Lunedì 3 settembre - ore 12:00
Le ingenti precipitazioni hanno portato al rapido incremento del livello di fiumi e laghi. Nella foto l'esondazione del Lario a Como lo scorso 30 Ottobre - Foto di Renato Cittadino
Buona domenica a tutti dallo Staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
Auguro a tutti voi quindi una buona lettura!
La settimana che ha segnato il passaggio di consegne tra il mese di ottobre e quello di novembre è stata contraddistinta da condizioni spiccatamente perturbate su tutto lo Stivale, ma in particolare sul Nord-Italia e sulle regioni del versante Tirrenico. L'acme di questa fase di maltempo si è raggiunto nella giornata di lunedì. L'estesa e profonda saccatura giunta sul Mediterraneo Occidentale tra il 27-28 di ottobre, nel corso della giornata di lunedì 29 ottobre ha dato origine ad un intenso processo di ciclogenesi sul Mar di Sardegna. L'approfondimento del vortice depressionario è stato velocissimo tanto che Vaia ha assunti i caratteri di una ciclogenesi esplosiva, passando da un minimo barico di 995hPa ad un minimo di 978hPa in sole 18 ore. Questo rapidissimo crollo barico ha instaurato un poderoso gradiente barico scaturito in una vera e propria tempesta di Scirocco che ha interessato tutta Italia. In particolare al nord-est e sulla Liguria il vento ha raggiunto intensità da uragano provocando ingenti danni. Sulle Dolomiti ha abbattuto diversi ettari di boschi di abeti mentre in Liguria la mareggiata annessa ha devastato diversi chilometri di costa, in particolare nella zona di Rapallo, dove il porto è stato completamente distrutto (si stimano altezza d’onda fino a 9.78mt). Talvolta le forti raffiche di vento si sono sommate alle raffiche lineare dei temporali aumentando ulteriormente il loro potenziale distruttivo, come è successo per esempio in Lazio ed in Campania. Non solo vento ma anche pioggia, tanta pioggia in particolare sulle regioni del nord e tirreniche, più esposte al flusso meridionale, ma è al Nord-Est tra Bellunese e la Carnia dove le precipitazioni hanno raggiunto quantitativi estremi: alcune zone hanno rilevato 600mm di pioggia in soli tre giorni, stabilendo numerosi record di piovosità per la zona. Notevolissimo anche l'episodio di acqua alta a Venezia e lungo tutte le coste dell'alto Adriatico, fino all'Istria: il mareografo di Punta della Salute (estremità del Canal Grande) ha rilevato un massimo di 156 cm alle ore 14:10 del 29, valore superato solo da altri tre eventi nella serie storica dal 1872. Vaia ha lasciato in eredità una ferita barica sul Mediterraneo Occidentale, un'area di geopontenziali bassi che ha calamitato un nuovo affondo perturbato nella giornata di mercoledì. La presenza di un coriaceo anticiclone di blocco sull'Europa Orientale non ha permesso il naturale incedere verso Levante dell'onda perturbata la quale è andata incontro ad un processo di cut-off tra Mar di Sardegna e Nord-Africa. L'Italia si è trovata nel settore caldo della depressione inserita nel letto di correnti caldo-umide meridionali, foriere di precipitazioni, specie sulle zone montuose, laddove è è stata più efficace l'azione di sbarramento orografico ai flussi meridionali. Nel corso della giornata di domenica l'intensa depressione mediterranea "Xena" (responsabile di una severa ondata di maltempo su Sicilia e Calabria) è stata riagganciata dal flusso perturbato atlantico che l'ha trascinata verso Nord. Dalla sera nuovi nuclei piovosi sono risaliti dall'Emilia verso le nostre regioni dando inizio ad una nuova intensa fase piovosa nella notte con interessamento deciso di buona parte della regione ad eccezione del Pavese.
Lunedì 29 ottobre: Giornata da tregenda sulla nostra regione. Tra la notte e la mattina piogge, rovesci e temporali interessano tutta la nostra regione, ma in particolare modo i settori nord-occidentali, più esposti con questo regime di correnti da sud-est dove entro mezzogiorno cadono già 90-100mm. Il tutto condito di venti di Scirocco che raggiungono intensità di burrasca con raffiche sino a 60-70km/h in piena Pianura Padana. A metà pomeriggio ulteriore peggioramento del tempo per il transito dell'intenso fronte freddo. Il suo passaggio è contrassegnato da un violenta squall line che attraversa da sud-ovest a nord-est tutta la nostra regione, apportando intensi temporali, con rovesci di pioggia molto violenti e locali grandinate, il tutto condito da una forte attività elettrica (decisamente atipica per le nostre latitudini in questo periodo dell'anno) e ancora violente raffiche di vento: allo Scirocco forte infatti si sommano le raffiche lineari dei temporali che tra Brianza, Lecchese e Bergamasco raggiungono localmente i 100 km/h. Sulle Prealpi i temporali si accaniscono con maggiore vigoria, infatti a fine giornata tutta la fascia prealpina accumula dai 130-140mm di pioggia. Piogge copiose anche sul resto della regione con accumuli tra i 70/90 mm, sulle aree pedemontane, tra 80/90 mm su Cremonese e Bresciano tra i 40/60 mm nelle restanti aree pianeggianti. La neve è caduta fin verso i 1500 m in Ossola. Anche Madesimo è stata imbiancata nel pomeriggio. Forti nevicate sono state segnalate anche sul Livignasco e sul passo dello Stelvio. Danni ingenti e diffusi: molti sono stati gli alberi e i cartelli stradali abbattuti dalla furia del vento. A Lecco il vento a sradicato diversi alberi sul tratto di lungolago. Fiumi in piena, frane e diversi i ponti chiusi su gran parte della regione. Molte località sono rimaste senza corrente dal pomeriggio fino a sera tardi. Alcune persone sono rimaste isolate, come successo in alta Val Brembana a Foppolo e più tardi sul passo dello Stelvio.
