del numero di giornate soleggiate ha provocato un aumento conseguente di quelle con cielo coperto, ben numerose come si può vedere dal grafico rispetto non solo all’anno passato (+29.5%) ma anche rispetto alla media complessiva.
 
 
UMIDITA’ RELATIVA

Il grafico sottostante mostra l’andamento dell’umidità relativa:
 
 
 
Fig. 21 - Andamento dell’UR massima e minima
 
 

Si denota un andamento abbastanza umido dell’anno, con numerosi picchi del 100% soprattutto nei mesi del semestre freddo a causa sia dell’accentuata piovosità, ma anche delle nebbie. Umidi sono stati anche i mesi estivi e ciò ha causato forti episodi di afa specialmente nel mese di Luglio. I picchi più bassi invece si sono registrati come accade sovente nel corso di episodi di Fönh o di Marino.

 
 
 
PRESSIONE ATMOSFERICA
 
 
 
Fig. 22 - Andamento barometrico annuo massimo e minimo
 
 
 

La pressione atmosferica non ha mostrato particolari oscillazioni; unica nota di merito è il fatto che il massimo pressorio si è registrato dopo solo 4 giorni dal minimo pressorio annuale, cosa alquanto anomala, con un calo di 50 hPa nel corso di 96h.

 
CONCLUSIONI

L’andamento meteo-climatico dell’anno 2010 è stato connotato da una divergenza rispetto al trend consolidatosi negli anni 2000. Infatti le temperature hanno fatto registrare spesso dei sotto media, mentre le precipitazioni sono state abbondantissime. Tale situazione è dovuta a fattori climatologici concomitanti favorevoli quale Niña (ENSO --) SSTA positive e bassa attività solare, (era da fine 800 che il Sole era così poco attivo)........ oppure è stato un vero e proprio cambio di tendenza? È presto per dirlo…
 
 
 
FONTI

- www.paviameteo.it
- www.centrometeolombardo.it
- www.wetterzentrale.de
- www.lamma.rete.toscana.it
- Archivio climatologico di Pavia C.na Pellizza (temperature 1961-2010, piogge 1813-2010 (gentile concessione di T. Grieco)
- Archivio meteo-climatologico di Gualdrasco di Bornasco (temperature 2003-2010, piogge 2002-2010)
 
 
 
 
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