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17 Febbraio - Abbondante nevicata sulla Lombardia   Inserito il› 16/02/2013 23.27.28
La settimana di carnevale regala al nostro territorio la settimana più invernale della stagione fredda 2012-2013, con un'abbondante nevicata di neve soffice su tutto il territorio. Riviviamo tale periodo grazie all'editoriale del nostro Giuseppe Aceti
 
 
Domenica 17 febbraio 2013 - ore 00:00
 
 
Buona giornata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!
 
Il tempo della settimana di carnevale, all’inizio della seconda decade di febbraio, ha portato una fase tipicamente invernali che ha molto emozionato i meteo appassionati: neve abbondante su tutto il territorio, freddo, un po’ di nebbia e di galaverna. La settimana quindi “più “invernale” della stagione fredda 2012-2013, almeno ad ora; possiamo quindi dire che quest’anno la settimana di carnevale non abbia affatto scherzato, meteorologicamente parlando!
 
Ma vediamo ora più in dettaglio quanto accaduto nell’ultima settimana sul nostro territorio a livello meteorologico.
 
Già nella giornata di domenica 10 febbraio, una depressione proveniente dal nord Europa posizionata a nord/ovest della Francia si muoveva verso sud/est, insieme all’annessa perturbazione atlantica. Tale perturbazione è così entrata nel Mediterraneo e, dalle prime ore di lunedì, ha portato un forte peggioramento del tempo su gran parte d’Italia e sulla nostra regione, peggioramento che sul nostro territorio si è protratto fino a metà giornata di martedì (con mediamente 24-36 ore di nevicata sulla nostra regione). Le precipitazioni sono state esaltate dal fatto che i venti sud-occidentali, richiamati dal passaggio del fronte, hanno fatto scorrere aria più mite e umida in Valpadana sopra il cuscino di aria fredda che si è formato negli ultimi giorni della scorsa settimana sulla nostra regione (con aria particolarmente fredda in quota ed asciutta al suolo). Il risultato è stato quindi quello di un’abbondante nevicata su tutta la Lombardia. Sono caduti mediamente 15-25 cm di neve su tutto il territorio, meno abbondanti su Valtellina, Alpi, estremo angolo nord-occidentale della regione (alto Varesotto ed alto Piemonte orientale) e fascia orientale (Bresciano e Mantovano), con accumuli entro i 5-10 cm, mentre le nevicate sono risultate più abbondanti sulla Brianza, la fascia pedemontana tra Comasco orientale e Bergamasco occidentale, le Prealpi e le Valli Giudicarie in Trentino, dove sono caduti fino a 30-40 cm di neve.
 
Le precipitazioni nevose sono avvenute diffusamente al piano con temperature attorno allo 0 °C (spesso di alcuni decimi di grado sopra lo 0 °C), e sono state per lo più di debole intensità con solo alcune fasi con nevicate moderate. Dato poi il notevole freddo in quota, la neve è risultata poco densa e piuttosto “vaporosa” e piena d’aria (la neve è infatti mediamente caduta con una densità di 70-80kg/mc), così che alla fine sono caduti più cm di neve che mm di acqua equivalente. La scarsa densità della neve e la precipitazione a tratti debole e con temperature di poco sopra lo 0 °C ha fatto si che solo a quote collinari o nelle strade secondarie la neve abbia attecchito diffusamente sul manto stradale, mentre le principali arterie di comunicazione al piano non hanno risentito troppo della nevicata e non si sono così registrati i temuti disagi nel caso di strade principali abbondantemente innevate. 
 
Di seguito riportiamo alcune immagini scelte per l’editoriale, che vogliono riassumere “visivamente” la nevicata appena descritta. La prima immagine è la cartina degli accumuli complessivi di neve registrati in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML ed  elaborate da Bruno Grillini. La seconda immagine invece mostra il paesaggio innevato del Nord Italia a seguito della nevicata per come era visibile dallo spazio giovedì 14 febbraio, primo giorno con cielo sgombro da nubi, da poco più di 700 km  dalla Terra, grazie al sensore MODIS a bordo del satellite Aqua (fonte: modis). 
 