Martedì 30 ottobre nella notte ultimi rovesci sui settori più orientali delle regione specie sul Mantovano con accumuli fino a 14mm, ma sopratutto ancora tanto vento specie sulla parte centro-occidentale con raffiche diffusamente tra i 45-55km/h, ma con punte anche superiori ai 60km/h sugli estremi settori occidentale e pedemontani dell'Oltrepò. Giornata di pausa precipitativa in pianura. A causa del persistente flusso sud-orientale nella medio-bassa troposfera ancora piogge e rovesci piuttosto insistenti sui rilievi, in particolare modo nella zona Laghi, Valtellina Occidentale e Canton Ticino con accumuli variabili tra i 10-15mm ma localmente punte superiori ai 40mm. Temperature sempre molto miti con un'escursione termica scarsa: minime tra i 10/11°C, massime tra i 16-18°C.
Mercoledì 31 ottobre dopo un inizio di giornata piuttosto tranquillo la situazione è andata via via peggiorando nel corso del pomeriggio con le piogge che dal settore nord-occidentale della regione si sono diffuse su tutta la Lombardia Occidentale Accumuli variabili, intorno ai 15mm nelle aree confinali con il Piemonte, tra i 5-8mm sul Milanese, tra 1-5mm sui restanti settori occidentali. Giornata ancora miti, ma con campo termico in leggera flessione rispetto al giorno precedente, con minime comprese tra 8-11°C, massime tra 13-16°C.
Giovedì 1° novembre nel corso della notte un attivo fronte freddo ha attraversato tutta la regione da nord a sud, sulla falsariga di quanto successo lunedì. La aree più colpite sono state ancora una volta le zone alpine e prealpine specie i settori occidentali, con accumuli tra i 40-50mm. Passaggio severo anche per la Pianure, in particolare per un fascia di territorio tra basso Milanese e Lodigiano, con accumuli tra i 40-50mm, altrove invece cumulate variabili tra i 15-30mm. A parte differenze locali negli accumuli, piogge abbondanti e piuttosto diffuse su tutta la regione. Il tutto accompagnato ancora da una ventilazione molto sostenuta di Scirocco, specie in Pianura, che ha raggiunto nuovamente valori da burrasca, con raffiche tra i 45-55 km/h ma con punte locali superiori ai 60km/h.
Venerdì 2 novembre Altra giornata contrassegnata da tempo molto instabile a tratti perturbato anche se decisamente più tranquilla rispetto alle giornate precedenti. Nel corso della giornata si possono distinguere due fasi piovose: una nel pomeriggio con interessamento del Mantovano, dove si registrano accumuli tra i 10-15mm, una seconda tra il tardo pomeriggio e la sera più diffusa, con interessamento di buona parte del territorio regionale ma in particolare della fascia centrale, con Bergamasco, Cremonese e Lodigiano che accumulano tra i 10-20mm. Altrove accumuli più cospicui, generalmente al di sotto dei 10mm. Temperature ancora decisamente con una scarsa escursione: minime tra i 10-13°C, massime tra i 13-15°C
Sabato 3 novembre insistono correnti umide sud-orientali sulla nostra regione, tante nubi, tempo uggioso anche se con temperature molto miti. Nella notte passaggio piovoso sulla nostre regione, che favorisce ancora una volta l'angolo nord-occidentale con cumulate tra i 10-15mm, così come su Milanese e Lomellina. Accumuli più cospicui sul resto del territorio regionale tra i 1-10mm con un gradiente pluviometrico decrescente spostandosi dalla provincie occidentali e quelle orientali. Come detto temperature ancora insolitamente miti: minime tra gli 11°C dei settori occidentali ed i 14°C dei settori orientali, massime tra i 16-17°C. Punte di 18-20°C sul Bresciano, molto probabilmente per l'azione congiunta tra locali schiarite ed una temporanea e debole fase di Lessinico.
Domenica 4 novembre giornata festiva caratterizzata ancora da tante nubi, tempo uggioso ma senza piogge almeno sino alla serata. La nuova depressione mediterranea formatasi in seguito al cut-off della saccatura viene agganciata da un nuovo affondo perturbato, che la sospinge verso nord. Nuclei piovosi, in seno al flusso sud-orientale, risalgono dall'Emilia verso la Lombardia, con nuove piogge in serata specie sui settori centrali ed orientali della regioni con accumuli variabili tra i 5-10mm. Domenica molto mite con temperature, con minime tra i 10-12°C e massime tra i 16°C delle zone occidentali ed i 18°C delle provincia orientali.
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Appuntamento tra sette giorni per la prossima edizione della Prima Pagina.
Ascanio L. Scambiati - CML