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.: Giovedì 10 ottobre 2024
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G. Aceti - Staff CML |
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La stagione invernale 2009-2010, dopo un inizio di Dicembre all'insegna di un tipo di tempo di stampo "tardo autunnale", è entrata prepotentemente sulla nostra Regione attorno alla metà del mese. Infatti, lo scenario sinottico è cominciato a cambiare Sabato 12 Dicembre quanto una prima massa d'aria artica continentale ha raggiunto il Nord-Italia, entrando dai quadranti orientali e cominciando a provocare un primo calo termico. A livello barico, dopo questa prima irruzione, sull'Oceano Atlantico si è rafforzato un robusto campo di alta pressione esteso dalle Azzorre fin quasi al Polo Nord, che ha permesso la graduale discesa di correnti di origine artica-siberiana sull'Europa. La seconda, e più intensa, irruzione di aria artica continentale ci ha poi raggiunto tra Venerdì 18 e Sabato 19 Dicembre. Questa volta l'aria fredda non è entrata da Est, dalla "porta della Bora", ma l'aria artica ha aggirato le Alpi entrando dalla Valle del Rodano, generando un minimo sul Mar Ligure e portando quindi alcune precipitazioni nevose,che hanno "rovesciato" al suolo il freddo dalle quote più elevate. Uno degli effetti più diffuso e generalizzato di questa situazione sinottica e delle due irruzioni di aria artica-continentale sulla nostra Regione si è avuto a livello termico, con le temperature che hanno registrato una diminuzione importante e progressiva a tutte le quote. In poco più di una settimana (da sabato 12 dicembre a domenica 20 dicembre) il calo termico sul nostro Territorio è quantificabile in circa 12-13°C in poco più di 7 giorni! Sulla maggior parte della Regione si sono registrate alcune giornate di ghiaccio (con la temperatura cioè che non supera mai gli 0°C nell'arco dell'intera giornata). Il culmine del freddo è stato raggiunto Domenica 20 Dicembre. Questo probabilmente per il concomitante concludersi dell'ultima irruzione di aria artica-continentale del 18 e 19 dicembre (che ha rovesciato il freddo al suolo dall'alto anche sottoforma di neve, freddo che si è quindi ben sedimentato al suolo) associata alla neve stessa al suolo, che ha fatto ulteriormente scendere le temperature grazie all'effetto "albedo". L'ondata di freddo è poi stata scalzata nei giorni seguenti grazie ad alcune perturbazioni sostenute da correnti sudoccidentali, non però senza regalarci la classica nevicata abbondante da addolcimento (del 21 e 22 dicembre). Come possiamo notare nella tabella sottostante, tutte le località Lombarde di pianura hanno registrato una giornata di gelo e, nella maggior parte dei casi, anche una giornate di ghiaccio. Sulle temperature minime si notano frequenti valori negativi "a doppia cifra", presenti ovunque ma concentrate soprattutto lungo la pedemontana, grazie al cielo notturno maggiormente sereno. Valori diurni molto significativi (di circa -6°C ma anche più bassi) sono invece registrati sulla pianura occidentale, complice in questo caso la nebbia che ha tenuto meglio il freddo al suolo anche durante il giorno. Si tratta quindi di temperature importanti, in taluni casi "eccezionali" e che verosimilmente presentano tempi di ritorno stimabili in 10-20 anni. |
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