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Maggio: nuova ipotesi di blocco?   Inserito il› 05/05/2007 9.44.33
Aggiornato il› 05/05/2007 16.38.24



 
 
 
Il circolo vizioso associato a quella dinamica atmosferica che ha portato ad avere un Aprile a livelli storici in termini di caldo e secco si è spezzata con l’entrata del nuovo mese, con l’assorbimento dell’anomalia e  l’ingresso in area Mediterranea di un importante struttura depressionaria che, dopo aver condizionato il tempo sulla regione per gran parte della settimana, si avvia verso la fase di colmamento lasciando così il palcoscenico meteorologico ad una nuova situazione che ora  con l’aiuto dei modelli di previsione si cercherà di andare ad analizzare.


 

 
 


Un copione già visto: riproposta di una sinottica che ha segnato la storia meteorologica...

 


 
Dai modelli di previsone appare il riproporsi un copione caratterizzante una dinamica che qualche mese addietro ha segnato la storia meteorologica di alcune aree italiane. Ci si riferisce in particolare allo scorso Gennaio, allorquando in ben due distinti episodi nell'arco di una sola  settimana, rispettivamente il 12/01/2007 e il 19/01/2007, su gran parte della regione e non, si verificò una situazione caratterizzata da valori termoigrometrici inusuali, tali da far raggiungere alle colonnine di mercurio  valori termici storici.



Come allora, il flusso atlantico tenderà a divenire teso e molto alto andando a far scorrere il flusso perturbato oceanico sull’alta Europa. Nel contempo, la grossa cisterna d’aria calda e stabile, qual è l’anticiclone Azzorriano, andrà espandendosi verso oriente fino a portarsi sul Mediterraneo dove con le sue propaggini più orientali andrà marcatamente ad influenzare il tempo sul settentrione italiano.
 
 
 
 
 

 
 
 
Le masse d’aria calda subtropicali oceaniche spinte dalle westerly verso l’Europa, ruotanti in senso orario attorno al centro della grande struttura dinamica, verranno a trovarsi la strada bloccata dalla barriera alpina. Il tentativo di scavalcamento di tale  ostacolo accentuerà le caratteristiche della massa d’aria entrante che tenderà, a causa degli effetti favonici indotti dall’orografia, a divenire più secca e calda di quella di partenza.
 

 
 
 
 
 
Notare dalla carta di prevsione a 300Hpa di gfs l'intensità e la collocazione del core della jet stream polare in questo tipo di dinamiche circolatorie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Doversoso un paragone con la sinottica di uno dei due episodi verificatosi lo scorso Gennaio. Di seguito un confronto a 500Hpa tra la mappa del 19/01/2007 e quella prospettata dal modello gfs per l'8/05/2007.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
Come si può osservare, anche se la differenza di geopotenziali associata alle  strutture antagoniste è minore, la dinamica è molto simile. Inoltre, non va dimenticato che la previsione è a medio termine e quindi ancora suscettibile di variazioni.
 
 
 
 
 
Ancora una volta, quindi,  la Pianura Padana avrà a che fare con gli effetti favonici di una massa d'aria di carattere anticiclonico. Avremo modo di constatare come lo sbarramento causato dall'orografia alpina non porterà sul lato sopravento precipitazioni significative (stau); cosa questa che risulterebbe, invece, marcata se si avesse lo sbarramento di una masse d'aria a rotazione ciclonica.
 
 
 
 
 
 
 
 
In conclusione, il quadro sinottico che si verrà a creare sarà ancora una volta  favorevole allo sviluppo di condizione particolari: l’unione dei fattori dinamici e di quelli radiativi potrebbe portare, in assenza di velature consistenti, a far salire la colonnina fin su valori intonro ai 30°C nei giorni 10/05/07 e 11/05/07. 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il rischio dell’insorgere di una nuova fase di blocco duratura…
 
 

L’apporto di natura anticiclonica sul Mediterraneo, analizzato nel primo punto, favorirà, a mio parere,  l'insorgere  di una nuova fase di blocco che sarà operata da una  struttura di alta pressione che verrà a costituirsi  in seguito all'arrivo delle masse d'aria oceaniche subtropicali.
 
 
Data la notevole distanza temporale dalla previsione, serviamoci come di consueto di un' indicazione d'insieme che può dare un modello a più elaborazioni qual è quello ensemble.
 
 
 

 
 
 
(punto1)
 
Fino al 10/01/2007 i cluster  sono abbastanza concordi, per cui, la dinamica circolatoria fino a tale data è da considerarsi nell'insieme ben inquadrata.
 
 
(punto 2)
 
La previsione dopo il 10 del mese assume, invece,  un andamento più caotico.  Dalle ultime emissioni appare una resistenza maggiore dei cluster nel scendere verso il basso, sintomo probabile, di una forzante che viene man mano letta più forte all'approssimarsi di tale data.
 
 
Di seguito il link per un confronto diretto con il pannello degli spaghi sempre aggiornato:
 
 
 
 
 

Personalmente, ritengo che il potenziale tentativo di blocco sarà rivisto in chiave più coriacea, per cui, un  eventuale tentativo di smantellamento della struttura diverrebbe per le correnti cicloniche che ruotano attorni ai centri di bassa pressione, impresa ben più ardua di quella che appare al momento dalle carte odierne.

 
 
Per quanto detto, un disgregamento della struttura sul nascere è probabile, ma avverrebbe faticosamente con il rischio che si crei una situazione favorevole allo sviluppo e al sostentamento di fenomeni temporaleschi di importanza rilevante.
Tale tentativo dai modelli matematici appare indicato intorno all'11/05/2007; la carta sotto è tuttavia da ritenersi solo indicativa di quello che potrebbe poi realmente avvenire.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
La seconda ipotesi è che il blocco non venga eroso sul nascere e acquisti forza andando ad instaurare un nuovo circolo vizioso delle correnti. In altri termini, si avrebbe un'anticiclone ad omega con con asse sul Mediterraneo a notevole contributo subtropicale continentale. 
 
Di seguito il link al pannello previsione ensemble costantemente aggiornato:
 
 
 
 
 
 
 
 
In conclusione, se lo smantellamento della struttura non andasse in porto, allora, si potrebbero creare le basi per un sostentamento del blocco anticiclonico, e in tal caso, oltre al rientro a condizione estive dal 7 del mese è auspicabile il proporsi di un'avvezione d'aria calda africana sul Mediterraneo dalla seconda decade del mese.
 
 
 
 
Roberto Paparella
 
 
 
 
 
Fonti consultate:
 
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