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.: Lunedì 2 dicembre 2024
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Matteo Dei Cas |
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L'EVOLUZIONE DEL TEMPO NEL MEDITERRANEO, GIORNO PER GIORNO In autunno le acque del Mediterraneo sono ancora particolarmente tiepide e quindi ricche di vapore e di calore latente disponibile alla continua rigenerazione di sistemi nuvolosi stratiformi e convettivi. In questa stagione, a differenza di quanto avviene sul continente, è infatti quanto mai frequente l'innesco e lo sviluppo sul mare di sistemi temporaleschi anche estesi e complessi. Una variabile meteorologica utilizzata per tracciare il movimento delle porzioni di aria calda, umida ed instabile è il THETA: il suo valore è direttamente proporzionale alle possibilità di crescita dei sistemi nuvolosi e dei fenomeni annessi. Impariamo a prendere confidenza con questa grandezza che risulta essere un valido tracciante dei sistemi frontali di una depressione. Ripercorriamo quindi, passo dopo passo, l'evoluzione meteorologica avvicinandoci a mesoscala al Bacino del Mediterraneo che è stato il vero protagonista del tempo, essendo esso la sede di sviluppo di tutte le depressioni mobili che hanno interessato l'Italia. Possiamo a livello di tempistica suddividere la dinamica dell'ondata di maltempo in due fasi. Una prima, caratterizzata dalla saccatura alimentata attivamente dall'aria artica marittima nel periodo tra il 28 ed il 31 ottobre. Una seconda fase, addirittura più incisiva, caratterizzata dall'evoluzione del minimo chiuso e dallo sviluppo di nuove depressioni compresa tra il 2 ed il 6 novembre. Un forte maltempo che, comunque tengo a sottolineare, ha dato spazio a provvidenziali attimi di tregua caratterizzati anche da ampie schiarite. | PRIMA FASE: 28 - 31 OTTOBRE La "fase clou" è trascorsa tra la sera del 29 e la mattina 30 ottobre quando si è approfondito un minimo depressionario in rapido trasferimento dalle Baleari verso l'Arco Alpino Occidentale. Martedì 28 Ottobre: il tempo è sensibilmente peggiorato su tutta l'Italia. I primi sistemi temporaleschi si sono sviluppati sul medio-basso Tirreno lungo un canale di aria calda ed umida situato in un letto di correnti meridionali. Il ramo ascendente della saccatura si è avvicinato lentamente da Ovest all'Italia accompagnato da un rinforzo del vento da Sud che ha raggiunto anche il Mar Ligure e la Pianura Padana innescando i primi intensi nuclei piovosi. Nella mappa possiamo notare un "fronte lineare quasi stazionario" appoggiato alle Alpi che delimita l'invasione d'aria calda mediterranea da quella più fredda proveneniente dalle latitudini artiche. Lungo la linea non si notano ancora ondulazioni dovute al fronteggiarsi delle masse d'aria: i giochi sono concentrati nelle mani del potenziale elevato annesso al flusso caldo mediterraneo. | Mercoledì 29 Ottobre: una giornata caratterizzata da forte maltempo. Tra il pomeriggio e la sera una depressione che si era sviluppata sui mari circostanti alle Baleari si è trasferita verso NordEst approfondendosi. Nella nottata successiva il vortice ha raggiunto il Piemonte con un minimo di pressione poco superiore ai 990 hPa, un valore davvero notevole! | Nella seguente sequenza della mappa vento e THETA alla superficie di 850 hPa possiamo individuare in modo inequivocabile l'ingresso del fronte freddo a tarda sera sulla Pianura Padana con direttrice da SudOvest ed il processo di occlusione della depressione avvenuto nella mattinata successiva. Il contrasto dell'aria fredda in quota accompagnata da una buona dose di vorticità ha fornito materia prima ed innesco allo sviluppo di qualche isolata cella temporalesca affogata tra i nembostrati. | Giovedì 30 Ottobre: nella notte il profondo minimo di bassa pressione si è collocato sul Piemonte. L'evoluzione vista dal satellite è quanto mai eloquente, con la formazione di celle temporalalesche nel corso della nottata su tutto l'Arco Alpino. | Giovedì 30 Ottobre 2008, ore 4-6 locali - Meteosat infrarosso - FONTE: www.sat24.com Per visualizzare la moviola cliccare sopra l'immagine L'elevato gradiente barico accompaganto al veloce spostamento del minimo depressionario (componente isallobarica) ha innescato un rinforzo dei venti di Libeccio fino a Burrasca Forte sul Mar Ligure. Le intense raffiche da SudOvest non hanno nemmeno risparmiato la Pianura Padana spingendosi a Nord fino a raggiungere l'Arco Alpino: un fatto questo davvero raro, se non eccezionale! | Forti mareggiate hanno colpito la Riviera Ligure di Levante: a Camogli (GE) non ricordavano ondate così alte da molti anni! | 30 Ottobre 2008 - Camogli (GE) - FONTE: Quotidiano "Il secolo IXX" Un libeccio insolitamente freddo: la massa d'aria, eredità della colata artica marittima, ha dovuto forzatamente aggirare da Ovest l'ostacolo opposto dalle