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.: Martedì 3 dicembre 2024
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Matteo Dei Cas - Staff CML |
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Il secondo weekend del Luglio 2008 sarà probabilmente ricordato a lungo dalle persone che abitano in alcune località della nostra Regione. Frane e smottamenti hanno infatti colpito la Bassa Valtellina, mentre il Lago di Como è esondato sulle piazze dell'omonimo Capoluogo; fatti questi che accadono raramente nel pieno dell'estate. Alcune località della Brianza e dell'Alta Pianura compresa la periferia di Milano hanno invcece dovuto fare i conti con temporali di forte intensità accompagnati da grandine di grosse dimensioni e da violente raffiche di vento. In alcune zone si è quindi verificato quello stato di calamità naturale già preallertato a suo tempo dagli Esperti e dagli Organi Competenti. L'intensa ondata di maltempo ha insistito per oltre 48 ore sui settori centro-occidentali della nostra Regione limitandosi quasi sempre a Nord del Capoluogo. Nelle terre dell'Oltrepo, in particolare nel Cremonese e nel Mantovano il cielo si è mantenuto generalmente poco nuvoloso con temperature consone alla stagione estiva. La Lombardia si è trovata ancora una volta divisa in due dal maltempo: questo per la diversa esposizione - o per il riparo - alle correnti sudoccidentali umide ed instabili che precedono l'ingresso di una saccatura atlantica. | L'aspetto più rilevante di questa ondata di maltempo è stato l'elevato rateo della piovosità, in diversi casi violento. Tutte le stazioni della nostra Rete hanno infatti registrato temporali più o meno intensi, spesso accompagnati da grandine e forti colpi di vento. I focolai temporaleschi hanno in qualche caso assunto connotati supercellulari ad innesco dinamico sull'Alta Pianura occidentale. Questo probabilmente per la presenza di venti sostenuti in quota da SudOvest, nonchè di minimi depressionari a mesoscala nei bassi strati che hanno costituito la "miccia capace di accendere" una colonna d'aria ad elevata energia potenziale convettiva. I temporali più violenti sulla Pedemontana si sono quindi verificati - come spesso accade - prima dell'ingresso del fronte freddo, quando erano più accesi i contrasti con la massa d'aria calda ed umida che affluiva sull'Alta Pianura. | I primi temporali grandinigeni si sono abbattuti nel pomeriggio di venerdì 11 Luglio tra il Varesotto ed il Basso Comasco (epicentro Cadorago) provocando i primi ingenti danni. Sul calare della sera è scattato il turno della Brianza: un corridoio di grandine di medie dimensioni si è abbattuto tra Cantù ed Erba prima che il temporale raggiungesse il Lecchese e la Valsassina. In tutte queste zone si sono registrati ovviamente i massimi pluviometrici della giornata. Le intense celle temporaleschesi si erano sviluppate rispettivamente su Pianura Novarese e periferia NordOvest di Milano. | I fenomeni più violenti si sono manifestati nel pomeriggio di sabato 12 Luglio. Poco dopo mezzogiorno, sempre sull'Alta Pianura Novarese ha preso vita un'imponente supercella che ha attraversato rapidamente la Lombardia in direzione EstNordEst fino a raggiungere, seppure più attenuata, la provincia di Bergamo. Lungo il suo tragitto il pauroso temporale ha lasciato i segni delle forte corrente discendente (downburst), impropriamente definita "tromba d'aria" con epicentro ancora una volta nel Comasco tra Alzate Brianza ed Erba. Nel frattempo sulla Pianura Piemontese continuavano a prendere vita nuove celle temporalesche. Una di queste ha colpito pesantemente in serata il Capoluogo lombardo, in particolare la periferia Est. A Segrate Rovagnasco, non lontano dall'aeroporto di Linate, si sono verificati gravi danni a causa della caduta di grandine di grosse dimensioni spinta da raffiche di vento superiori a 100 km/h. Questo a dispetto di quanto indicato nella seguente tabella: un modesto accumulo giornaliero di 25 mm di per sè poco rappresentativo, non considerando che il valore è stato raggiunto nell'arco di pochi minuti con un rateo di piovosità di oltre 600 mm/h. | Le piogge più abbondanti cadute nell'arco di 24 ore sono quelle relative alla giornata di Domenica 13 Luglio, contrariamente alle grandinate che invece si sono presentate in modo più sporadico. Le precipitazioni sono comunque cadute sottoforma di intensi rovesci temporaleschi con accumuli che localmente hanno superato l'ordine di grandezza delle tre cifre. Gli intensi e delimitati canali precipitativi si sono rigenerati per tutta la notte e per quasi tutta la mattina sul Varesotto, sul Sottoceneri, sul Comasco, sull'Alto Lario e sulla Bassa Valtellina. Le suddette zone, proprio per la loro conformazione geografica, si trovano quasi sempre esposte all'azione perturbata delle correnti sudoccidentali. Le masse d'aria umide ed instabili, non trovando importanti ostacoli, riescono ad incanalarsi lungo il bacino dei Laghi fino a raggiungere le vallate alpine. In questo caso i sistemi temporaleschi si sono autorigenerati a lungo grazie alla salita forzata dal rilievo orografico e all'effetto di sbarramento. Tutto questo accadeva mentre un minimo di convergenza nei bassi strati retrocedeva temporaneamente verso le pianure del Cuneese, ove in serata si innescavano altre nuove celle temporalesche grandinigene. | Le abbondanti piogge cadute nella mattinata di Domenica hanno aggravato rapidamente la stabilità dei terreni a forte declivio come nel caso della Valtellina nei paesi di Berbenno e Talamona. Nello stesso modo il livello del Lario, già innalzato dai temporali di inizio settimana, è cresciuto inesorabilmente causando una modesta esondazione che non ha certamente colto di sorpresa il Capoluogo comasco. | FONTI CONSULTATE: dati più significativi estratti esclusivamente dal database della rete di stazioni CML |
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