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La neve   Inserito il› 15/02/2010 10.42.18
 
 
LA NEVE - prima parte
 
 
La neve è forse il fenomeno più amato dai meteopassionati nonchè dai meteofotografi, ma è allo stesso tempo uno dei più difficili da catturare con successo tramite un obiettivo fotografico. Quante volte vi sarà capitato di scattare a raffica presi dall'emozione della nevicata, ma poi, a casa, vedervi costretti a scartare quando non cestinare molte delle immagini?
E - chiedo ai più bravi - quante foto scattate durante una nevicata considerate tra le vostre migliori? Poche, forse nessuna.
 
 
Esempio di errata misurazione dell'esposizione

La ragione di ciò sta principalmente nel fatto che la neve ha proprietà ottiche estreme e completamente diverse da ciò a cui siamo abituati. E' infatti in grado di assumere praticamente tutte le tonalità dal bianco al nero, può produrre albedo, ma, sotto un cielo scuro, può anche ingrigire ulteriormente la scena.
Gli algoritmi delle macchine fotografiche automatiche, quando non abbiano un'apposita funzione per la neve, falliscono malamente soprattutto nel calcolare l'esposizione, ma talvolta anche il bilanciamento del bianco. Ho visto moltissime immagini di luoghi innevati anche in una giornata di sole con la neve color cemento o, viceversa, foto dalle tinte dominanti bluastre durante una nevicata. Questi difetti, la cui individuazione ad un occhio poco allenato può anche sfuggire, rovinano comunque l'armonia dell'immagine.

E' quindi solo colpa dello strumento se vi è inimicizia tra la neve e la fotografia? Assolutamente no. Non so se avete mai fatto caso alla luce durante una nevicata. E' orribile! Nelle nostre zone non si vede neve da Cumuonembo, ma quasi esclusivamente da nubi stratificate medio-basse e queste sono già le nubi più piatte, grigie, uniformi e monotone che esistano. Aggiungete il fatto che la neve ha la proprietà di esaltarne le caratteristiche. La luce di cui parlo è diffusa, omogenea, piatta e poco intensa. Scattare un'ottima immagine paesaggistica in queste condizioni è davvero proibitivo perchè non vi è alcuna profondità. La logica ci suggerirebbe quindi di contrarre gli spazi e provare a vedere come qualsiasi cosa interagisca con il fenomeno, ma ancora la componente leggermente bluastra e l'intensità bassissima della luce ci scoraggerebbero. Quante foto mosse abbiamo scattato durante una nevicata! Ma non è finita qui: fotografare sotto la neve è anche molto scomodo. Andare in giro con l'ombrello in mano, uno zaino con all'interno l'occorrente che non si sa mai dove posare per non bagnarlo, la macchina fotografica e magari un treppiede è davvero fastidioso! E può essere pure rischioso per la fotocamera se questa non è impermeabilizzata.

 
 
All'opposto, in una giornata di sole con neve al suolo sembrerebbe andare tutto bene. E invece no: l'albedo inganna l'esposimetro e così la neve è sottoesposta, il resto della scena è scurissimo e le ombre sono innaturalmente bluastre.
E cosa dire della fotografia notturna? Terra e cielo sono un tutt'uno arancione. Sembra quasi di essere su Marte!
La neve quindi è un cliente molto difficile.
 
 
  

Lecco, 27 Gennaio 2006

 
 
 
Cosa si può fare per ottenere immagini, se non eccezionali, almeno senza grossi errori?
Bhè, a mali estremi, estremi rimedi. Le modalità automatiche servono a poco e sono poco migliorabili se non in post-produzione, cioè con un software, quindi suggerisco di controllare la fotocamera in modalità manuale. Come scritto prima, due sono gli errori principali che una fotocamera commette lavorando sulla neve: esposizione e bilanciamento del bianco. L'esposizione non è altro che la quantità di luce che entra nella fotocamera. Si può dire, semplificando molto, che essa è individuata da due parametri: tempo di esposizione e il controllo del diaframma (F--). Più è alto il tempo di esposizione e più piccolo è il numero di F--, più luce entra. F-- però controlla anche la profondità di campo per cui più è grande il numero vicino a F, più area si avrà a fuoco (sia i soggetti relativamente vicini che quelli lontani). Giocando con questi due parametri si determina quanto chiara (o scura) sarà l'immagine risultante e quanti e quali soggetti saranno a fuoco.
Ora, dopo aver ripassato l'esposizione, dobbiamo considerare che gli esposimetri vengono tarati sul potere riflettente del cartoncino grigio standard prodotto dalla Kodak (detto grigio medio 18%). L’esposimetro di una fotocamera quindi esporrà correttamente gli oggetti che sono di tonalità media: ad esempio un soggetto scuro sarà letto dall’esposimetro come se fosse un tono medio e questo produrrà una esposizione errata (in questo caso il risultato sarà una sovraesposizione). Un soggetto chiaro invece verrà in foto sottoesposto.
 