11 e 12 febbraio 2013 - Accumuli complessivi di neve registrati in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 

Paesaggio innevato del Nord-Italia visto dallo spazio il 14 febbraio dal sensore MODIS, a bordo del satellite Aqua, dopo la nevicata dell’11 e 12 febbraio. Fonte: Modis

 
Nel prosieguo della settimana, il vasto minimo di bassa pressione che tra lunedì e martedì mattina si è posizionato sopra il nord Italia, portando le abbondanti nevicate sopra menzionate, è poi traslato lentamente verso sud-est, lasciando spazio ad un progressivo miglioramento del tempo segnatamente dalla giornata di mercoledì. L’ampiezza del minimo di pressione ed il continuo movimento antiorario attorno ad esso dei corpi nuvolosi hanno comunque influenzato il tempo, con qualche nube, fino a giovedì.
 
Tempo quindi buono in regione anche se, grazie all’inversione termica, su medio-bassa pianura si sono formate nebbie, anche piuttosto persistenti segnatamente tra le giornate di mercoledì e di giovedì; la nebbia al suolo ha accentuato il freddo da inversione così che localmente si sono registrate temperature massime sotto 0 °C (facendo così registrare una giornata di ghiaccio). Su tutto il territorio invece, complice il suolo innevato, le temperature minime sono scese abbondantemente sotto 0 °C, facendo di fatto registrare ad oggi i valori più rigidi di tutta la stagione invernale 2012-2013. Si sono così raggiunti su bassa pianura i -6/-8 °C fino a raggiungere valori attorno ai -10 °C sull’Alessandrino.
 
Da giovedì a ieri, sabato, giornate relativamente miti di giorno, con le consuete gelate notturne, in un contesto di tempo variabile e a tratti soleggiato.
 
Tornando al manto nevoso, già da martedì, e segnatamente nelle zone dove è tornato il sole, la spessa coltre bianca è fusa piuttosto velocemente sia per l’irraggiamento (che a febbraio comincia ad essere piuttosto significativo) che per il fatto che la neve "vaporosa" con basso contenuto d’acqua ha permesso anche una certa sublimazione, con conseguente rapida riduzione manto nevoso. Neve quindi che ha coperto la maggior parte del suolo pianeggiante sino alla giornata di venerdì mentre già ieri, sabato, la neve compariva per lo più ai bordi delle strade o nelle zone d’ombra.
 
E come proseguirà il tempo nei prossimi giorni? Le ultime emissioni modellistiche confermano come il campo di alta pressione  posizionato sull'Europa centro-settentrionale dovrebbe spostarsi  in direzione della Scandinavia e, data la disposizione, dovrebbe favorire l'afflusso di aria fredda da Est sul nostro territorio. Tempo quindi variabile, progressivamente più freddo ma probabilmente asciutto. Per tutti gli aggiornamenti comunque, vi consigliamo come sempre di seguire il nostro Bollettino di Previsione, i vari commenti degli esperti e degli appassionati sul nostro Forum e brevi analisi e dettagli sulle situazioni più curiose e didattiche sulla nostra pagina ufficiale Facebook.
 
Vorremmo concludere l’editoriale riportando un paio di recenti notizie meteo-climatiche dal mondo. La prima, positiva, è che in Antartide il buco dell'ozono si restringe e raggiunge i livelli più bassi degli ultimi 10 anni; il “buco” infatti, che in passato ha raggiunto i 30 milioni di chilometri quadrati (record negativo del Settembre 2000) ha visto lo scorso anno un estensione media di poco meno di 18 milioni di km quadrati. Tra le probabile concausa la Nasa riporta la naturale fluttuazione atmosferica che ha portato nel 2012 a riscaldare la stratosfera così che le temperature più alte hanno contribuito a ridurre il buco stesso (fonte: repubblica.it). La seconda notizia, meno positiva, interessa invece il territorio dalla parte opposta del pianeta, ovvero il Polo Nord e l’Artico, dove la perdita del volume di ghiaccio è risultata superiore al previsto, segnatamente sul lato atlantico (Groenlandia, Arcipelago Canadese e le aree a nord delle Svalbard), a causa della temperatura che stime satellitari dimostrerebbero essere più calda in tali aree di 2,4°C negli ultimi 50 anni (ben 1.8°C in più rispetto al tasso di crescita delle latitudini medie). In generale quindi, ogni anno mediamente si perde circa il 13% dei ghiacci durante l'Estate ed il 4% durante l'Inverno. Alla luce dei nuovi dati, il pack artico potrebbe sparire addirittura nel 2020, molti anni prima rispetto a quanto ipotizzato! (fonte: 3b meteo)
 
Buona settimana e buona continuazione a tutti.


 

Giuseppe Aceti - Staff CML
 
  
 
 
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