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.: Venerdì 11 ottobre 2024
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B. Grillini, M. Dei Cas |
2013 |
APRILE 2013: sbalzi di temperatura e piogge abbondanti Aprile 2013, mese primaverile per eccellenza, è stato caratterizzato da un clima non troppo freddo nè troppo caldo, nonostante le ampie oscillazioni dovute agli scambi meridiani di calore tipici del periodo. Decisamente rare le giornate di autentico bel tempo, a causa dello sviluppo di numerose perturbazioni nel bacino del Mediterraneo che hanno conferito a questo mese una piovosità abbondante, addirittura maggiore di quanto vorrebbe la tradizione. Gran parte del mese, a parte qualche rara eccezione, è stato quindi caratterizzato dall'assenza di una figura stabilizzante di alta pressione. Nel corso della prima decade due impulsi di aria fredda nord-oceanica sono riusciti a penetrare nel Mediterraneo centrale dando origine a sistemi depressionari bene organizzati (1-2 aprile e 4-5 aprile) che hanno interessato in modo particolare la bassa pianura; una breve fase semizonale, caratterizzata dal rapido passaggio da ovest di due sistemi frontali atlantici (7-8 e 12 aprile), ha invece apportato piogge più diffuse anche su Alpi e Prealpi. Le temperature si sono mantenute generalmente sotto la media, per poi innalzarsi repentinamente con la prima rimonta anticiclonica di matrice subtropicale della stagione a partire dal 13-14 aprile. Il bel tempo si è quindi protratto per un' intera settimana, con sbalzi di temperatura in positivo che hanno raggiunto l'apice il 18 aprile, quando in pianura sono state diffusamente registrate punte massime superiori ai 25°C, ed in libera atmosfera a circa 1500 metri di quota punte di oltre 12°C. Con il termine della seconda decade si è conclusa anche la "fiammata tardo-primaverile", e questo a causa dell'arrivo di un' intensa perturbazione atlantica che ha dato origine ad un sistema depressionario che ha insistito sulla nostra regione (19-21 aprile) preceduto tra l'altro da un esordio temporalesco di forte intensità. Si è trattato del più intenso peggioramento del mese in termini di accumuli, superiori ai 100 mm sull'alta pianura e comunque tra i 30-50 mm nelle restanti provincie salvo alcuni buchi piuttosto ristretti del nostro territorio. La terza decade del mese è stata invece caratterizzata da una spiccata instabilità, con temperature più o meno allineate alla media del periodo. Questo a causa di un vortice freddo in quota "piuttosto ballerino" che, dopo avere abbandonato la nostra regione apportando nuove piogge sulla medio-bassa pianura (22-23 aprile), si è isolato sul Mediterraneo centro-occidentale dando luogo ad un afflusso sciroccale piuttosto intenso. L'ingresso di un nuovo impulso atlantico ha rinvigorito la circolazione depressionaria, dando origine ad un nuovo marcato peggioramento del tempo: il secondo di tutto il mese per intensità. L'afflusso di aria umida e mite proveniente dal nord-Africa ha raggiunto anche le Alpi, apportando precipitazioni più abbondanti ed insistenti (27-28 aprile) sull'angolo nordoccidentale ed in genere su tutte le zone a ridosso dei rilievi per effetto di sbarramento orografico. Il regime di correnti sud-orientali si è poi protratto fino al termine del mese, dando vita a nuovi episodi di instabilità. | Marzo 2013 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media 1981-2010 FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. | TEMPERATURE Aprile 2013 è risultato un mese dal punto di vista termico globalmente vicino alle medie del periodo, pur con le dovute eccezioni su scala regionale e microclimatica: l'estrema dinamicità del tempo ha fatto sì che vi fossere importanti oscillazioni della colonnina di mercurio nel corso del mese, contenendo in parte l'escursione termica diurna visto l'elevato numero di giornate dal tempo perturbato. La mappa delle temperature minime appartiene ormai al semestre caldo: proseguendo sulla falsariga di marzo, ritroviamo un completo annullamento delle inversioni termiche in Pianura Padana con una vasta omotermia su valori compresi tra i 9-11°C. Del tutto scomparsa poi l'azione mitigatrice dei laghi, tanto evidente nei mesi più freddi; ancora presente, pur in modo un po' più attenuata, l'isola di calore urbana nella metropoli milanese. Le temperature mattutine diminuiscono seguendo la regola altimetrica, tant'è che ritroviamo i valori più bassi - dell'ordine medio di 6-8°C - a partire dall'Alta Pianura, sulle colline della Brianza, tra la brughiera e le vallate del varesotto. Freddo ancora il fondo delle vallate, sia quelle bergamasche e bresciane, che quelle Alpine più lontane dalla pianura come