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Gli estesi nubifragi del 25 Giugno 2014   Inserito il› 28/06/2014 15.25.30
Eventi Meteo
 
 
QUADRO SINOTTICO
 
La nostra Penisola si è trovata divisa in due dal maltempo: sull'Italia centro-meridionale è rimasta ben salda un'onda di alta pressione ben strutturata in quota e di stampo subtropicale che ha garantito un regolare proseguo dell'Estate Mediterranea per tutto il mese di Giugno; diverso invece il caso delle nostre regioni settentrionali, interessate da un susseguirsi di impulsi di aria fresca atlantica intervallata da rari e fugaci promontori di alta pressione.
L'ultima decade del mese è stata caratterizzata in Lombardia da questo tipo di tempo, ed in particolare il peggioramento più intenso e significativo si è consumato nella giornata di mercoledì 25 giugno.
In poche ore su buona parte del nostro territorio sono caduti ingenti quantitativi di pioggia, causa dello sviluppo di un sistema convettivo a mesoscala (MCS) e caratterizzato dalla fusione di diverse cellule temporalesche che si sono rigenerate sullo stesso posto causando diffusi nubifragi ed allagamenti.
Probabilmente alla stazionarietà di questo grosso sistema temporalesco potrebbe avere influito la diversa disposizione dei venti alle varie quote, ovvero il bilanciamento tra le correnti da Sud-Ovest in media troposfera ed un richiamo umido da Sud-Est nei bassi strati che oltretutto ha permesso un continuo rifornimento di energia al sistema.
 
Le due mappe sottostanti riassumono il quadro sinottico europeo: l'uscita di scena dell'Alta Pressione delle Azzorre, e la rimonta di un Anticiclone Euro-Mediterraneo ben strutturato in quota ed incentivato dall'approfondimento di una depressione al largo del Portogallo. Da qui una breve parentesi estiva al centro-nord, caratterizzata da un afflusso di aria calda ed umida alle basse quote che hanno creato il tipico serbatoio di energia necessario ad alimentare i sistemi temporaleschi.
 
 
 
 
 
 
L'innesco si è poi presentato con l'ingresso di un nucleo di aria fredda proveniente dal Nord-Europa, dal conseguente contrasto venutosi a creare con le masse d'aria di natura mediterranea concomitante all'avvicinarsi di una figura ciclonica di bassa pressione, o più tecnicamente da una saccatura piuttosto pronunciata.
La curvatura ciclonica delle correnti in quota ha fatto si che masse d'aria umida e mite venissero richiamate nei bassi strati, dando luogo a correnti ascensionali in grado di colmare il vuoto venutosi a creare alle quote medio-alte: tutto questo ha favorito lo sviluppo del sistema temporalesco
 
 
 
 
 
MAPPE
 
La mappa relativa alla distribuzione delle precipitazioni evidenzia esattamente l'impronta del grosso sistema temporalesco che ha insistito per quasi tutta la mattinata sulla Lombardia. Possiamo riconoscere un core precipitativo, una vera e propria banda estesa dall'Ovest Milanese all'estrema provincia di Brescia nel quale emergono diversi massimi relativi in corrispondenza degli elementi temporaleschi più intensi: in queste zone sono caduti nell'arco di tre ore ben 90-100 mm ed oltre di precipitazioni. Non ci stupisce immaginare i disagi causati dai nubifragi alla viabilità, nonché gli straripamenti di numerosi corsi d'acqua ed i conseguenti allagamenti di strade e campagne: una vera e propria alluvione-lampo si è abbattuta in particolare tra la periferia Nord di Milano, la Brianza, il basso Lecchese e la limitrofa provincia di Bergamo!
La costante orografica ancora una volta ha giocato un ruolo fondamentale: a ridosso dei contrafforti prealpini i fenomeni si sono intensificati, proprio per l'azione di sbarramento offerto dalle montagne alle correnti umide sudorientali e l'effetto trampolino che ha esaltato la rigenerazione delle cellule temporalesche. Il contrario dicasi per i settori alpini, dove in alcuni casi non ha nemmeno piovuto, essendo queste zone quasi al completo riparo (ombra pluviometrica) dai venti meridionali. 
 
 
 
 
 
 
 

La mappa relativa alle fulminazioni conferma la natura convettiva dell'evento, ed in particolare il connotato temporalesco davvero molto esteso. La distribuzione delle scariche elettriche registrate al suolo è del tutto sovrapponibile in questo caso alla mappa delle isoiete: in parole più semplici, dove ha piovuto si è manifestato in ogni caso un temporale.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
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