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DICEMBRE 2016: le mappe climatiche   Inserito il› 11/01/2017 16.24.08
2016
 
 
ALTA PRESSIONE, MITE E SECCO 
   
Dopo dicembre 2015, anche dicembre 2016 verrà ricordato come uno tra i mesi più asciutti degli ultimi decenni dato che anche nel mese in questione sono del tutto mancate le perturbazioni atlantiche grazie alla discesa meridiana di impulsi freddi dal nord-atlantico.
 
Sul nostro territorio, tale situazione sinottica si è tradotta, in pianura, in una sequenza quasi ininterrotta di giornate grigie, umide e nebbiose, soprattutto nelle ore più fredde della giornata; Tale quadro barico è purtroppo risultato favorevole alla concentrazione di elevate quantità di agenti inquinanti nell’atmosfera, schiacciati nei bassi strati dall'inversione termica, e che così favorito livelli di inquinamento particolarmente preoccupanti per tutto il mese. Dalla fascia prealpina, e soprattutto in montagna, l'inversione termica portava il quadro meteorologico a mutare radicalmente rispetto al piano: frequenti giornate radiose e terse, con aria particolarmente secca e visibilità orizzontale ottima, in un quadro termico eccezionalmente mite per il periodo, con uno zero termico elevato e spesso risultato ben superiore ai 2500-3000 metri di quota. Eloquente in tal senso il grafico sottostante che, evidenziando gli scambi di calore in bassa troposfera (ad  850 hpa) mostra come, durante tutto il mese, si sia osservata uno scarto positivo dalle medie di riferimento, rispetto al trentennio 1981/2010, molto significativo (mediamente di +3,2 °C). Solo una manciata i giorni nei quali i valori termici in bassa troposfera sono risultati attorno alle medie di riferimento o leggermente al di sotto, mentre lunghi e frequenti sono risultati i periodi eccezionalmente miti, con uno scarto dalle medie di riferimento che si è spinto frequentemente oltre i +8/10 °C!
 
Più in dettaglio, la prima decade ha visto il nostro territorio inglobato in un anticiclone particolarmente strutturato sull'Europa centrale, i cui massimi di pressione hanno raggiunto valori importanti e prossimi ai 1040 hPa sulla Lombardia occidentale. Solo a metà del periodo da segnalare, sempre in regime anticiclonico, un quadro barico che ha favorito il flusso di aria umida e più fredda da est sulla nostra regione, e che ha portato un po’ di nuvolosità e qualche isolata pioviggine. Per il resto del periodo, clima bello, secco e particolarmente mite in quota mentre in pianura, specialmente nella media e bassa pianura Lombarda, l’inversione ha portato clima più invernale con nebbia ed alcune “giornate di ghiaccio” su parte della Lombardia occidentale, dove quindi l'anticiclone ha permesso alla Pianura Padana di generare un episodio di freddo "auto-prodotto" in un contesto di anomala mitezza generale.
 
Anche per tutta la seconda decade del mese l'Europa centro-occidentale, e quindi il nostro territorio, ha visto il dominio di un'area di alta pressione che ha continuato a garantire giornate assolutamente stabili e miti in quota e dove la nebbia è risultata essere la protagonista incontrastata degli strati prossimi al suolo; nebbia che, col passare dei giorni, ha guadagnato terreno verso nord andando ad abbracciare anche alcune zone ai limiti della fascia dei laghi prealpini con un limite superiore intorno ai 400/500 metri di quota. Solo sul finire della decade, dopo quasi tre settimane di dominio anticiclonico, sulla pianura Padana la situazione meteorologica ha visto un fugace e temporaneo cambiamento a seguito della discesa di aria fredda da nord-est che ha abbordato le Alpi tra il giorno 18 e 19, ed ad una debole perturbazione che il giorno 19 ha portato una spolverata di neve fino al piano sulla fascia occidentale Lombarda e sul confinante Piemonte. 
 
La terza decade ha visto tornare repentinamente protagonista l'alta pressione; infatti, per tutto il periodo si è osservata la persistenza di una solida area di alta pressione sull' Europa Centrale e quindi sulla Lombardia, che ha determinato condizioni meteorologiche estremamente stabili; da segnalare in particolare un episodio favonico occorso il giorno 27, che ha fatto registrare caldo record per il mese in questione su buona parte del territorio Lombardo. Per il resto della decade, in pianura hanno prevalso nebbie e foschie notturne mentre in quota il tempo è risultato particolarmente mite ed asciutto favorendo, a più riprese, il fenomeno degli incendi boschivi che hanno flagellato un po' tutte le province montane della regione da ovest ad est.

 
 
Dicembre 2016 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini.
N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese.
 
 
TEMPERATURE
 
Dopo dicembre 2015, anche il mese di dicembre 2016 ha fatto registrare temperature globalmente ben oltre le medie trentennali 1961-1990 (medie trentennali riferite ai principali aeroporti Lombardi e ai dati di Meteosvizzera per la regione Elvetica). Lo scarto dai valori di riferimento, sia minimi che massimi, risulta un po’ su tutto il territorio oscillare attorno +1/3 °C. Da sottolineare gli eccessi ancor più significativi registrati dalle stazioni di montagna, nelle temperature massime ma anche nei valori minimi, a seguito del lungo periodo anticiclonico caratterizzato da aria calda e secca in quota.
 
