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23 Dicembre - Tempo variabile, mite ed umido sulla settimana di Natale   Inserito il› 23/12/2012 19.04.08
 
Un Natale tutt'altro che bianco quest'anno! Tutta "colpa" di un afflusso di aria particolarmente mite proveniente dall'Atlantico Subtropicale. Il tutto, come epilogo ad una settimana caratterizzata da tempo particolarmente umido, con diversi episodi di nebbia al piano e qualche nevicata sulle Alpi. Eidotriale a cura di Matteo Dei Cas.
 
 
 
Domenica 23 dicembre 2012 - ore 19:00
Lunedì 17 dicembre 2012 - Un estesa coperta di nubi basse si sviluppa su buona parte della Regione, riesce a risalire fin verso la media Valtellina. Le temperature si mantengono piuttosto miti, con escursioni termcihe contenute ed elevata umidità. Il volto triste dell'inverno...nella speranza di un tipo di tempo nuovamente dinamico. Solo sullo sfondo si staglia la catena della Mesolcina ben innevata: qui siamo sul belvedere della Valtartano.
Foto: Virgilio Rava.
Buona serata a tutti e ben ritrovati per un'edizione natalizia della Prima Pagina!
A dire il vero diciamo subito che "di natalizio", se vogliamo allacciarci alla tradizione nordica e americana, quest'anno dal punto di vista meterologico non c'è proprio nulla: niente neve in vista nelle nostre città, solo sulle Alpi ed a quote relativamente alte per la stagione; al contrario clima piuttosto mite ed umido, come vuole più la tradizione italiana che ha visto per ben poche volte un "bianco Natale" nel corso degli ultimi 40 anni. Le statistiche parlano infatti di ben pochi episodi, tra i quali il più celebre risulta quello della notte di Natale del 2000. Non si sa tra l'altro perchè la tradizione voglia la neve quale protagonista di queste Feste, quando dal punto di vista prettamente cristiano non possiamo immaginare un paesaggio imbiancato nella Terra Santa, dove al contrario il clima è pressochè desertico. Ma ormai nel nostro immaginario comune, fin da bambini vogliamo più che mai la neve proprio sotto le feste...tanto più nella sfera della nostra comunità di meteoappassionati.
 
Quest'anno in realtà siamo stati accontentati con una decina di giorni di anticipo, poi la "Dama Bianca" ci ha lasciati congedandoci probabilmente fino al prossimo anno.
E' tornato a dettare legge il respiro umido e mite dell'Atlantico: un tipo di tempo che gli esperti definiscono semi-zonale, o più semplicemente caratterizzato da veloci correnti occidentali ondulate che trasportano masse d'aria marittime alle nostre latitudini. Nessuno scambio importante tra i poli e l'equatore, ma un rapido treno di perturbazioni che più o meno un giorno sì ed uno no hanno visitato il nostro continente interessando più che altro la regione alpina, e solo a tratti la nostra pianura. Il tutto a causa di un approfondimento della depressione di Islanda e un concomitante ritrarsi verso le Azzorre dell'omonimo anticiclone, che per diversi giorni si era trasferito verso le isole Britanniche chiudendo la strada alle correnti oceaniche.

La "perturbazione di Santa Lucia" ha portato una discreta quantità di neve su gran parte della Lombardia, ma ha chiuso ufficialmente la fase fredda di inizio mese per aprire le porte ad un clima molto più anonimo e mite.
L'inizio di questa settimana è trascorsa soprattutto all'insegna della nebbia sulle nostre pianure, con visibilità cattiva fino alle pendici delle prealpi: il suolo innevato ed il cielo sereno hanno favorito un forte irraggiamento notturno, mentre una debole ventilazione sudoccidentale ha sospinto i banchi nebbiosi sull'alta pianura. Domenica scorsa 16 dicembre, nebbia ad esempio sulla tradizionale pizzata natalizia del CML nella gelida Besnate, adagiata nella brughiera del Varesotto. Nebbia estesa e di elevato spessore che non ha permesso sostanziali cali termici notturni e nemmeno lo sviluppo di galaverna, se non in casi piuttosto limitati.
 