quelle del Locarnese e la media Valtellina. In quest'ultimo caso poi, a livello microclimatico si sono annullate anche le discrepanze termiche tra i versanti orobici e retici, visto l'andamento perturbato del tempo ed i cieli spesso coperti. | Aprile 2013 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini | Anche la mappa delle temperature massime appartiene ormai al capitolo della "bella" stagione, almeno per quanto riguarda l'andamento regionale delle isoterme. Complice un numero maggiore di giornate nuvolose o piovose gli estremi diurni non hanno superato la media stagionale, attestandosi caso mai lievemente al di sotto. Anzi, proprio a causa dell'instabilità pomeridiana piuttosto ricorrente sui settori settentrionali, sono emerse sfumature più importanti tra le zone prealpine/pedemontane e la medio-bassa pianura. Più fresco quindi - come del resto accadrebbe in estate, e soprattutto nelle annate più instabili - nel Varesotto, nel Comasco, nel Lecchese e nelle valli bergamasche e bresciane: qui si ritrovano valori medi di 16-17°C. Più fresco verosimilmente sulla superficie dei nostri laghi, a causa dell'inerzia termica, ed in qualche isolata zona collinare. Procedendo verso Sud le temperature aumentano gradualmente, con valori mediamente attorno ai 18°C su gran parte della Pianura Padana e con gli estremi massimi assoluti che iniziano ad occhieggiare tra la Bassa Bresciana ed il Mantovano. Di tutto rilievo poi, il decrescere della temperatura (fino a 15-16°C ed anche meno) nelle terre dell'Oltrepo: con Aprile inizia a farsi sentire l'azione mitigatrice del Marino, sebbene questo sia un vento di caduta più comune nelle belle giornate di bel tempo a causa della differenza di temperatura che si instaura tra il mar Ligure e la Pianura Padana. Da notare infine il microclima del tutto continentale della media valtellina, che a partire dal mese di Aprile si surriscalda raggiungendo valori estremi paragonabili persino a quelli della Bassa Padana. | Marzo 2013 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini | PRECIPITAZIONI La mappa delle isoiete evidenzia una assoluta ed abbondante piovosità su tutta la Lombardia, con un ammontare complessivo ben sopra la media rispetto agli ultimi anni. E' inoltre osservabile un'ampia forbice dei valori, a dimostrare una relativa disomogeneità della distribuzione delle precipitazioni nell'ambito regionale. I quantitativi più bassi - e comunque in media attorno ai 50-100 mm, valori di tutto rispetto! - li ritroviamo sulla Bassa Pianura nelle provincie di Pavia, Brescia e Mantova. Qui le occasioni autenticamente perturbate si sono presentate nel corso della prima decade del mese, in occasione di un paio di "episodi di stampo ancora invernale" caratterizzati dal passaggio di minimi di pressione sul Mediterraneo. Molto più curioso il corridoio precipitativo (150-200 mm) nel centro della regione, che abbraccia il territorio compreso tra i corsi idrografici dell'Adda e dell'Oglio: qui si potrebbe ipotizzare il contributo di un canale convettivo rigenerante, forse innescato da una linea di convergenza nei bassi strati in una o più situazioni caratterizzate da afflussi perturbati meridionali. In effetti poi, osservando la concentrazione delle precipitazioni sui settori settentrionali, non possiamo che affermare l'assoluta ricorrenza di configurazioni perturbate caratterizzate da venti di ostro e di scirocco: casi inequvocabili che evidenziano l'importanza del fattore di sbarramento orografico agli afflussi di aria umida. Nel nostro caso sembra proprio che tutte le Prealpi (dal Varesotto al Lecchese) e soprattutto le Orobie abbiano letteralmente "sbarrato la strada" alla risalita delle precipitazioni, concentrando nelle medesime zone accumuli di 300-400 mm ed oltre. I primi contrafforti montuosi avrebbero inoltre lasciato in ombra pluviometrica le vallate alpine, in particolare la Valtellina che essendo l'unica disposta trasversalmente risulta ovviamente quella più penalizzata pur con importanti differenziazioni lungo lo sviluppo della vallata (piogge di gran lunga meno abbondanti nel Bormiese). Comportamento del tutto diverso nelle incisure vallive incassate tra le Alpi con direttrice da sud a nord: qui le correnti umide riescono ad incanalarsi bene, raccogliendo anche ulteriori contributi di umidità dai laghi, per poi trovare sbarrata la strada alla testata della valle, dove si ritrovano i maggiori accumuli: in tali situazioni riconosciamo appunto le zone più piovose nelle vallate del Verbano, del Sottoceneri ed in Valchiavenna. | Aprile 2013 - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini. | Matteo Dei Cas - Staff CML |
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