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15 Aprile - Il ritorno della pioggia   Inserito il› 18/04/2012 11.51.38
Finalmente, con l’inizio del mese di aprile sono tornate, in modo diffuso e continuativo, le precipitazioni sul nostro territorio, con piogge al piano e neve in montagna; la seconda settimana del mese ha così visto aperta “la porta atlantica” grazie al ritirarsi verso sud dell’anticiclone delle Azzorre che ha così consentito al flusso perturbato oceanico di scorrere alle nostre latitudini con diversi effetti “instabili”. Settimana quindi movimentata e ricca di episodi interessanti , che ripercorriamo grazie al dettagliato editoriale del nostro Livio Perego.
 
 
 
Domenica 15 Aprile 2012 - ore  22:00
 
Mercoledì 11 Aprile 2012 -  Il sole  fa  capolino  tra  le  nubi al tramonto sulla vetta innevata del Resegone, cima di Manzoniana Memoria! FOTO del forumista Roberto Colombo di Brongio (LC).
 
 
Buona serata e ben ritrovati a tutti gli appassionati meteo per questa nuova edizione della Prima Pagina!
 
Come recita il titolo, finalmente possiamo affermare che l'inizio del mese di aprile ha coinciso con il ritorno della pioggia, che da diversi mesi non cadeva in modo così omogeneo e duraturo sulla nostra regione; chi ci segue da tempo ricorderà, infatti, le numerose edizioni di questa rubrica in cui dovevamo commentare la persistenza dell'anticiclone delle Azzorre, tale da bloccare qualsiasi ingresso perturbato atlantico nel bacino del Mediterraneo; queste situazioni, anzi, favorivano un susseguirsi di ingressi di masse d'aria con traiettoria nordoccidentale e frequenti effetti favonici, che aggravavano ulteriormente il problema della siccità.
 
Dal punto di vista sinottico, al momento, di tale scenario non ritroviamo pressochè nulla: l'anticiclone delle Azzore si è ritirato nella sua "omonima dimora abituale", consentendo al flusso perturbato oceanico di scorrere alle nostre latitudini e di far affluire masse d'aria finalmente più umide; minimi pressori più o meno profondi si organizzano infatti nel Mediterraneo, alimentati da aria fresca di origine nord-atlantica: tutto questo si traduce in piogge a cadenza regolare, senza eccessi particolari ed alternate a fasi di tempo asciutto, sebbene con poco sole, ma sempre in un contesto dinamico e favorevole alle precipitazioni.
La settimana che si conclude oggi, domenica 15 aprile, è stata movimentata e ricca di molti episodi interessanti a livello meteorologico, e vale la pena quindi di ripercorrerli giorno per giorno.

Nella precedente edizione della Prima Pagina ci eravamo salutati accennando ad una domenica di Pasqua con tempo in miglioramento per ingresso di venti di Föhn, seguito dello spostamento verso sud-est del minimo di pressione ligure  che nella giornata precedente, aveva provocato episodi temporaleschi e locali grandinante anche significative sulla Brianza (es. quella verificatasi ad Arosio - CO).
Il medesimo minimo di pressione, poi nella giornata di Pasqua ha richiamato un afflusso umido da Est che è andato a scontrarsi con i venti più asciutti in caduta dalla vallate alpine: da qui si è sviluppata una vera e propria linea di scontro che ha dato orgine a nuovi episodi temporaleschi nel corridoio compreso tra i corsi idrografici dell'Adda e dell'Oglio. Mentre più ad est (tra bergamasco e cremonese) si sono verificati brevi e localizzati temporali intensi e "cattivi", più ad ovest il Föhn ha dominato la scena con raffiche impetuose, localmente superiori agli 80 km/h. Una Lombardia quindi "divisa in due" dal sovrapporsi di due diffrenti masse d'aria, associate a tipi di tempo radicalmente diversi: da segnalare soprattutto i temporali di forte intensità, la grandine e qualche "tromba d'aria" che hanno colpito dapprima Antegnate (BG) e poi Gallignano (CR).
 
In serata il Föhn si è esaurito, così come i fenomeni di instabilità ad est dell'Adda: i cieli sereni hanno quindi favorito una marcata discesa delle temperature; l'alba di lunedì 9 aprile, giorno di Pasquetta, è risultata particolarmente fredda, regalando uno scenario decisamente più invernale che primaverile. Molte località di pianura adagiate tra le brughiere e l'aperta campagna, ovvero quelle che notoriamente si raffreddano più intensamente, hanno infatti registrato valori di temperatura inferiori allo zero gradi con punte di -2°C, anche se un po' ovunque la colonnina di mercurio si è portata intorno a 0°C/+2°C; in montagna freddo pungente con valori medi di -4°C/-5°C intorno ai 1200 metri di quota, fino alle punte estreme di freddo nella conca livignasca intorno a -15/-16°C.
Nel corso della mattinata poi, l'addensarsi di un tappeto di stratocumuli ha mantenuto cieli grigi e temperature basse fin verso mezzogiorno, quando poi ha prevalso il soleggiamento che ha riportato le temperature verso i 15-16°C, salvando in parte le grigliate all'aperto e le gite tipiche del giorno di Pasquetta.
 
