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Nuova nevicata Novembrina!   Inserito il› 09/12/2008 11.17.01
Editoriale riguardante la nevicata del 28/11/2008 in Lombardia. Per alcune zone si è trattato del secondo evento nevoso a basse quote della stagione 2008/09, per altre del primo. Nevicata piuttosto particolare per quel che riguarda la distribuzione degli accumuli nelle varie province, con quantitativi maggiori registrati su Prealpi, Valtellina, Pavese, Milanese meridionale, Cremonese e Lodigiano. Analisi dell'evento a cura di Matteo Dei Cas.
 
 
Sabato 29 Novembre 2008 - ore 22:00
 
 
Buona serata a tutti dallo staff CML e ben ritrovati sul nostro sito per l'appuntamento settimanale con l'editoriale di "Prima Pagina" che questa volta coincide con il termine di un periodo davvero interessante nell'ambito della meteorologia.
 
Ieri Venerdì 28 Novembre la "Dama Bianca" è tornata per la seconda volta nel corso della settimana a visitare la nostra Regione. Il ripetersi dell'evento nevoso a distanza di così pochi giorni è statisticamente raro nel mese di Novembre. La neve, anche se spesso alternata alla pioggia, ha imbiancato quasi tutta la Pianura Lombarda.
 
Come era nelle attese gli accumuli nevosi più abbondanti si sono concentrati nell'Oltrepo, specialmente nelle zone non lontane dall'Appennino. Nel Pavese infatti ritroviamo il maggiore'accumulo nevoso con punte superiori ai 20cm, seguito dal Lodigiano e dal Cremonese con valori medi rispettivamente di 15 e 10 cm. In queste zone la neve ha prevalso sulla pioggia: le condizioni termodinamiche si sono conservate favorevoli per tempi più lunghi, in concomitanza a precipitazioni più intense. Questo per merito di una ventilazione settentrionale nei bassi strati che, richiamata dal minimo depressionario ad Ovest della Corsica, ha "schiacciato" a ridosso dell'Appennino le sacche d'aria più fredda con accentuazione della nuvolosità dovuta allo sbarramento.
 
Condizioni del tutto diverse si sono verificate invece sul NordOvest della Lombardia, specialmente nel Varesotto e nell'area piemontese limitrofa. In queste zone lo stesso richiamo da NordEst che ha favorito l'Oltrepo, ha invece inibito le precipitazioni e riscaldato gli strati d'aria compresi tra i 500-1000 metri di quota. La ventilazione in caduta dalle Prealpi ha infatti creato una sorta di blando effetto favonico superficiale. Si può intuire quindi la prevalenza della pioggia, alternata a nevicate più sporadiche ed accumulo medio raramente superiore ai 5 cm, fatta eccezione ovviamente alle località di media montagna.
 
I settori centrali della Lombardia, compresi tra il Comasco, il Lecchese e la Brianza hanno registrato un manto nevoso dell'altezza media di 5-10 cm con punte significative a Milano e nell'interland. In queste zone la nevosità, non essendo stata ostacolata o favorita dalla ventilazione settentrionale, è stata correlata all'intensità delle precipitazioni.
 
Il discorso più complesso è quello relativo all'Est della Lombardia. In questi settori era infatti plausibile un'invasione mite in un letto di correnti da SudEst: una condizione questa, che avrebbe potuto ostacolare la comparsa della neve già nelle fasi iniziali del peggioramento. In realtà il richiamo sudorientale atteso al varco della linea dell'Adda, non ha superato la fascia copmpresa tra l'Oglio ed il Mincio. La pressione in costante calo sulla Pianura Padana avrebbe smorzato lo stesso gradiente barico e quindi l'intensità del vento. A questo si è aggiunto la formazione di un piccolo minimo di convergenza sull'alta pianura orientale che ha richiamato poco dopo mezzogiorno una ventilazione da SudOvest. Questa avrebbe riportato aria fredda dall'Oltrepo contrastando il pieno sfondamento dello Scirocco. Sulla pianura bresciana sono caduti nel primo pomeriggio fino a 4 cm di neve, mentre i fiocchi non hanno risparmiato neppure il Mantovano seppure con accumuli al suolo scarsi.
 
Senza entrare nei dettagli tecnici, voglio ricordare che questa nevicata è avvenuta in condizioni di omotermia. In parole più semplici possiamo affermare che il fiocco di neve ha raggiunto il suolo, conservandosi quasi intatto, nell'attraversare uno strato spesso circa 1000 metri caratterizzato da temperature di pochi decimi superiori allo 0°C. Questa è decisamente una condizione limite, aggravata tra l'altro dalla saturazione di vapore nella colonna d'aria che non ha permesso un raffreddamento evaporativo. La conservazione della neve è quindi stata affidata ai nuclei di precipitazioni più intense, quando la fusione di una maggiore quantità di ghiaccio nel tempo ha sottratto all'aria quella quantità di calore latente sufficiente a mantenere il fiocco intatto. Queso spiega l'alternanza dei rovesci nevosi con le fasi di stanca caratterizzate da pioggia o pioviggine.
 
Le condizioni della colonna d'aria si sono deteriorate da ieri sera con il passaggio degli ultimi nuclei nevosi e durante la nottata l'atmosfera si è ulteriormente riscaldata con innalzamento dello zero termico a quote di media montagna. Dal tardo pomeriggio di oggi la pioggia ha decisamente preso il sopravvento sulla neve che ora cade generalmente a quote superiori ai 1200 metri. L'ingresso di un sistema perturbato atlantico alimentato da una discesa fredda ha infatti innescato una risposta mite ed instabile sul Mediterraneo.
 
Le precipitazioni potranno assumere, grazie all'energia attinta dal mare, un carattere convettivo caratterizzato però dal rovesciamento di aria più fredda dall'alto: un fatto questo che non esclude la caduta di nuovi fiocchi di neve tra i rovesci anche a bassa quota, specialmente tra Varesotto e Canton Ticino. In questo momento infatti il satellite evidenzia lo sviluppo di diverse celle temporalesche sul Mar Ligure che potrebbero raggiungere nel corso di questa notte anche la nostra Regione. Si apre nuovamente una fase mite e piovosa che dovrebbe protrarsi fino alla giornata di Martedì 2 Dicembre. In seguito il tempo dovrebbe migliorare, anche se l'evoluzione appare al momento incerta e complicata. Il mio consiglio è quindi di consultare quotidianamente i bollettini di previsione e seguire il nostro Forum, dove non mancheranno gli interventi di interpretazione dei modelli a breve termine da parte degli appassionati.
 

Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro una buona Domenica.
 
 
Matteo Dei Cas - Staff CML
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