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Un inverno "dalle sette vite"   Inserito il› 11/03/2010 13.40.16
 
La prima settimana di Marzo, che ha visto l’inizio della “primavera meteorologica”, ha avuto più che altro un sapore ancora invernale, con la stagione fredda che non sembra avere intenzione di cedere il passo alla "bella stagione" e che sembra quindi avere “sette vite”. Durante la settimana si sono così visti sensibili sbalzi di temperatura, nuove gelate al piano, pioggia, neve e graupeln fino in pianura, colpi di tuono, venti di Föhn. Inizio di Marzo quindi non ancora primaverile, certamente “pazzerello”. Riviviamo quel periodo grazie all'editoriale scritto dal nostro M. Dei Cas.
 
 
  
Venerdì 5 Marzo 2010: Nuova colata di aria artica marittima (mA) verso l'Italia. L'aria fredda ha aggirato le Alpi da Est, mentre in parte ha raggiunto la Pianura Padana sottoforma di Föhn. Analisi GFS - FONTE: www.wetterzentrale.de
Domenica 7 Marzo 2010 - ore 10:00
 
 
Buona Domenica a tutti dallo staff CML e ben ritrovati per una nuova edizione della "Prima Pagina".
 
La primavera metorologica ha inizio con il primo giorno del mese di Marzo, ma quest'anno sembra proprio che l'inverno non abbia alcuna intenzione di cedere il passo alla "bella stagione". Un nuovo sensibile sbalzo di temperatura, nuove gelate al piano e neve in pianura: nulla di anomalo per un mese "pazzerello" come Marzo, ma tanto dinamismo ad oltranza per non annoiare nemmeno per pochi giorni i nostri amici appassionati di meteorologia! Per questo non possiamo ancora parlare di "colpo di coda": la primavera non è ancora decollata, dato il protrarsi di un inverno che sembra letteralmente avere sette vite.
 
L'inizio di questa settimana uscente ci avrebbe in realtà illuso, almeno nei primi due giorni, di respirare un tepore primaverile forse addirittura un po' troppo precoce. Questo accade soprattutto quando è presente un effetto favonico che rende l'aria tersa e permette al sole marzolino di compiere per bene il suo lavoro. Di fatto Lunedì 1 Marzo e Martedì 2 sono state due giornate pienamente soleggiate e caratterizzate da un'escursione termica marcata: al mattino nelle brughiere più fredde la temperatura era vicino allo zero, con paesaggio ancora imbiancato dalla brina e qualche banco di nebbia; pomeriggio invece decisamente mite con temperature in salita fino a 13/16°C e punte termiche ben più alte nelle zone soggette ai venti di caduta dalle Alpi o dall'Appennino, per cui i primi over 18°C dell'anno sono stati registrati nelle zone pianeggianti della Media Valtellina, come sulla Bassa Pianura del Pavese e del Lodigiano.
 
La primavera porta con sè normalmente anche nubi e piogge: per questo anche il peggioramento di metà settimana è stato bene accolto sulla nostra Regione, nonostante un primo ridimensionamento termico, che ha permesso alla neve di cadere nuovamente in montagna oltre gli 800-1000 metri di quota. Tra Mercoledì 3 Marzo e Giovedì 4 una depressione mediterranea ha preso vita sui mari circostanti alle Baleari, preceduta da un temporaneo richiamo di scirocco che ha "guastato il tempo" a partire dai settori occidentali. Il percorso della depressione si è mantenuto a latitudini piuttosto basse, per cui le precipitazioni più consistenti si sono concentrate sulla Bassa Pianura Sudorientale (15-30 mm nel Cremonese e Mantovano), mente su gran parte della Lombardia sono caduti mediamente 10-20 mm di pioggia. I settori più settentrionali si sono trovati marginalmente lambiti dalla perturbazione con accumuli più scarsi sull'Alta Pianura (5-15 mm a ridosso dell'asse pedemontano Varese-Como-Lecco-Bergamo) e pressocchè assenti in Valtellina.
 
