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13 febbraio - Un'altra settimana mite ed asciutta   Inserito il› 19/02/2011 23.32.40
 
Fase dell'inverno sempre piuttosto "statica" con il persistere di una robusta area di alta pressione di matrice subtropicale, che domina tutto lo scenario italiano. Naturalmente le temperature si mantengono ben al di sopra della media del periodo non solo in montagna, ma anche al piano grazie al soleggiamento ormai tardo-invernale. Le prealpi sono innevate solo sulle cime più alte, mentre invece nei centri urbani è l'inquinamento a destare qualche preoccupazione. Riviviamo questa situazione di "paralisi atmosferica" nel puntuale editoriale di Giuseppe Aceti.
 
 
Mercoledì 9 Febbraio. Piazzatorre (BG), Prealpi bergamasche, dai 950 mt slm; l’ultimo mese siccitoso e, soprattutto negli ultimi giorni, particolarmente mite ha portato buona parte delle località montane fino alle quote medie, e segnatamente le Prealpi, ad assumere un paesaggio più di stampo autunnale che invernale, con la neve confinata a quote alte. Vediamo nel dettaglio uno scorcio della Val Brembana. FONTE:  www.valbrembanaweb.org
Domenica 13 Febbraio 2011 - ore  8:00
 

Buona giornata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina"!

La settimana appena trascorsa, la seconda di Febbraio 2011, è stata contrassegnata da tempo caldo e mite a seguito del persistere su buona parte dell’Europa, e sul nostro territorio, di un robusto anticiclone subtropicale. Il tempo sul nostro territorio è così stato caratterizzato per tutta la settimana da clima tipicamente primaverile di giorno, con sole e temperature decisamente miti; solo al primo mattino ed al piano, grazie a deboli gelate, il paesaggio assumeva connotati più consoni per il periodo. In quota invece il clima è risultato particolarmente mite e, data la mancanza di precipitazioni (non piove su buona parte della regione in modo significativo da oltre 1 mese), anche il paesaggio fino alle quote medie mostra ormai un aspetto più autunnale che invernale (vedi l’immagine scelta per l’editoriale). Infine, sempre come conseguenza del tempo della settimana, l’inquinamento è risultato sempre molto elevato.

Vediamo ora più in dettaglio cosa è accaduto sulla nostra regione negli ultimi giorni a livello meteorologico.

A livello sinottico, il quadro barico che andava a delinearsi la scorsa settimana è rimasto pressoché invariato anche per la settimana appena trascorsa; un robusto anticiclone Atlantico si è esteso su tutta l’Europa centrale e meridionale, impedendo alle perturbazioni atlantiche di avvicinarsi all’Italia, favorendo così un periodo asciutto, prevalentemente soleggiato e mite anche sulla Lombardia. Tale area di alta pressione è risultata per tutta la settimana molto estesa e ben strutturata (ha raggiunto sul nostro territorio ad inizio settimana i 1030 hpa), ed ha convogliato aria molto mite sull’Europa soprattutto in quota. Solo sul finire della settimana appena trascorsa tale anticiclone è andato lentamente ad indebolirsi, rimanendo comunque stazionario sul nostro territorio; si è così osservata anche una lieve flessione delle temperature.

Associata all’aria mite giunta in quota, la subsidenza tipica dei regimi anticiclonici (il movimento discendente dell'aria che, essendo pesante, si comprime comportano un riscaldamento dell'aria stessa) ha portato a registrare valori termici decisamente elevati per il periodo sia al piano che in quota. Infatti, tra sabato 5 e martedì 8 febbraio nei radiosondaggi di Milano Linate si sono registrate temperature oltre i 10 °C ad 850 hpa, fino ai + 12 °C di domenica scorsa, 6 febbraio, con lo zero termico che è salito oltre i 3300 m di quota.