 
 
Dicembre 2016 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: dati del Servizio Meteorologico AM e di Meteosvizzera. Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
La carta climatica della distribuzione delle temperature minime di dicembre evidenzia valori superiori a quanto atteso per il periodo in pianura (da +0,5 a + 2,0°C) mentre sulle Alpi, e più in generale sulla fascia occidentale del territorio, lo scarto si fa ancora più accentuato e raggiunge i +2,0/+3,6 °C). La distribuzione delle isoterme vede il fresco mattutino presente soprattutto sulla  pianura. Più miti le temperature sui rilievi ed in prossimità degli stessi. 
Le zone più miti, con valori medi superiori ai 2/3 °C, le ritroviamo su parte delle aree lacustri dei numerosi laghi Lombardi, e su alcuni capoluoghi provinciali lombardi (Como, Lecco), oltre che su parte dell’area urbana e dell’hinterland Milanese (che ostacola particolarmente la discesa delle temperature e dove risulta molto accentuato l’effetto isola di calore). Le coste maggiormente soleggiate dei laghi di Garda e di Como sono risultate le più miti ed in particolare sul Lario, localmente, i valori medi mensili hanno superato i 5°C.
Le temperature più fresche (con temperature al di sotto di 0/1 °C) le troviamo su buona parte della pianura e, più localmente, su piccole aree della vallate alpine e prealpine che rimangono per lo più in ombra nel mese in questione. Localmente, nella zona più fredda del versante Orobico valtellinese (in una fascia compresa tra Ardenno e Sondrio) le isoterme medie mensili si sono spinte a sfiorare i -5. Il fondovalle Valtellinese infatti, essendo disposto trasversalmente al sistema alpino, presenta in inverno un versante completamente in ombra per tutto il giorno. Netto quindi lo scarto tra il fondovalle Orobico (dove vi è un consistente deposito di brina, assenza del soleggiamento diurno e aria fredda che vi rimane imprigionata) ed il versante Retico, molto più mite in quanto "baciato" per molte ore dal sole; lo scarto nei valori minimi tra i 2 versanti è arriva quindi a sfiorare i 9/10 °C!
    
 
Dicembre 2016 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Il campo termico dei valori massimi del mese di dicembre ci mostra condizioni climatiche con temperature generalmente molto superiori rispetto a quanto normalmente osservato nel periodo in questione un po’ su tutta la regione, con uno scarto positivo di circa +2/4 °C; lo scarto si attenua, a seguito della maggiore inversione termica e del maggior numero di giornate nebbiose, sulla media e soprattutto sulla bassa pianura, segnatamente sulla fascia orientale (scarto di +1,3 °C) ed aumenta considerevolmente in montagna, arrivando sulle Alpi centrali ad uno scarto di +4,8 °C. Il tutto a seguito dei lunghi periodi del mese trascorsi in regime anticiclonico, con quindi aria calda in quota e tempo soleggiato e secco. 
La distribuzione delle temperature massime mostra valori meno elevati sull’area di medio-bassa pianura; l’alta pressione ha spesso favorito su tali zone nebbie e cieli grigi (nubi diurne legate al sollevamento dello strato nebbioso al suolo), che hanno così limitato l’escursione termica diurna e portato valori massimi un po’ più contenuti. Al contrario, il bel tempo in regime anticiclonico ha favorito valori diurni particolarmente miti sulle pedemontane, in collina ed in montagna, con valori termici decisamente “caldi” per il periodo su buona parte dell’alta pianura, delle colline e delle vallate alpine, prealpine ed appenniniche.
Le località più miti (con isoterme oltre i 10/11 °C) li ritroviamo su buona parte della fascia pedemontana e collinare esposta a sud (segnatamente la fascia centro-occidentale Lombarda, lungo la pedemontana del Varesotto e del Comasco fino a Lecco e, seppure in modo più ridotto, sui versanti retici della Valtellina), oltre che sulle aree lacustri e su parte delle vallate prealpine ed alpine; sulla fascia pedemontana e di alta pianura occidentale troviamo le zone più miti del territorio, dove si sono registrare isoterme medie oltre gli 11 °C.
Le aree più fresche (con isoterme inferiori a 7/8 °C) le ritroviamo su buona parte della medio-bassa pianura. Caso a sé, anche per quanto riguarda le temperature massime, il versante Orobico Valtellinese che, completamente in ombra per tutto il giorno, ha visto località non superare i + 2/3 °C. 
 
 
 
Dicembre 2016 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
PRECIPITAZIONI
 
La distribuzione delle piogge anche è risultata pressoché unica, data la totale assenza di precipitazioni su gran parte della Lombardia! Nessuna perturbazione atlantica organizzata ha infatti interessato la nostra regione, e le uniche precipitazioni “organizzate” si riferiscono ad un fugace passaggio perturbato che ha interessato il giorno 19 dicembre l’estrema fascia occidentale del nostro territorio, con deboli nevicate fino al piano. Su tale fascia gli accumuli mensili arrivano quindi ad essere compresi entro i 20/25 mm/mensili. Nulli, o con minimi accumuli legati a rugiada o brina, gli accumuli registrati sul resto del territorio.
Del tutto assente la neve sulle Alpi, con una situazione siccitosa, che ha portato risvolti negativi soprattutto nelle stazioni sciistiche!
 
 
 
Dicembre 2016  - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
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