Le temperature si sono mantenute in genere attorno allo zero (o qualcosina di meno) nei valori minimi, per raggiungere i 2/4°C nel primo pomeriggio.
Sostanziale il divario nei valori massimi tra la bassa e l'alta pianura, laddove la nebbia dissipandosi nelle ore centrali ha permesso alla colonnina di mercurio di raggiungere anche i 6/7°C. Le escursioni termiche sono risultate spesso contenute dalla presenza delle nubi basse e piovigginose del tipo stratus, dovute al sollevamento della nebbia. Un tappeto grigio ha ricoperto i nostri cieli nella giornata di lunedì 17 dicembre, guadagnando terreno verso Nord fino ad infilarsi anche nelle vallate alpine più lontane. Giornate tristi e piuttosto anonime dal punto di vista meteorologico, con i colori grigi, la rapida scomparsa della neve ed una sensazione di freddo-umido tutt'altro che gradevole.
 
In questi casi viene invocato il föhn - il "malefico" - che puntualmente è arrivato martedì sera per ripulire l'aria, spingendosi verso la media pianura soprattutto sui settori centro-occidentali della regione fino alle porte del capoluogo. Il tutto grazie alla coda di una perturbazione atlantica, che martedì sera ha scavalcato le Alpi con una traiettoria nord-occidentale. Scarsi quindi gli effetti in termini di precipitazioni, se non qualche debole nevicata sulle Alpi di confine ed un calo termico più sensibile in montagna: particolarmente fredda giovedì notte l'Alta Valtellina, con la solita Livigno in direzione dei -20°C ed altre stazioni di fondovalle oltre i 1000 metri che hanno superato i -10°C.
 
L'arrivo di aria più asciutta e fredda in quota, dovuta per l'appunto ad un modesto "sbuffo" di natura nord-atlantica, ha fatto sperare ad una nuova comparsa della neve a bassa quota. E così è in minima parte accaduto tra giovedì sera e venerdì notte: l'ennesima perturbazione atlantica - qusta volta molto debole - ha portato qualche "fiocco di neve fradicio" localmente anche in pianura, lasciando qualche traccia oltre i 400 metri di quota. Le precipitazioni in pianura sono comunque cadute generalmente sottoforma di pioggia, e con accumuli davvero di poco conto. Anche sulle Alpi, dove le temperature si sono mantenute rigide, si è osservata poco più di una bella spolverata coreografica.
 
La famigerata giornata di venerdì 21 Dicembre 2012 - fine del mondo secondo la profezia dei Maya, oltre che solstizio d'inverno - ha visto un tipo di tempo come sempre umdio e variabile, con temperature in salita in montagna e nuova avanzata delle nebbie a partire dalla bassa pianura occidentale. Il tutto, grazie all'ingresso di correnti più asciutte in quota da nord-ovest, questa volta nettamente più miti in quanto avamposto di un'onda di alta pressione subtropicale ben strutturata in quota. In pianura si è vissuta un'altra giornata invernale in vecchio stile, con temperature prossime allo zero anche nelle ore diurne a causa del persistere della nebbia.
 
Nebbione di altri tempi su buona parte della pianura anche ieri, sabato 22 dicembre, con interessamento dell'Alta Pianura fino alle pendici delle Prealpi. Da segnalare anche sulla medio-alta pianura la presenza della galaverna, specialmente laddove la nebbia si è presentata sottile ed ha consentito un buon raffreddamento del suolo fino a raggiungere temperature negative. Forte inversione termica, con clima più mite in montagna. Ciò nonostante una vasta perturbazione atlantica è riuscita ad interessare le Alpi con il suo fronte caldo, particolarmente attivo. L'ingresso di correnti piuttosto intense in quota ha favorito qualche "nevicata da sfondamento" in tarda serata in Alta Valtellina, Valchiavenna e Sopraceneri.
 
La giornata odierna ha visto - come nelle attese - un ulteriore rinforzo della cupola di alta pressione ed un sostanziale aumento della temperatura in quota fino a valori del tutto anormali per la media del periodo. In questo momento, mentre vi scriviamo, le nostre stazioni di montagna registrano valori positivi su tutta la regione: a titolo di esempio ben 6/7°C nella conca di Livigno ed oltre 4°C al Lago della Vacca, a ben 2360 metri di quota. Il tutto in attesa di un deciso peggioramento atteso proprio per il giorno di Natale, con piogge diffuse anche in montagna fino a quote elevate.
Una fase di breve durata, in prospettiva di ritorno alla normalità per il giorno di Santo Stefano.
 
Per ulteriori dettagli, e per conoscere la tendenza per fine anno vi consigliamo di consultare quotidianamente il nostro Bollettino di previsione, nonchè gli interventi sul Forum da parte dei nostri esperti.
Per ora non ci resta che salutarvi e naturalmente augurarvi un sereno Natale!

Matteo Dei Cas - Staff CML
 
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