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3 Febbraio - Regione divisa in due nei "Giorni della Merla"   Inserito il› 03/02/2013 17.23.00
 
I Giorni della Merla, al contrario di quanto vorrebbe la tradizione popolare, trascorrono quest'anno all'insegna di un clima quasi primaverile in montagna ed in collina, mentre sulla pianura padana regnano le nebbie ed il freddo. Ma si tratta di una parentesi, dato che una nuova ma attesa sferzata fredda si abbatte sul nostro paese ai primi di febbraio. Riviviamo questi giorni grazie all'editoriale del nostro Matteo Dei Cas.
 
 
Domenica 3 febbraio 2013 - ore 18:00


Giovedì 31 Gennaio 2013 - L'alta pressione di matrice subtropicale che ha conquistato il bacino del Mediterraneo, apportando nebbie in pianura ma anche un assaggio primaverile in montagna ed in collina proprio in corrispondenza dei Giorni della Merla! Da notare il massimo di pressione sul Nord-Africa, a differenza di quanto accade in estate quando nell'entroterra algerino regna in genere una bassa pressione termica. FONTE: www.wetterzentrale.de
Buona serata a tutti e ben ritrovati per un nuovo appuntamento con la Prima Pagina!
 
La tradizione popolare racconta che negli ultimi tre giorni di gennaio "...per ripararsi dal gran freddo, una merla ed i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri..."
In realtà, dati strumentali alla mano, il 29-30-31 gennaio non sono da considerarsi i giorni più freddi dell'anno: la legenda risale perlopiù ad un'epoca in cui si soffriva molto di più il freddo che non oggi, e la gente già piuttosto provata dai mesi di novembre e dicembre attribuiva all'ultima settimana di gennaio il clou dell'inverno.
 
Anche quest'anno gli ultimi giorni di gennaio si sono orientati dal punto di vista climatico in una direzione opposta alla tradizione popolare: anzi, dopo una fase invernale con poche emozioni meteo, le temperature sono tornate a salire proprio nei Giorni della Merla fino a toccare valori decisamente miti.
Il tepore primaverile fuori stagione si è ripresentato a distanza di poche settimane: ricordate le temperature record raggiunte nei giorni dell'Epifania? Ebbene, pur non tornando fortunatamente a quei livelli, in molte zone della Lombardia la colonnina di mercurio ha raggiunto ancora valori più consoni ad un mese di marzo. La nostra amata regione si è trovata letteralmente divisa in due dalla nebbia e dal sole, con due tipi di clima radicalmente opposti tra loro. Questo, ancora una volta, a causa di una robusta struttura anticiclonica subtropicale che ha mantenuto lontano il freddo per quasi tutto il mese, con temperature mediamente più elevate rispetto alle ultime annate.
Nonostante la latitanza del freddo non sono comunque mancati gli episodi perturbati, con una piovosità che nel complesso non si è discostata dalla media.
 
Ma entriamo ora un pochino nei dettagli in merito al tempo di questi ultimi giorni.
 
Qualche stralcio di inverno non è mancato nemmeno in questa settimana, caratterizzata nel complesso da un "clima padano". Domenica scorsa 27 gennaio, ad esempio, sono tornate le nebbie a partire dal milanese e dal pavese; non sono nemmeno mancate le gelate, peraltro anche abbastanza diffuse a quote basse, con punte di -4/-5°C nelle brughiere del Comasco e del Varesotto. Un freddo "autoprodotto" in pianura con l'inversione termica, dato che come vi abbiamo anticipato non abbiamo assistito ad alcuna irruzione fredda in questa ultima decade del mese.
 
Lunedì 28 gennaio poi, un impulso perturbato atlantico è penetrato nel bacino del Mediterraneo, dando origine ad una depressione che ha coinvolto in particolare i settori meridionali della Lombardia. Su tutta la medio-bassa pianura (Milano compresa) sono caduti in media 10-15 mm di pioggia, spesso mista a neve. Anzi, laddove le precipitazioni sono risultate più consistenti è stato registrato un accumulo di neve bagnata fino a 2-4 cm di spessore. Al contrario sulle Alpi, Prealpi e lungo la fascia pedemontana le precipitazioni sono risultate più marginali: qui la neve ha assunto caratteri del tutto altimetrici, con accumuli apprezzabili soltanto al di sopra dei 300-400 metri.
 
