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LUGLIO 2013: mappe climatiche   Inserito il› 20/08/2013 8.10.20
2013
 
 
LUGLIO 2013: CALDO ED ASCIUTTO, A PARTE QUALCHE TEMPORALE

 
Luglio 2013 è risultato un mese complessivamente caldo, con temperature che si sono mantenute quasi sempre al di sopra della media del periodo: questo grazie ad un dominio anticiclonico costante, che ha sbarrato la strada alle perturbazioni atlantiche, consentendone l'ingresso sulla nostra regione limitatamente a due sole occasioni. Nonostante l'assenza per tutto il mese di episodi di maltempo organizzati, le precipitazioni non sono comunque mancate - risultando esclusivamente di tipo convettivo - proprio per il contributo dei temporali di calore serali, piuttosto frequenti in montagna e relativamente diffusi anche nelle zone di pianura.
 
Nel corso della prima decade del mese è sembrato di rivivere "un'estate in vecchio stile": clima caldo, ma senza eccessi termici, con qualche temporale di calore sulle Prealpi che talvolta è riuscito a farsi strada verso le zone di pianura.  
A parte il passaggio da Ovest della coda di una perturbazione atlantica (3 Luglio) associato ad un peggioramento più consistente sull'Arco Alpino, lo scenario è stato dominato dalla presenza di un'area di alta pressione sulle Isole Britanniche che ha garantito una globale stabilità sulla Regione, a parte qualche saltuaria infiltrazione di aria instabile attraverso le Alpi associata a qualche episodio temporalesco.
 
L'anticiclone delle Azzorre si è mantenuto piuttosto elevato di latitudine anche per tutta la seconda decade di Luglio, interessando per almeno due settimane il Regno Unito e l'Europa Occidentale: questo se da una parte ha sbarrato la strada alle perturbazioni atlantiche meglio organizzate, dall'altra ha consentito l'ingresso di qualche sbuffo di aria oceanica più fresca ed instabile dai quadranti nord-orientali. Il tutto si è tradotto in condizioni di rinnovata instabilità pomeridiana, con temporali orografici rigeneranti che in più di un'occasione hanno interessato la Pianura Padana.
I temporali di calore hanno interessato puntualmente quasi ogni giorno le medesime zone apportando solo un momentaneo sollievo al clima che si è mantenuto generalmente piuttosto afoso.
 
L'inizio della terza decade del mese è stato invece scandito dal passaggio di consegne tra l'anticiclone delle Azzorre e quello sub-tropicale con massimi di pressione tra il Mediterraneo e l'Europa centrale; onda di alta pressione ben strutturata in quota, evocata dall'affondo di una saccatura al largo del Portogallo, che ha dato origine alla seconda ondata di calore dell'estate con un picco termico importante.
La fase calda (con scarti di oltre 5°C al di sopra della media) si è conclusa il giorno 29, grazie al secondo passaggio perturbato atlantico del mese: il contrasto con l'aria fredda oceanica, ha però scatenato fenomeni localmente di forte intensità.
 
 
Luglio 2013 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010 FONTE:www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini
N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese.
 

TEMPERATURE
 
La mappa climatica relativa alla distribuzione delle temperature minime evidenzia valori leggermente superiori alla norma con uno scarto contenuto, mediamente dell'ordine di +0,5 / +1,0 °C.
Le isoterme in pianura sono generalmente distribuite attorno ai venti gradi, pertanto salvo casi eccezionali la forbice si estende lungo estremi compresi tra i 18 ed i 22°C.
L'andamento delle isoterme presenta molte similitudini con il mese di giugno del corrente anno: il fresco mattutino segue le leggi dell'altimetria, concentrandosi soprattutto nelle zone collinari e pedemontane. I valori più bassi si registrano per "effetto conca" lungo il fondo delle vallate alpine e prealpine: dalle valli del Locarnese alla media Valtellina, dalle valli bergamasche alla Valcamonica ed in tutte le valli bresciane.
Più contenuta l'escursione termica lungo i laghi, dove si risente anche in estate dell'effetto mitigatrice della massa d'acqua che rallenta il raffreddamento notturno dovuto all'irraggiamento.
Sempre significativa "l'isola di calore" milanese, dove ritroviamo i valori minimi più elevati (fino a 22-23°C) che lasciano presagire una notevole sofferenza per l'afa notturna in città.
Estremi termici quasi ovunque superiori ai venti gradi su gran parte della Pianura Padana, in particolare quella compresa tra Milano e Brescia.

 
 
Luglio 2013 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Analogo trend termico globale - e cioè con valori moderatamente superiori alla media quinquennale - si osserva soprattutto nel campo dei valori massimi, con uno scarto medio di +1,0 / + 1,5°C oltre la media.
Le temperature sono quasi ovunque superiori ai trenta gradi: si salvano dalla calura estiva, almeno in parte, le zone collinari e la fascia rivierasca dei laghi, pur con temperature comprese tra i 28 ed i 29°C.
L'andamento delle temperature segue - analogamente allo scorso giugno -  una crescita progressiva lungo l'asse NordOvest / SudEst con valori significativamente più alti nella bassa pianura orientale, in particolare il Mantovano che sfiora i
34°C di media. Decisamente caldo comunque su tutta la Pianura Padana, con valori diffusamente elevati e dell'ordine di 32-33°C.
Da segnalare infine il surriscaldamento nelle vallate alpine: Sopra e Sottoceneri, Valchiavenna e medio-bassa Valtellina con valori significativamente discostati dalle vicine zone collinari.
 
 
 
Luglio 2013 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
PRECIPITAZIONI
 
Il quadro precipitativo mostra importanti scostamenti su scala regionale, in particolare tra le aree montuose e le zone di pianura: questo comportamento è dovuto al forte contributo convettivo pomeridiano, in un contesto sinottico piuttosto stabile caratterizzato - come giustamente avviene in estate - da un faticoso ingresso di apporti instabili dall'Atlantico: soltanto due i passaggi perturbati importanti, associati a temporali di forte intensità in Pianura Padana.
In parole più semplici potremmo affermare quindi che sulla Lombardia è piovuto mediamente poco, e che le occasionali precipitazioni - carattere di rovescio e/o temporale -  hanno generalmente insistito nelle medesime zone.
Ecco dunque i maggiori accumuli nel Locarnese, nelle Prealpi Lecchesi ed in generale tra le Orobie e la Valcamonica: picchi che raggiungono o superano un ammontare di 150-200 mm mensili, certamente dovuto all'importante contributo dei temporali orografici di calore che in queste zone si sono abbattuti anche per alcuni giorni consecutivi.
Lungo la fascia pedemontana la distribuzione delle precipitazioni risulta a macchia di leopardo, con accumuli maggiori casualmente concentrati nelle zone soggette alla discesa serale o notturna dei temporali di calore prealpini.
In Pianura Padana l'andamento pluviometrico assume caratteri ancora più irregolari: nel Lodigiano e nel Mantovano i quantitativi sono inferiori ai 10 mm, ma spostandosi entro qualche decina di chilometri si può apprezzare "l'impronta" lasciata dal passaggio delle due perturbazioni atlantiche di inizio e fine mese, in particolare quella associata al passaggio di un intenso fronte temporalesco sui settori orientali della Lombardia.
 
 
Luglio 2013 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
 
 
 
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