|
|
|
|
.: Domenica 6 ottobre 2024
|
|
|
|
B. Grillini, M. Dei Cas |
2016 |
CLIMA PIUTTOSTO DINAMICO, MA SENZA ECCESSI Marzo 2016 è risultato un mese "pazzerello" come vuole la tradizione, e cioè piuttosto dinamico con diversi improvvisi cambiamenti del tempo, pur senza eccessi: globalmente le temperature e le precipitazioni non si sono discostate infatti più di tanto dalla media del periodo. Nel corso di questo mese abbiamo assistito a diversi tipi di tempo, e questo risulta evidente già subito dall'andamento altalenante delle temperature in quota, quasi sempre al di sotto della media trentennale. La prima decade è stata dominata da una vasta depressione sul Regno Unito, centro motore di un treno di perturbazioni atlantiche che hanno interessato la nostra regione, con un carico di precipitazioni degno di nota. In tale contesto il 5 marzo si è assisito alla nevicata più abbondante di tutta la stagione invernale sull'Arco Alpino, con accumuli di oltre 50 cm in Valtellina a quote relativamente basse! Piogge e temporali hanno interessato le zone di pianura, intervallate da importanti episodi di Föhn nelle zone pedemontane: il vento di caduta, peraltro spesso presente nel mese di marzo, si è concentrato in questi primi giorni del mese per poi non ripresentarsi più. La goccia fredda è stata poi lentamente riassorbita da un campo di pressione alta e livellata che ha permesso un graduale aumento delle temperature fino a raggiungere i "primi ventelli" di stagione! La terza decade del mese ha finalmente visto una maggiore stabilità delle condizioni del tempo, ed un decisivo passaggio di consegna alla primavera del tutto "in linea con la tabella di marcia": la spinta di un cuneo di alta pressione dalle Azzorre ha permesso una graduale crescita delle temperature anche in montagna, pur con il disturbo di qualche infiltrazione di aria più fresca dall'Atlantico che ha dato luogo a brevi ed isolati episodi di instabilità. | Marzo 2016 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini. N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. | TEMPERATURE Considerando la graduale crescita delle temperature globali nel corso degli ultimi decenni, appare evidente anche nelle stazioni di montagna uno scarto delle temperature medie in quota; in pianura le temperature risultano invece di circa un grado più alte rispetto al trentennio 1961-'90, ma del tutto allineate o addirittura leggermente più basse rispetto alle medie registrate dalle nostre stazioni in questo ultimo decennio. | Marzo 2016 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: dati del Servizio Meteorologico AM e di Meteosvizzera. Elaborazione di Bruno Grillini. | Le temperature minime registrate in pianura sono state mediamente comprese nell'intervallo di 3/6°C che è pressocchè centrato alla media degli ultimi due decenni. Spiccano come accade sempre nel corso del semestre freddo, le aree che meglio risentono del raffreddamento radiativo notturno e cioè le conche più riparate lungo il Ticino, i valloni della brughiera comasca ed il versante orobico della Valtellina dove si registrano valori mattutini prossimi allo zero. Evidente più che mai l'effetto dei grandi centri urbani, dove in ogni stagione cemento ed asfalto intrappolano il calore come in un labirinto. | Marzo 2016 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | La distribuzione delle temperature massime inizia invece ad acquisire connotati più tipici dei semestre caldo, come giustamente accade nella prima parte della primavera. Di giorno infatti le inversioni termiche in Pianura Padanda vengono cancellate dal soleggiamento, ed è appunto sulla bassa che si registrano i valori più miti, con punte superiori ai 15 gradi. Anche il fondovalle alpino inizia a riscaldarsi, e questo è particolarmente evidente in Valtellina soprattutto lungo il versante retico. In collina e lungo la fascia pedemontana prealpina l'altimetria mantiene le tempeature di qualche grado più fresche, ed anche lungo la riviera dei laghi, grazie all'inerzia termica dell'acqua che rilascia lentamente il freddo accumulato in inverno. | Marzo 2016 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | PRECIPITAZIONI Le precipitazioni nel corso di questo mese si sono complessivamente avvicinate alla media sui settori occidentali (oltre 100 mm complessivi), mentre su quelli orientali sono risultate decisamente più scarse. In genere tutta la fascia pedemontana ha beneficiato particolarmente del susseguirsi di impulsi instabili dall'Atlantico che ha caratterizzato la prima decade del mese, ed in particolare dei richiami umidi e miti che precedevano l'ingresso di ciascuna perturbazione. La presenza dei rilievi è risultata ancora una volta determinante nell'azione di sbarramento a nubi e precipitazioni: ne è prova importante ad esempio l'ombra pluviometrica della media ed alta Valtellina, schermata appunto dalla presenza delle Orobie, Adamello e Serottini. Qui l'unico contributo del mese di marzo è stato rappresentato dall'abbondante nevicata del giorno 5, in cui sono caduti 50 cm ed un equivalente in acqua di poco più di 20 mm. Spostandoci verso la Pianura Padana possiamo apprezzare una ripresa della piovosità verso le terre dell'Oltrepo e nel Mantovano: lo spunto perturbato qui è sopraggiunto a metà mese con la retrogressione orientale e lo sviluppo di un minimo sul Mar Tirreno, più tipico del periodo invernale. In questi casi il centro motore perturbato piuttosto basso coinvolge preferenzialmente i settori meridionali della regione, ed il richiamo di aria umida dall'Adriatico trova sbarramento a ridosso dell'Appennino Pavese e Piacentino. | Marzo 2016 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. |
|
|
|
|