Come conseguenza, sono risultati particolarmente elevati i valori termici registrati in montagna così che, tra lo scorso week-end e l’inizio della settimana appena trascorsa, si sono toccati valori nelle temperature massime piuttosto inusuali per il periodo: ad esempio si sono toccati i +19,1 °C a 1200 m sull’appennino pavese (stazione CML di Brallo di Pregola fraz. Piani del Lesima), i 16-17 °C a 1100-1200 m (stazioni CML del M.te Cornizzolo LC e di Zambla Alta BG), i 13,3 °C sui 1700 m (stazione CML di Borno Monte Altissimo BS), fino ai +10,3 °C a 2000 m (stazione CML di Rif. Capanna 2000 - Alpe Arera BG ). 

Al piano, gli effetti più evidenti si siano osservati sulle temperature massime, che hanno raggiunto tra domenica 6 e lunedì 7 i 15-18 °C (che sono valori che normalmente si osservano nelle temperature massime di inizio Aprile!), fino a raggiungere i 21,1 °C nella stazione CML di Edolo (BS). Come conseguenza da qualche giorno sono tornate le prime margherite nei campi ed i primi germogli sui rami delle piante!

Come già accennato, altra conseguenza di tale quadro barico è stato l’inquinamento; la situazione di “paralisi atmosferica” (con i moti discendenti tipici della struttura anticiclonica associata alle inversione termiche, che intrappolano le sostanze tossiche nei bassi strati) ha infatti continuato a non consentire il rimescolamento dell'aria. Inquinamento quindi in ulteriore aumento rispetto alla già critica situazione di settimana scorsa, con le varie amministrazioni pubbliche che hanno preso alcuni provvedimenti; qualcuno “classico” (come ad es. l’impiego delle auto a targhe alterne nella città di Brescia) qualcuno “mai provati ora” sul nostro territorio, come quello della Provincia di Milano che porta il limite di velocità a 70 chilometri orari su tangenziali e provinciali associata all’obbligo di tenere la temperatura al di sotto dei 20 gradi in tutti gli edifici pubblici (fonte: Corriere.it).

E dopo il tempo anticiclonico e mite dell’ultima settimana, cosa ci riserva il futuro? Dalle ultime emissioni modellistiche si evince fortunatamente come ci sta lasciando l’anticiclone ormai indebolito e come già oggi è previsto l’arrivo di aria più umida in quota, con nuvolosità e qualche debole precipitazione; tempo che in settimana potrebbe divenire ancor più perturbato. Per vedere però se potranno finalmente tornare le piogge e magari la neve in montagna, consigliamo come sempre di seguire l’evoluzione del tempo dei prossimi giorni attraverso i vari commenti ed aggiornamenti sul Forum, oltre che di consultare gli aggiornamenti del nostro Bollettino di Previsione
 
Concludiamo l’editoriale con una notizia curiosa; l’ondata di influenza che ha costretto a letto migliaia di Lombardi da alcune settimane sembra si stia esaurendo. Ma perché ci si ammala di più in inverno? Pare, in prima battuta, perché teniamo le finestre spesso chiuse e, col minor ricambio di aria, i virus permangono più a lungo contagiando più facilmente le persone presenti; inoltre, studi recenti sembrano dimostrare che un contributo essenziale all’aumento della trasmissione dei virus sia fornito da alcuni parametri meteo-climatici, come un clima freddo (tipico dell’inverno), soprattutto quando associato a condizioni di umidità relativa bassa o alta (fonte: 3b meteo). Se quindi l’influenza di quest’anno sembra stia passando, per la prossima stagione fredda si potrebbe provare ad areare più frequentemente i locali ed a mantenere parametri climatici di 20 °C con umidità media attorno al 50 %; vedremo se i virus si diffonderanno di meno e se . . . ci ammaleremo di meno. 

Ringraziandovi come sempre per l'attenzione, vi auguriamo una buona domenica ed una buona  settimana

 
Giuseppe Aceti - Staff CML
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