Alpi per risalire dal Mar Ligure. Le temperature sono calate bruscamente nel corso della mattinata, raggiungendo valori di 0°C alla isosuperficie di 850 hPa collocata a circa 1300 metri. | La discesa di un secondo impulso artico marittimo sul Golfo di Guascogna ha scavato una nuova profonda depressione che ha sospinto verso l'Italia un sistema frontale atlantico: ulteriori precipitazioni tra il tardo pomeriggio e la sera. | Giovedì 30 Ottobre 2008, ore 17.45 locali - Meteosat infrarosso - FONTE: www.sat24.com Per visualizzare la moviola cliccare sopra l'immagine Le temperature basse hanno permesso alla neve di cadere tranquillamente su Alpi e Prealpi appena sopra i 1000 metri di quota, specialmente nel corso dei rovesci più intensi. Potete notare nella seguente foto la prima neve della stagione all'Aprica (SO) con discreto accumulo al suolo nella tarda serata. | Giovedì 30 Ottobre 2008, ore 22.30 locali - Passo dell'Aprica - mt. 1175 s.l.m. - FONTE: www.aprica.info Venerdì 31 Ottobre: nel corso della giornata un nuovo sistema perurbato è risalito dall'entroterra algerino accompagato da forti venti di Ostro. Con il rientro delle correnti pienamente meridionali le temperature sono ritornate gradualmente a salire. Un cambio di circolazione annunciatosi già al primo mattino: si osservi nella seguente immagine Meteosat l'imponente risalita delle nubi alte disposte a falce sulla Sardegna, all'avamposto del fronte caldo. | Venerdì 31 Ottobre 2008, ore 6 locali - Meteosat infrarosso - FONTE: www.sat24.com Per visualizzare la moviola cliccare sopra l'immagine Mentre il canale di aria calda ha raggiunto le regioni settentrionali provocando piogge diffuse da sbarramento a ridosso di Alpi e Prealpi, il nucleo più consistente della depressione ha risalito il Tirreno concentrando la sua energia a tarda sera in una ripetuta rigenerazione di sistemi temporaleschi. Nel corso della nottata la perturbazione ha interessato l'Appennino Toscano ed Umbro per dirigersi nella mattinata successiva verso l'Alto Adriatico | Sabato 1 Novembre: un effimero aumento della pressione in quota (crescita dei geopotenziali) ha concesso una tregua al maltempo della durata di 24-36 ore. Nella seguente immagine si può osservare l'andamento anticiclonico dei campi vento con avvezione di aria più secca lungo l'asse del promontorio | SECONDA FASE: 2 - 6 NOVEMBRE Domenica 2 Novembre: si è approfondito un minimo depressionario sulla Catalogna destinato nel corso del pomeriggio a dirigersi lungo una traiettoria settentrionale in direzione della Francia, mentre sull'Italia la pressione è temporaneamente aumentata. Tutto questo ha determinato un dislivello di pressione rilevante tra la Pianura Padana e la Francia attraverso le Alpi Occidentali: per questo è iniziato ad attivarsi un richiamo di correnti da SudEst. Il riempimento della massa d'aria sciroccale racchiusa dalla chiostra alpina è evidenziato dalla barica caratteristica a forma di ansa. Si tratta della situazione piuttosto insolita del "naso da Stau" sulla Pianura Padana in concomitanza alla discesa di un Föhn meridionale molto caldo sulla Svizzera. | Quando nel pomeriggio è iniziato a soffiare lo scirocco, il cielo si presentava sereno su gran parte dello Stivale, ancora protetto (specialmente sulle regioni meridionali) dalla temporanea rimonta anticiclonica. L'immagine visibile del Meteosat mostra però un indizio: quelle nubi che si ammassano sul versante Est della Dorsale Corsa e sulla Riviera Ligure di Ponente tracciano il nuovo orientamento delle correnti da SudEst. Sul Piemonte occidentale lo Stau è diventato, con il trascorrere delle ore, più significativo ed è ricominciato a piovere. | Domenica 2 Novembre 2008, ore 14 locali - Meteosat visibile - FONTE: www.sat24.com Lunedì 3 Novembre: nel corso della nottata il settore caldo della depressione iberica nel risalire verso Nord ha nuovamente coinvolto gran parte delle regioni settentrionali, mentre il fronte freddo ha raggiunto la Sardegna. Il maltempo si è concentrato soprattutto sui settori nordoccidentali della Penisola, con nuova avvezione di masse d'aria umide e potenzialmente instabili. | Martedì 4 Novembre: una giornata tra le più perturbate dell'intero periodo preso in esame. Una depressione in formazione nella notte sull' entroterra algerino si è spostata rapidamente verso Nord fino a posizionarsi nel tardo pomeriggio sulla Costa Azzurra. La variazione di pressione dovuta allo sviluppo ed allo spostamento rapido della depressione è stata accompagnata da forti venti di scirocco e da intenso maltempo esteso su gran parte dell'Italia. | La traiettoria di spostamento del minimo, che in serata si è approfondito sulla Costa Azzurra, è stato un evento che si verifica raramente nel Mediterraneo. Infatti siamo abituati a ritrovare una depressione sul Mar Ligure per cause orografiche dovute ad un ingresso