Settimana nuovamente stabile e di stampo anticiclonico con nebbie persistenti in pianura e in parte sulle pedemontane mentre in montagna il cielo si è mantenuto sereno, aria tersa e cristallina su versanti spogli di neve fino a quote superiori ai 2200/2300 metri.
Domenica 6 dicembre 2015 - ore 20:00
Sabato 5 dicembre 2015 - In Lombardia persiste un tipo di tempo di stampo anticiclonico ormai da parecchie settimane con assenza di precipitazioni significative; ciò si traduce in tempo umido e nebbioso in pianura mentre in montagna si susseguono giornate limpide e terse. In quota i laghi alpini stanno lentamente ghiacciando in superficie come in questa immagine che ritrae lo specchio d'acqua agli Andossi di Madesimo - ValChiavenna (So). Foto di Michele Iosi. |
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati ad una nuova edizione della "Prima Pagina".
Le condizioni meteorologiche sulla nostra regione anche questa settimana sono risultate condizionate dalla presenza di una
solidissima struttura di matrice anticiclonica che sbarra la via Mediterranea alle perturbazioni atlantiche, in tal modo costrette a scorrere sul Nord Europa dove peraltro risultano a volte intense e con effetti piuttosto dannosi. Le isole britanniche hanno infatti dovuto fare i conti in questo fine settimana con la
tempesta Desmond che ha colpito in particolare il Galles, parte della Scozia e il nord dell'Inghilterra con venti tempestosi anche superiori a 130 km/h e piogge torrenziali che hanno causato inondazioni in molti villaggi e continui black out nell'erogazione dell'energia elettrica.
In Italia e in Lombardia il tempo risulta totalmente differente grazie, come detto poc'anzi, all'azione stabilizzatrice di una campana anticiclonica particolarmente tenace che abbraccia gran parte del Mediterraneo con valori pressori molto elevati con picchi in regione fino a 1038/1039 hPa registrati nella giornata di ieri, sabato 5 dicembre.
Dato il periodo con il livello di soleggiamento ormai prossimo ai minimi assoluti dell'anno, ciò si traduce in pianura - e talvolta anche sulla fascia pedemontana fino a 500/600 metri di quota - in una sequenza quasi ininterrotta di giornate grige, nebbiose ed umide, con escursioni termiche tra la notte ed il giorno particolarmente ridotte oltre che favorevoli alla concentrazione di elevate quantità di agenti inquinanti che rendono malsana l'aria.
Al di sopra della quota in cui agisce l'inversione termica invece il quadro meteorologico muta radicalmente; se ci spostiamo al di sopra dei 1000/1200 metri troviamo infatti giornate radiose, e terse con aria particolarmente secca - con valori di umidità relativa intorno al 20% intorno ai 2000/2500 metri e ancora più bassi al di sopra dei 3500/4000 metri - e visibilità orizzontale eccezionale come dimostra anche l'immagina a corredo del presente articolo.
Comune denominatore di questa situazione è la carenza di perturbazioni e quindi di precipitazioni significative, che sul territorio lombardo latitano ormai dalla lontana seconda decade di ottobre. Se in pianura il fenomeno viene in parte mitigato dall'umidità persistente in montagna ciò determina un' assenza totale di copertura nevosa di tutti i versanti fino a circa 2200/2300 metri e anche più in alto, fino intorno ai 3000/3200 metri lo spessore del manto nevoso presente si riduce a pochi centimetri, che pur non rappresentando un fenomeno eccezionale, risulta comunque anomalo per l'inizio di dicembre.
Il mese di novembre, che statisticamente risulta essere il mese dell'anno più ricco di precipitazioni, si è chiuso in tutta la Lombardia con accumuli inferiori ai 15/20 millimetri e in talune zone perfino quasi a zero millimetri. Particolarmente danneggiate da questa situazione risultano essere le località sciistiche di tutto l'arco alpino le quali non hanno potuto sopperire alla mancanza di neve naturale con quella artificiale sparata dai cannoni a causa delle elevate temperature che spesso hanno portato lo zero termico a sfiorare i 3500 metri di quota impedendo o vanificando il lavoro di produzione delle neve artificiale necessaria per aprire i comprensori sciistici per il ponte dell'Immacolata, tradizionale data di apertura delle piste.
E purtroppo la situazione non è destinata a cambiare nel breve periodo; la nuova settimana non porterà significative modifiche al quadro meteorologico in atto, pertanto l'alta pressione continuerà a dominare la scena meteorologica mediterranea per almeno altri 7/8 giorni almeno salvo un lieve e temporaneo cedimento a cavallo tra le giornate di lunedì 7 e martedì 8 quando potrebbero verificarsi leggere piogge o pioviggini in particolare sulle province occidentali della regione. Tuttavia già da martedì pomeriggio la situazione ex ante dovrebbe ripresentarsi tale e quale con il ritorno di nebbie persistenti in pianura e sulle zone pedemontane e giornate terse e soleggiate in montagna pur in presenza di un lieve calo termico in quota.
Per tutti i dettagli del quadro meteorologico nella regione vi consigliamo, come sempre, di tenervi aggiornati seguendo il nostro
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Livio Perego - Staff CML