La nuova svolta verso l'ìnverno è sopraggiunta nella notte di Venerdì 5 Marzo, grazie ad una poderosa irruzione di aria artica marittima nel Mediterraneo. La colata di aria gelida aveva già fatto precipitare le temperature nel Nord-Europa, provocando un eccezionale congelamento del Mar Baltico, tale da imprigionare per diverse ore tra i ghiacci 51 navi mercantili. Nel scendere verso il nostro Paese l'afflusso gelido ha dovuto fare i conti con la Barriera Alpina, per cui buona parte dell'aria fredda ha aggirato la catena montuosa ad Est, per entrare in Pianura Padana attraverso la porta della Bora. Il rientro umido orientale si è scontrato più ad Ovest con l'inevitabile discesa favonica molto più secca e questo ha comportato lo sviluppo di una linea di instabilità (tecnicamente definita una Dry Line), che stando all'opposizione delle correnti in quota, non è riuscita a sfondare ad Ovest della Linea dell'Adda.
 
Una Lombardia quindi divisa in due, l'altro ieri, con clima freddo e ventoso sul centro-ovest, spiccatamente instabile sul centro Est. Rovesci sparsi di neve e graupel, accompagnati dai primi colpi di tuono della stagione, a partire dal Mantovano e Bresciano, verso il Cremonese, Bergamasco, Lodigiano ed Est Milanese. I fenomeni convettivi si sono presentati a più riprese, a partire dal mattino per riaccendersi nel corso del pomeriggio, insistendo in alcuni casi sulle stesse zone, dove è stato raggiunto localmente un accumulo giornaliero superiore ai 20 mm. Le forti precipitazioni hanno rapidamente rovesciato al suolo l'aria fredda presente in quota, dato che per l'appunto il raffreddamento è risultato più consistente negli strati superiori della colonna d'aria, come normalmente accade con l'ingresso dell'aria artica. In montagna la colonnina di mercurio è letteralmente precipitata e, nonostante il pieno soleggiamento marzolino, verso mezzogiorno nella nostra stazione lecchese di Valcava - a circa 1300 metri di quota - la temperature si aggirava attorno ai -3°C, a testimonianza di un irruzione fredda non eccezionale, ma certamente significativa.
 
Tempo soleggiato anche ieri, ma aria decisamente frizzante soprattutto al mattino, laddove si sono attenuati i venti di Föhn. Il gran freddo si è fatto sentire ovviamente sulle Alpi, con Livigno e Santa Caterina che hanno registrato temperature minime di oltre -18°C. Gelate diffuse anche in pianura con punte notturne di -2/-4°C sulla Fascia Pedemontana e -5/-7°C nelle conche tradizionalmente più fredde: ciò nonostante le basse temperature della notte potrebbero non avere ancora sorpreso la vegetazione, quest'anno ancora immersa nel riposo di un lungo inverno, che sembra volere indugiare ancora a lungo.
 
Oggi ci siamo svegliati sotto cieli grigi su gran parte della Regione, come usualmente accade quando le correnti fredde rientrano dall'Adriatico, apportando umidità sopra l'aria resa secca dall'effetto favonico precedente. Come era nelle attese, da questa notte ha iniziato a cadere un po'di neve in pianura sul Piemonte e su parte dell'Emilia, comprese le aree limitrofe della Lombardia; fenomeni sparsi, decisamente più rilevanti nel Cuneese, laddove le correnti orientali impattano frontalmente i rilievi montuosi. In queste ore la "Dama Bianca" sta salutando - come era nelle attese - città come Torino e Parma, con accumuli misurabili. Altrove clima rigido con nuvolosità meno intensa ed ampie schiarite che stanno progressivamente guadagnando terreno da Est, pur non escludendo un possibile temporaneo peggioramento per questo pomeriggio, associato forse a qualche breve nevicata anche sull'Ovest della Lombardia.
 
Primo fine settimana di marzo quindi all'insegna di un clima tutt'altro che primaverile, e tal quale rimarrà anche nei primi giorni della prossima settimana, dato che continuerà ad affluire aria fredda dai quadranti orientali. Non mancheranno probabilmente episodi a sorpresa di neve marzolina, ma al momento è difficile anticiparvi qualche dettaglio su tempistica e localizzazione dei fenomeni: il quadro di previsione è influenzato da gocce fredde ballerine e minimi di pressione al suolo "bassi" ed alquanto mutevoli, per cui non possiamo fare altro che rimandarvi a consultare gli ultimi aggiornamenti del nostro Bollettino di previsione.
 
Non ci resta per ora che salutarvi, augurandovi un buon inizio di settimana, dal sapore ancora del tutto tardo-invernale.
 
 
 
Matteo Dei Cas - Staff CML 

 

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