Buona giornata a tutti i meteoappassionati e ben ritrovati con una nuova edizione della "Prima Pagina".
Il tempo in Lombardia e sul nord Italia in generale è preda da ormai molte settimane delle scorribande di aree di alta pressione estremamente ben strutturate, persistenti e che determinano condizioni atmosferiche di marcata stabilità; ciò comporta una sostanziale assenza di precipitazioni in particolare per Piemonte, Liguria e aree sud-occidentali lombarde dove mancano precipitazioni degne di questo nome da ormai molte settimane e addirittura mesi con gravi ripercussioni sui livelli dei bacini lacustri e fluviali molti dei quali hanno raggiunto i minimi storici.
Nell'ultimo fine settimana una perturbazione di origine nord-atlantica ha temporaneamente scalfito il dominio anticiclonico ma i suoi effetti sono stati piuttosto modesti in termini di precipitazioni per il nord ovest italiano; Piemonte e Liguria sono rimasti praticamente ancora all'asciutto mentre nella nostra regione è andata leggermente meglio con precipitazioni leggermente più consistenti a partire dalla fascia centrale verso est ed in particolare nelle province di Brescia e Mantova dove gli accumuli registrati dalla nostra rete di monitoraggio si sono spinti fino a 30/35mm.
Il modesto peggioramento ha però avuto il grande merito di rimuovere completamente la massa d'aria preesistente in pianura padana che a causa dell'orografia chiusa su tre lati della stessa e a causa della particolare stabilità del campo anticiclonico che tende ad inibire i moti verticali della massa d'aria medesima, si era fatta particolarmente inquinata raggiungendo valori di polveri sottili molto elevati e ben oltre le soglie di tolleranza e di allarme stabilite a tutela della salute umana.
Con l'inizio della nuova settimana tuttavia le condizioni generali del tempo sono tornate ad essere prevalentemente anticicloniche seppur in un contesto più fresco e ventilato.
La settimana passata è stata tuttavia caratterizzata da un evento che seppur avvenuto lontano dalla nostra regione non può essere ignorato.
Stiamo parlando dell'uragano Ophelia che nato come molti altri "colleghi" sopra le caldissime acque caraibiche, ha attraversato l'oceano Atlantico in direzione delle coste del Nord Africa mantenendo quasi inalterate le proprie caratteristiche e presentandosi in prossimità delle Isole Azzorre con venti classificati ancora di categoria 3 ovvero di poco inferiori a 200 km/h.
Nelle vicende meteorologiche europee è il primo uragano - o depressione extra-tropicale come viene più propriamente definito - di categoria 3 a raggiungere il nostro continente.
L'immagine catturata dai satelliti geostazionari che alleghiamo al presente articolo oltre ad essere di una bellezza rara in quanto cattura la struttura quasi perfetta di Ophelia con il suo "occhio" ben definito è un pezzo di storia della meteorologia.
Per la cronaca Ophelia dopo essere passata al largo delle coste del Marocco prima e della penisola Iberica poi ha proseguito il proprio cammino verso le isole britanniche dove è giunta nella giornata di lunedì 16 ottobre perdendo comunque intensità a causa dello scorrimento sopra acque man mano più fredde. Ciò non ha impedito alla depressione ormai declassata a categoria 2 di colpire le coste sud-occidentali irlandesi con venti fino a 150/160 km/h provocando inevitabilmente danni ingenti.
Tornando alle vicende meteorologiche della nostra regione, la settimana proseguirà all'insegna del dominio di un nuovo solido campo di alta pressione garanzia di tempo stabile e soleggiato sui colli e in montagna mentre sulle pianure, dopo il ricambio d'aria avvenuto tra domenica e lunedì scorsi, torneranno gradualmente foschie e nebbie nella notte ed al primo mattino e con esse anche un nuovo aumento delle concentrazioni di polveri e agenti inquinanti.
L'appuntamento con la nuova edizione della Prima Pagina è invece per il prossimo fine settimana.
Livio Perego - Staff CML