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La neve - 2a parte   Inserito il› 15/02/2010 15.39.53
Alcuni esempi - seconda parte
 
Analizziamo ora quattro diverse situazioni di luce: sotto la nevicata di giorno, sotto la nevicata di notte, dopo la nevicata all'alba o al tramonto e dopo la nevicata durante il giorno.
Andare a fotografare sotto la neve di giorno è qualcosa che chiunque di noi ha provato. Razionalmente può sembrare un'idea abbastanza stupida, ma fa parte del nostro lato irrazionale: in questo modo si tiene sotto controllo l'andamento della precipitazione e nel frattempo si esplora un nuovo mondo immacolato. C'è da aggiungere che nelle nostre zone raramente al termine della perturbazione non si avrà pioggia, quindi andare sotto la neve è l'unica occasione che si ha di vederla attaccata a tutte le superfici e non bagnata.
La prima cosa a cui pensare, anche se si è di giorno, è quella di portare un treppiede. La luce è flebile e diffusa, si fotografano fiocchi in contrasto con superfici scure; è possibile scattare a mano libera, ma se si vuole evitare qualsiasi inconveniente, è meglio avere un appoggio.
Bisogna sempre pensare che, a meno di casi eccezionali, la neve è un contorno: non il soggetto principale.
 

Un caso eccezionale: il notevole accumulo di neve al suolo presente a Riale (VB) il 28 Febbraio 2009. In situazioni come questa la neve può davvero essere protagonista
 

E' quindi fondamentale trovare un soggetto forte che, interagendo con la neve, diventi speciale. Si dovrebbe cercare di evitare di fotografare paesaggi o scene a grande profondità per via della piattezza della luce e privilegiare invece soggetti singoli, vicini, che sotto la neve acquistino significati particolari: statue, mezzi di trasporto, strade, persone. In particolare, non è difficile imbattersi in personaggi buffi e bizzarri a bordo di sci o biciclette, suonatori e altri fotografi. Anche casolari abbandonati o file di alberi che si perdono nel bianco funzionerebbero. L'importante nelle scene naturali è che non ci siano molti strati di interesse, ma solo uno con uno sfondo il più possibile omogeneo. Gli specchi d'acqua assumeranno colorazioni molto scure e deprimenti, quindi è meglio evitarli, recarsi in montagna potrebbe essere problematico nonchè inutile vista la limitata visibilità. I centri delle città offrono probabilmente il maggior numero di spunti.

 
 
 
Se la fotografia diurna sotto la nevicata è complicata, quella notturna lo è ancora di più. La luce è ancora più debole e artificiale. La scelta di soggetti disponibili si riduce e il tutto è permeato da un'antiestetica luce arancione. Comunque la notte ha il suo fascino. E' difficile dare linee guida unitarie su come comportarsi in una situazione del genere. Si cerca certamente di abbassare la colorazione arancione da inquinamento luminoso servendosi del bilanciamento del bianco settato su "tungsteno" (che è il materiale conduttore utilizzato nei filamenti delle lampadine) o di filtri fotografici blu. Ma a volte non è utile procedere così... il tono arancio sospende tutto in una dimensione più onirica.
Ci si può servire del flash per ottenere i risultati spiegati prima, ma bisogna avere l'accortezza di usare una lunga esposizione, come se il flash non venisse utilizzato. Infatti un comune flash ha una portata di alcuni metri: perfetto per fermare qualche fiocco di neve presente in quei pochi metri, ma non certo per schiarire tutta la scena per la quale va usata la luce esterna.
 

Lecco, 21 Dicembre 2009. Esempio dell'uso combinato di flash e lunghe esposizioni

 

 
Lecco, 3 Dicembre 2005. Esempio di mare di nubi post-nevicata 
Si può ovviare all'uso del flash alzando la sensibilità (ISO), scattando quindi con un breve tempo di esposizione, posizionandosi dietro a un riflettore e utilizzando questo come fonte di luce ausiliaria.
 
Subito dopo una nevicata forse si riesce ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo: non nevica più e quindi non ci si bagna più e, se si ha un repentino miglioramento del tempo, si possono avere condizioni di luce molto interessanti. Spesso da noi le nevicate finiscono con temperature abbastanza alte e quindi fusione immediata della neve. Tale fusione, nonostante il miglioramento in quota, porta alla formazione di nubi basse e cielo coperto. Questi, visti dalla cima di una montagna al tramonto o all'alba, sono i mari di nuvole più colorati esistenti in natura perchè l'aria è ancora molto umida.
La fotografia della neve all'alba o al tramonto dopo una tormenta è certamente quella che può dare maggiori soddisfazioni ed è tecnicamente la più semplice. Vedere la neve colorarsi di giallo, ocra, rosso, magenta magari contrastando con un cielo blu cobalto rende qualsiasi scatto potenzialmente molto buono. E' questo il momento giusto sia per scovare dettagli illuminati da una luce molto obliqua e contrastanti con uno sfondo scuro, sia per salire in montagna o trovare uno specchio d'acqua dove fotografare un bel paesaggio coperto dalla coltre nevosa surreale. Se dopo una nevicata il cielo rasserena rapidamente e gli alberi restano ammantati si ha una grandiosa occasione di fotografare scene nordiche in un contesto naturale di tipo mediterraneo.

 
Nel caso gli alberi fossero già spogli di neve, non ci sarà molta differenza rispetto al risultato ottenibile anche qualche giorno dopo (a patto che la neve resista).

 

Pizzo dei Tre Signori visto dai Piani di Bobbio (LC) il 9 Dicembre 2006 in seguito ad una copiosa nevicata con accumulo finale di circa un metro. Foto scattate appena dopo l'alba, quando la perturbazione si stava rapidamente allontanando
 

Fotografare in pieno giorno dopo una nevicata porta ai problemi di esposizione e bilanciamento del bianco discussi prima. In generale, se gli alberi non sono più bianchi di neve o galaverna, è difficile cogliere uno scatto davvero emozionante in queste condizioni.

 

Piani di Bobbio, 9 Dicembre 2006. Il fronte lascia spazio rapidamente ad un cielo blu cobalto
 

L'ideale sarebbe recarsi presso un bacino d'acqua o in montagna per poter giocare maggiormente con le ombre, avere un contesto esteticamente valido e, magari, qualche fenomeno diverso come il ghiaccio interagente con la neve. Può essere una buona idea anche visitare qualche parco naturalistico per vedere come gli animali si comportano con la neve.

Val di Mello (SO), 9 Marzo 2006
 
 
 
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