atlantico dalla "Porta del Rodano". Quanto accaduto nell'episodio è spiegabile osservando da vicino il comportamento della corrente a getto e l'area di divergenza individuabile a sinistra-avanti del core della corrente, che ha piegato verso Nord investendo in pieno le Alpi Occidentali. Il rapido flusso in quota avrebbe spinto con violenza la depressione verso il mar Ligure, ma non solo. La divergenza avrebbe sostenuto l'approfondimento della depressione, permettendo al sistema barotropo (vortice chiuso ed isolato da scambi termici) di vivere per diversi giorni prima di estinguersi per attrito. In altre parole la corrente a getto avrebbe rifornito l'energia cinetica necessaria a rinnovare una goccia fredda in quota che ormai non era più alimentata dall'aria artica marittima, consentendole di approfondirsi notevolmente. | La seguente animazione evidenzia in modo inequivocabile la risalita di una vasta depressione, dotata di un settore caldo molto ampio, tipico dei sistemi perturbati che originano sull'entroterra africano. Si può riconoscere dal pomeriggio la risalita dell'intenso fronte caldo fino ad addossarsi a tutto l'Arco Alpino e l'invorticamento della nuvolosità nel minimo tra la Corsica e la Costa Azzurra. Lo Scirocco ha accompagnato in modo energico la risalita della depressione, intensificandosi nella tarda serata con l'aumento del divario di pressione dovuto all'avvicinamento del minimo. Poco prima di mezzanotte è entrato da Sud il Fronte Freddo, accompagnato da aria relativamente più fresca che ha sviluppato un linea di instabiltà sul Mar Ligure in spostamento verso la Pianura Padana. Il centro motore della depressione si è isolato ad Ovest dell'Arco Alpino iniziando nella nottata successiva il processo di occlusione. | Possiamo osservare nella seguente moviola satellitare un'evoluzione del tutto spettacolare, quando il fronte caldo sospinto da forti venti di scirocco ha superato le Alpi seguito subito dall'ingresso del fronte freddo dal mar Ligure. E' quanto mai evidente l'intensa vorticità sul comparto nordoccidentale italiano, che ha fornito l'innesco dinamico alla rigenerazione temporalesca. | Martedì 4 Novembre 2008, ore 21-23 locali - Meteosat infrarosso - FONTE: www.sat24.com Per visualizzare la moviola cliccare sopra all'immagine Mercoledì 5 Novembre: gran finale con il botto della fase perturbata. Questo per il rigenerarsi sul mar Ligure, in modo più attivo nelle ore serali e notturne, di veri e propri canali temporaleschi che hanno coinvolto a tempi alterni gran parte della Pianura Padana centro-occidentale. La posizione quasi stazionaria del minimo depressionario in colmamento ha infatti coinvolto per più ore, con il suo settore posteriore più freddo, il comparto occidentale italiano. Si noti nell'animazione serale la lunga linea di instabilità risalire dalla Dorsale Corsa al mar Ligure, fino alle Alpi ed una banda ancora più intensa risalire dal Basso Tirreno sulle regioni centro-meridionali. | Mercoledì 5 Novembre 2008, ore 19-20.30 locali - Meteosat infrarosso - FONTE: www.sat24.com Per visualizzare la moviola cliccare sopra all'immagine Lo sviluppo della linea temporalesca ha certamente avuto un innesco dinamico dovuto ai moti vorticosi annessi al minimo depressionario, ma la materia prima è ancora una volta da ricercare nell'energia raccolta sorvolando le acque del mare. Possiamo riconoscere nella seguente mappa un canale a DELTA THETA negativo tra la Corsica e le Alpi ed un altro ancora più intenso sul basso Tirreno. Queste zone erano state individuate dal modello ad area limitata come sede si sviluppo di linee temporalesche, a ragione di quanto in effetti accaduto. Come interpretare questa grandezza? Con la presenza di aria calda e molto più umida nei bassi strati che non a quote più elevate, una situazione definita come instabilità potenziale. La massa d'aria sulla superficie del mare è tanto carica di vapore da essere vicina alla saturazione, e di per se è stabile fin quando non venga sollevata tutta in blocco dal moto vorticoso della depressione (vorticità positiva) o dall'ostacolo opposto dai rilievi appenninici. Una "bomba pronta ad esplodere" liberando il suo calore latente e divenendo fino a completa condensazione più leggera dell'ambiente che la circonda. | Dal riesame dettagliato della sinottica possiamo proprio nominare il Mediterraneo come protagonista della fase perturbata, alla sola eccezione del corpo nuvoloso atlantico entrato nel pomeriggio di giovedì 30 ottobre. Un maltempo dovuto allo sviluppo a ripetizione di cicloni extratropicali, vere e proprie macchine termiche che traggono energia dall'inerzia termica delle acque, ancora tipedie dal calore immagazzinato nella stagione estiva. Uno sviluppo che quindi ha una sua logica e rientra nei canoni del clima mediterraneo in questa stagione. |
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