L'alta pressione subtropicale si è subito ricomposta a partire da martedì 29, facendo sentire subito i suoi effetti in quota con l'arrivo di aria più mite ed asciutta dal quadrante nord-occidentale. L'effetto dei moti discendenti su una massa originariamente molto mite e gli effetti favonici localmente presenti sui settori nordoccidentali hanno letteralmente diviso in due la regione, come vi dicevamo poc'anzi, per tutti e tre i giorni della merla. L'immagine sinottica evidenzia un anticiclone mediterraneo in piena forma, con i massimi di pressione tra il Nord-Africa e la Penisola Iberica.
 
Le nebbie hanno quindi padroneggiato sulla medio-bassa pianura, insistendo anche nelle ore centrali della giornata, e non hanno consentito alle temperature massime di superare i 2/4°C. Assaggio primaverile invece sull'area pedemontana e sull'Alta Pianura, dove i termometri hanno raggiunto - in particolare giovedì 31 gennaio - valori fino a 16/17°C. Clima molto mite anche sulle Alpi, con temperature del tutto anomale per il periodo: fino a 2°C ad esempio alla stazione del Lago della Vacca (nel Bresciano ad oltre 2300 metri di quota), ma anche 5/6°C nella "gelida" Livigno! In libera atmosfera poi lo zero termcio ha superato i 3200 metri, mentre a circa 1500 metri di quota l'isoterma ha sfiorato gli 11°C: un valore che attesta assoluta importanza a questa scaldata invernale, al secondo posto - per il momento - dopo quella dell'Epifania!
 
L'assaggio primaverile si è comunque limitato casualmente ai tre Giorni della Merla, dato che a partire proprio da venerdì 1° febbraio la circolazione a scala europea è radicalmente cambiata, con la discesa di un impulso di aria artica marittima proveniente dalla Scandinavia. Nel pomeriggio i cieli si sono rannuvolati su gran parte della regione, con l'intensificarsi del richiamo umido meridionale che precedeva l'ingresso della saccatura. In tarda serata sono state segnalate le prime piogge in pianura e qualche nevicata sulle Alpi, ma con accumuli scarsi.
 
La giornata di ieri, sabato 2 febbraio e giorno della Candelora, è trascorsa all'insegna di un tipo di tempo freddo e perturbato: il tutto per l'approfondirsi di un minimo di pressione tra il Mar Ligure e l'Alto Tirreno alimentato dalla discesa fredda. I maggiori quantitativi di precipitazione si sono concentrati sui settori orientali della Lombardia, in particolar modo sulla pianura del Bresciano, Cremonese (15-20 mm) e Mantovano (fino a 25-30 mm). Quantitativi decisamente inferiori invece sono stati registrati sui settori occidentali, quasi ovunque inferiori ai 10 mm, se non addirittura di 2-4 mm tra il Varesotto e le zone limitrofe del Piemonte: qui ha giocato sfavorevolmente una ventilazione settentrionale piuttosto sostenuta ed insistente, concomitante alla posizione sfavorevole e troppo lontana del minimo di pressione. In merito alla neve, questa è tornata a cadere sulle Alpi oltre gli 800 metri di quota, ma senza accumuli significativi.
 
Molto più importante l'intensità del vento, o più esattamente del Föhn, che da ieri sera ha sferzato la fascia prealpina con raffiche a bassa quota fino a 60-70 km/h ed addirittura punte di 90-100 km/h sulla sponda lecchese del Lario. Nel corso di questa notte il vento di caduta ha conquistato i settori occidentali spingendosi sul milanese occidentale e perfino sul pavese; si è trattato di un Föhn piuttosto freddo, caratterizzato da Dew Point ampiamente negativi, come accade tipicamente nel corso di irruzioni di aria artica marittima. Una Domenica tardo-invernale soleggiata quella di oggi: cielo terso quasi ovunque, ma con aria pungente e con il vento che insiste ancora in queste ore della sera.
 
Ma cosa accadrà nei prossimi giorni? Dopo una candelora perturbata avremo un proeguo di inverno oppure una primavera anticipata? In base ai modelli di previsione sul medio termine, sembra che vivremo una prima decade di febbraio piuttosto fredda ed instabile; a breve un nuovo impulso di aria artica marittima si farà strada sul nostro paese, seguito da un nuovo rinforzo del vento; e nemmeno il prossimo weekend pare debba presentarsi con temperature miti.
Si prospetta quindi una fase meteorologicamente dinamica ed affascinante, tutta da seguire sul nostro Forum e da aggiornare quotidianamente con la lettura dei nostri Bollettini di Previsione.
 
Vi salutiamo e vi auguriamo un buon inizio ed un buon proseguimento di settimana.

Matteo Dei Cas - Staff CML
 
 
 
 
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