Tuttavia i cieli sgombri da nubi hanno avuto "vita breve", in quanto un nuovo passaggio perturbato si preannunciava già a partire da martedì 10 aprile: risveglio con molte nubi, infatti, che con il trascorrere delle ore hanno coperto e rabbuiato i cieli della Lombardia; prime precipitazioni poi, nel tardo pomeriggio/sera con accumuli principalmente sulle province occidentali, comunque non superiori a 10mm.
Tutto questo "ha fatto da antipasto" al ben più corposo peggioramento di mercoledì 11 aprile, quando un sistema frontale molto attivo - accompagnato da aria fredda in quota - ha attraversato tutta la nostra regione riportando una parentesi pressochè invernale su tutto il territorio. Le piogge abbondanti hanno bagnato finalmente i terreni con accumuli fin verso 55-60 mm sul Varesotto, sul Comasco, sui crinali orobici e in alcune località di media ed pianura (segnatamente quella occidentale); valori di pioggia cumulata di 35-50mm sono però caduti un po' ovunque, salvo le estreme provincie di Mantova e la media/alta Valtellina (attorno ai 15-20 mm). In questo contesto e data la stagione avanzata, assai rilevante è stata la discesa del livello della quota neve: accumuli apprezzabili sono stati registrati nel Canton Ticino e nelle valli interne del Lario e della Valtellina fino a 500-600 metri, mentre altrove la neve è caduta al di sopra dei 1000/1200 metri; a fine pomeriggio quando le precipitazioni sono cessate ovunque ed il cielo si è rasserenato, il manto nevoso ha raggiunto i 20-25 cm a quota 1400 metri e circa 50 cm a quota 2000 metri: stupendo e quasi irreale rivedere le Alpi e le Prealpi avvolte da un candido colore bianco, che persino durante tutto l'inverno passato si è visto abbastanza raramente!
 
Nella mattinata di giovedì 12 aprile i cieli erano splendidamente sereni, e grazie all'ottima visibilità il colpo d'occhio sulle montagne innevate in contrasto col verde vivo delle quote inferiori era veramente da cartolina! Dal punto di vista termico l'alba si presentava ancora con temperature quasi invernali: minime in pianura fino a -1°C e fino a -14°C nella conca livignasca (abitualmente la zona più fredda della regione), in giornata rapida risalita grazie all'ampio soleggiamento fino a punte di 16/17°C.
 
Ma ancora una volta i cieli azzurri erano destintati ad avere una vita molto breve: nel pomeriggio/sera la nuvolosità è rapidamente aumentata per l'avvicinamento di un fronte caldo, e dopo il tramonto si sono ripresentate piogge e rovesci sparsi a partire dalle zone occidentali, con accumuli localmente fin verso i 20 mm e nuove nevicate in montagna oltre i 1300/1400 metri di quota.
La depressione questa volta aveva origini prettamente mediterranee, ed essendosi organizzata sulle coste algerine era sostenuta da masse d'aria decisamente più miti, con il conseguente progeressivo innalzamento delle temperature anche in quota: la spira nuvolosa, ad ampio raggio d'azione, ha poi caratterizzato il tempo di tutto il fine settimana, risparmando ben poche regioni italiane.
 
Venerdì 13 e sabato 14 aprile sono state due giornate simili, caratterizzate da alternanza di piogge sparse e pause asciutte soprattutto sulle zone pedemontane e di pianura; il minimo di pressione, infatti, è risalito lentamente e la sua posizione sul medio/basso Tirreno ha favorito un netto richiamo da sud-est che trova tipicamente la strada sbarrata dalle prealpi: l'effetto di ombra orografica, unitamente alla relativa lontananza del centro d'azione depressionario ha quindi "sfavorito" le Alpi: venerdì le piogge hanno raggiunto l'accumulo di 20-25 mm sul Verbano, varesotto e milanese occidentale; sabato invece nuovi accumuli, con punte di 10-12mm sul bergamasco e sulle prealpi bresciane. La quota neve, come nelle attese, è risalita fin verso i 1600/1800 metri di altitudine.
 
Oggi, domenica 15 aprile, è stata ancora una giornata caratterizzata da piogge deboli o al più moderate e continue, con accumuli ben distribuiti su tutta la regione, sempre più abbondanti su alta pianura e zone pedemontane (15-20 mm) a causa della prevalente direttrice sud-est/nord-ovest delle correnti alle medie quote. Tecnicamente si è trattato del rientro del fronte occluso associato alla depressione che interessa l'Italia da giovedì, e che sta esaurendo sul posto le proprie energie.
 
Per i giorni a seguire sembra che la situazione rimanga pressochè immutata: le pioggie non dovrebbero mancare, pur in un contesto abbastanza variabile, con alternaza di schiarite assolate di breve durata, che non permetteranno alle temperature di raggiungere valori tardo-primaverili. Un tipo di tempo, quindi, ancora molto dinamico...e che merita di essere seguito giorno per giorno nella lettura dei nostri bollettini di previsione.
 
Appuntamento con la prossima edizione della Prima Pagina, puntualmente fra sette giorni!
 
  
 
Livio Perego - Staff CML
 
 
  
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