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Direttamente dal futuro - 6° puntata   Inserito il› 17/02/2007 2.25.30

Due settimane fa avevo accennato alla possibilità dell’instaurarsi di correnti atlantiche nella prima decade di febbraio, con il passaggio di una famiglia di cicloni extra-tropicali sull'Italia, e in particolare sulla nostra regione. Questa situazione non è andata a realizzarsi per la solita posizione troppo alta in Atlantico dell’anticiclone delle Azzorre. Una posizione scomoda che impedisce l’entrata nel Mediterraneo delle pertubazioni atlantiche.

Con l'inizio della seconda decade, la situazione è rimasta pressochè invariata. Martedì il passaggio di una debole saccatura ha portato un modesto peggioramento sulla nostra regione, con qualche rovescio e/o debole pioggia. Per il resto, la decade si chiuderà senza episodi meteorologici degni di nota.

Le temperature si sono mantenute sopra media del periodo su tutta la penisola, ad eccezione della Sicilia centro-occidentale e della Calabria centro-meridionale, che hanno registrato temperature in media.

Figura 1: anomalie termiche in Europa – fonte NCEP.

Una situazione quasi paradossale quella che abbiamo vissuto in questi mesi: la stagione, che dovrebbe essere la più fredda dell’anno, risulta ancora non pervenuta (se escludiamo dall’analisi un breve periodo di freddo verso la fine di gennaio). Ormai lo andiamo ripetendo da settimane.

Guardando il quadro generale della configurazione barica in Europa (e non solo), ci verrebbe da pensare che oramai l’inverno è passato. Invece, proprio in questi giorni, prende piede con sempre maggior convinzione la possibilità di una recrudescenza del freddo sull’Europa. Il classico “colpo di coda” invernale che segna il passaggio, nei fatti, verso la “bella stagione”.

Per avere un chiaro quadro della situazione, v’invito a leggere la rubrica sui movimenti stratosferici di Andrea Colombo o di Sir Vincent. Il link si riferisce all’ultimo aggiornamento.

 
Ma ora entriamo nel dettaglio del prossimo futuro meteorologico.
 
Figura 2: ENS con tutti i membri per il 19 febbraio – fonte Wetterzentrale.
 
La mappa ENS12Z (previsione a 66 ore) mostra una buona prevedibilità, in quanto tutti i pannelli sono concordi nel dare una configurazione generale simile. Si può notare una “goccia fredda” posizionata sul Mediterraneo occidentale e in avanzamento verso Est. Essa porterà un peggioramento del tempo sulle regioni tirreniche, con la possibilità che anche la bassa pianura della nostra regione sia influenzata da questo debole peggioramento. Ad ogni modo, non produrrà che qualche piccolo piovasco e un calo generalizzato delle temperature.
 
In pieno Atlantico notiamo un centro di bassa pressione di 970hpa che tenterà di avanzare verso Sud-Est. Nel suo ruotare in senso anti-orario, esso spingerà masse d’aria calda verso il Polo Nord, ponendo le basi per una rimonta anticiclonica in Atlantico ed alimentando l'appena nata HP in sede polare.


Figura 3: modello GFS 500hpa – previsione a 66h modificata.
 
Ritengo che la chiave di lettura del prossimo futuro meteorologico europeo, si possa racchiudere nell’evoluzione attualmente visibile fino a 66h. Se nei prossimi giorni questa configurazione fosse confermata, l'evoluzione del tempo sull'Europa sarebbe abbastanza prevedibile. Avremmo una situazione improntata verso una fase fredda, con una discesa d’aria polare verso l’Europa centro-orientale. Man mano che l'alta pressione polare conquisterà il territorio europeo, incomincerà ad affluire sul suo bordo orientale aria marcatamente continentale. 
 
 
Figura 4: modello GFS 500hpa – previsione a 120h .
 
Non è ancora chiaro il ruolo dell’Italia in questa colata gelida. Faremo da spettatori o reciteremo una parte da primi attori? Ad oggi, non si può certo affermare con certezza, come e in che misura lo stivale italico verrà coinvolto. Bisognerà attendere ancora un paio di giorni per avere maggiori conferme e farci delle idee più chiare sulla situazione.
 
La bordata gelida che si spingerà sul vecchio continente è di quelle che raramente si presentano in inverno. La disposizione delle figure bariche a livello globale è ottimale. E' mia impressione (che non si basa sui modelli ... o almeno... non totalmente...) che tutto deponga per una rapida discesa dell'HP polare verso sud, interessando in qualche maniera anche il centronord Italia.

Vi rimando dunque al prossimo aggiornamento… sperando di poter rivedere un po’ d’inverno vecchio stile.

Tommaso Greco

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