Lecco, 18 Gennaio 2005
 

E' quindi utile, con la neve, aumentare il tempo di esposizione o diminuire il numero del diaframma (si dice: "aprire il diaframma") da uno a due steps, cioè da una a due unità in dipendenza di quanto bianca è la neve e quanto intensa la luce. Un trucco molto artigianale per ottenere un'esposizione decente di soggetti molto scuri o molto chiari come la neve mantenendo l'algoritmo automatica, può essere quello di utilizzare il palmo della mano nuda (ricordiamoci che la luce deve essere la stessa che illumina la scena che ci interessa) inquadrandola senza mettere a fuoco e sovraesponendo manualmente di circa mezzo step.
 
Il braketing, tecnica per cui la fotocamera scatta automaticamente, insieme all'immagine da noi voluta, almeno un'ulteriore foto aggiungendo uno step e una togliendo uno step, è ovviamente di grande aiuto, cosiccome l'utilizzo della modalità raw rispetto a quella compressa in quanto permette aggiustamenti più pesanti producendo meno rumore.
 
Abbiamo sistemato l'esposizione, cosa fare ora con l'errore del bilanciamento del bianco e la conseguente tonalità blu? Si passa ancora agli estremi rimedi. L'ideale è inquadrare qualcosa di perfettamente bianco o perfettamente nero, salvare il bilanciamento e utilizzare tale impostazione per scattare la nostra foto. Utili, soprattutto se si è in alta montagna, sono anche i filtri: in particolare quello UV. A casa poi sarà molto più semplice studiare il settaggio perfetto utilizzando un qualsiasi editor. Anche in questo caso si consiglia l'uso di raws, più flessibili dei comuni JPGs.

Conoscendo queste cose ci si può iniziare a divertire.
Si vuole rendere l'intensità di una nevicata con i fiocconi? Bene, più fiocchi intersecheranno la conginungente l'obiettivo con il soggetto e più scuro sarà quest'ultimo e più quest'effetto sarà evidente (per contrasto). Si consiglia quindi di:
-prendere un tele;
-inquadrare qualcosa di scuro e di lontano;
-tenere il tempo di esposizione basso per evitare che i fiocchi abbiano bordi mossi dovuti alla velocità del loro movimento;
-tenere il diaframma chiuso per schiacciare i piani e avere quante più distanze a fuoco
e il gioco è fatto.

 
 
 
Il flash può essere un ottimo alleato nel caso si vogliano fermare i fiocchi con un soggetto di sfondo non troppo distante anche e soprattutto di giorno! Bisogna solo cercare di scattare da un luogo riparato in modo che non ci siano fiocchi di neve che cadano troppo vicino all'obiettivo. Questi si tradurranno in antiestetiche macchie bianche fuori fuoco che celeranno buona parte dell'immagine.
 
 

Lecco, 27 Gennaio 2006. Foto scattata da una postazione non protetta in un momento molto intenso della precipitazione. I fiocchi caduti più vicino all'obiettivo si sono tradotti in antiestetiche macchie bianche fuori fuoco poichè la lente non era nelle condizioni di mettere a fuoco tutti i piani prospettici.

 

Il flash è altresì fondamentale per dare una certa profondità all'immagine in una situazione assolutamente piatta. Va quindi sfatato il mito per cui questo ausilio è utile solo per la fotografia in notturna. Questo è assolutamente falso: è utile anche di giorno, soprattutto per scatti in controluce... o per far vedere i fiocchi di una nevicata.

Lecco, 21 Dicembre 2009. Confronto tra un'immagine scattata senza l'ausilio del flash e una utilizzando questo strumento durante una nevicata di debole intensità.

 

Questi procedimenti appena spiegati hanno senso nel caso la nevicata non sia troppo intensa (come qui accade la maggior parte delle volte). In caso di nevicate intense, invece, porterebbero a un'immagine del tutto surreale e, nel complesso, ridicola.

Cremeno fraz. Maggio (LC), 23 Marzo 2008. Se la precipitazione è già intensa di suo, bisogna stare attenti a non abusare delle tecniche qui descritte!
 

 
 
  
Succ.
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