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28 Ottobre - E all'improvviso l'inverno!   Inserito il› 28/10/2012 15.46.17
Aggiornato il› 28/10/2012 15.47.02
 
 
Edizione straordinaria firmata dal nostro Livio Perego per annunciare una brusca svolta verso l'inverno, dopo settimane di tempo autunnale decisamente tranquillo e mite. L'evento è rappresentativo non solo per il calo delle temperature, ma anche per l'arrivo della neve a bassa quota molto precoce per la stagione. Particolarmente interessata la media Valtellina, dove si può parlare tranquillamente di evento di importanza storica.
 
 
 
28 Ottobre 2012, ore 19:00  -  EDIZIONE STRAORDINARIA
 
 
 
 
A sinistra: le nebbie che hanno avvolto le zone a sud di Milano nelle prime giornate della settimana ancora caratterizzate da tempo mite ed anticiclonico - FONTE: http://lance-modis.eosdis.nasa.govIn centro: l'imponente struttura del minimo depressionario che ha riportato il freddo sul Nord Italia - FONTE: www.arpal.gov.it. A destra: la copiosa nevicata a Rasura (SO) questa mattina intorno alle 9.30 con circa 30 cm al suolo a 900 metri di altitudine - FOTO di Virgilio Rava.
 
 
 
 
Buona giornata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per questa edizione straordinaria della Prima Pagina.
 
Settimana dai volti diametralmente opposti quella che si conclude oggi domenica 28 ottobre; fino a giovedì infatti, sulla nostra regione, tempo stabile ed estremamente mite, ben sopra le medie del periodo, mentre in questo fine settimana una sferzata di aria instabile, molto fredda e decisamente sotto media sta investendo il Nord Italia causando piogge, temporali e nevicate fino a quote molto basse.
Mentre infatti all'inizio della settimana il quadro sinottico vedeva la presenza di un'ampia area anticiclonica estesa su gran parte del Mediterraneo, col passare dei giorni si è fatta strada un'area depressionaria alimentata da una discesa di aria artica marittima proveniente dal Mare di Barents; il flusso freddo è entrato nel Mediterraneo attraverso la Valle del Rodano, creando un profondo minimo barico di 985 hPa: questo a sua volta, ha fatto penetrare l'aria fredda in pianura padana attraverso i valichi alpini con forti venti di tramontana a partire dal pomeriggio di sabato. Le temperature sono crollate in poche ore, catapultandoci all'improvviso da un autunno molto mite e quasi "estivo" ad un anticipo di inverno.

Ma analizziamo più dettagliatamente quanto successo in settimana.

Da lunedì 22 a giovedì 25 il tempo è stato determinato dalla presenza di una struttura anticiclonica di origine afro-mediterranea colma di aria mite e molto umida; gli effetti di questa situazione sono stati cieli sereni, ampio soleggiamento e temperature molto elevate - decisamente superiori alla media della terza decade di ottobre - con punte anche di 23°C/24°C laddove il sole ha scaldato tutto il giorno; contemporaneamente, su molte zone di pianura, come efficacemente mostra la prima foto a sinistra a corredo di questo articolo, l'umidità presente nei bassi strati ha generato nebbie persistenti che hanno oscurato il cielo e mantenuto le temperature decisamente più basse, generalmente non oltre i 13°C/14°C.

Il tempo ha però cominciato a cambiare proprio dalla sera di giovedì 25; una blanda area depressionaria al largo del Portogallo ha fatto da calamita pilotando un'imponente discesa di aria fredda polare marittima che, partita dal lontano mare di Barents, ha attraversato tutta l'Europa gettandosi nel Mediterraneo attraverso la valle del Rodano e scavando, sottovento alle Alpi, un profondo minimo di pressione al largo delle coste della Liguria occidentale, come efficacemente mostra la seconda immagine che accompagna questo articolo; una classica "rodanata", come in gergo viene definita questa dinamica, un tipo di tempo più tipico dell'inverno che dell'autunno come ben spiegato anche nel nostro "Atlante dei climi e microclimi della Lombardia".

Così venerdì 26, mentre il minimo si andava formando, una nuvolosità compatta ha oscurato i cieli del nord Italia e le prime piogge o pioviggini sono comparse in Lombardia a partire dalla mattinata; le precipitazioni si sono concentrate sulle zone soggette a stau a causa delle blande correnti caldo/umide da sud-ovest, quindi alte pianure, zone pedemontane del comasco-varesotto, Lario e Valchiavenna oltre che i settori orobici. Col passare delle ore e con l'approfondimento del minimo le piogge si sono fatte più diffuse ed insistenti sebbene la neve è rimasta relegata a quote molte elevate ed in genere oltre i 2700/2800 metri di altitudine.
A fine giornata accumuli massimi di 30/35mm sulla Valchiavenna e nel Ticino oltre che nelle stazioni di media montagna delle province di Bergamo e Brescia.

Sabato 27 è il giorno dell'irruzione fredda in Lombardia: nella notte tra venerdì e sabato ancora piogge deboli sparse per azione di sbarramento orografico, tra la mattina ed il pomeriggio il minimo barico ha raggiunto il valore minimo di pressione intorno a 985 hPa con parziale cessazione delle piogge; allo stesso tempo però il differenziale di pressione tra versante italiano e versante svizzero delle Alpi andava raggiungendo il suo culmine nel pomeriggio (quasi 20 hPa di differenza, un valore assai notevole) attivando la tracimazione dell'aria fredda attraverso i valichi alpini, identificabile in un crollo repentino delle temperature in quota, un'accelerazione dell'intensità dei venti e un notevole abbassamento dei Dew Point
Una volta entrata l'aria fredda hanno cominciato a riattivarsi le piogge, anche sotto forma di temporali e grandinate (da segnalare quella verificatasi nel Vogherese) e con la neve che rapidamente ha guadagnato terreno verso il basso; a fine giornata la quota neve si è abbassata infatti dai 2500 metri iniziale fino a circa 1400/1500 metri.

Questo processo è continuato anche nella notte successiva e questa mattina, domenica 28, complici anche le precipitazioni a tratti intense, l'aria fredda entrata sabato pomeriggio in quota ha potuto riversarsi al suolo determinando nevicate fino a quote molto basse un po' ovunque ma soprattutto in Valtellina dove alcuni cm di neve hanno imbiancato persino tutto il fondovalle da Colico a Tirano con temperature di pochi decimi sopra lo 0°C, mentre in quota gli accumuli si sono fatti notevoli: a Livigno circa 25/30 cm di neve con temperatura ben sotto i -5°C, a Madesimo bufera di vento e circa 5/10 cm, ma la neve è stata particolarmente abbondante creando anche parecchi disagi sul versante orobico Valtellinese; intorno ai 1000 metri la coltre a raggiunto nel primo pomeriggio i 35 cm di spessore e verso i 1500/2000 metri anche quasi 50 cm. Si veda al riguardo la terza foto a destra presente in questo articolo, scattata ai 900 metri di Rasura (SO) in Valgerola. Molti alberi che hanno ancora molte foglie sui rami non hanno retto al peso della coltre bianca e sono caduti bloccando la circolazione stradale in più punti.

Attualmente (h.17.30 di domenica) le ultime deboli precipitazioni residue sono concentrate sui settori alpini e prealpini centro-orientali e dovrebbero esaurirsi entro la tarda serata o la notte su lunedì, mentre le temperature sono piuttosto basse con la quota degli 0°C intorno agli 800 metri.

A questo punto cosa succederà nei prossimi giorni? il freddo ci accompagnerà ancora per i primi giorni della settimana seppur qualche schiarita si farà probabilmente largo tra le nuvole ma da metà settimana dovrebbero ricomparire nuove precipitazioni con neve tuttavia a quote più autunnali, ma per i dettagli consultate come sempre le quotidiane emissioni del nostro bollettino meteo e le pagine del nostro forum per cercare di intuire le tendenze del tempo a media scadenza.

La Prima Pagina tornerà invece puntuale tra sette giorni con la prima edizione del mese di novembre.

 
Ringraziandovi come sempre per l'attenzione, vi auguriamo una buona domenica ed una buona settimana!
 

 
Livio Perego - Staff CML

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