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Tendenza: L'inverno scivola sul più bello ma saprà rialzarsi?   Inserito il› 05/01/2007 22.15.42
Aggiornato il› 06/01/2007 2.46.51

Il detto "la stagione che non ha fatto la stagione"...


Il detto "la stagione che non ha fatto la stagione" da mesi continua a trovare riscontro in quello che la natura sta offrendo, e così, dopo un autunno che non ha fatto l'autunno ci ritroviamo con un inverno che non sta facendo l'inverno o che lo fa in maniera alquanto bizzarra.

Come le altre stagioni l'inverno può essere visto sotto due facce, una astronomica, in cui con la bassa insolazione e il forte irraggiamento del terreno determinano forti inversioni termiche al suolo, consentendo così un accentuato calo termico dell'aria in prossimità del terreno nelle ore notturne, e un'altra a livello barico che vede, o almeno così dovrebbe, vedere la formazione di anticicloni termici e una diminuzione dei geopotenziali nelle figure che portano sia il bello che il cattivo tempo, ossia anticicloni e depressioni.

Fino a questo inizio di Gennaio l'inverno che si è presentato nel giardino di casa è stato quasi solamente frutto della sola facciata astronomica associata all'orografia della Pianura Padana, non a caso si dice il "catino padano", mentre di quella barica al momento non ve ne è ancora traccia nonostante i giardini dei vari meteoappassionati portino a grandi scritte il cartello "welcome winter". Ecco che così si riassume una stagione che fino ad ora ha presentato molti aspetti anomali, a cominciare dalle alte temperature rilevate per lunghi periodi in molte aree, senza dimenticare i diversi temporali che si sono presentati sopratutto sulla parte orientale del settentrione italiano, ma bisogna anche ammettere che da qualche parte, temporaneamente, il generale è riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio grazie alle inversioni termiche che hanno saputo regalare in tale zone un pizzico d'inverno contraddistinto da qualche nebbia condita con delle brinate, ma c'è di più, alla fine dei conti l'anomalia barica è stata talmente rilevante, cioè influente, da relegare questa faccia soltanto in un angolino di tempo che qua e là ha fatto visita ad alcune località del settentrione italiano.

In sintesi, fino ad ora, di giornate invernali questo inverno ne ha avuto proprio poche, e ormai anche la normalità, come può essere una brinata o una minima sottozero, riesce a fare notizia nella suddetta stagione.



I ricordi ci possono dire altro mai i dati non ingannano....


Dopo aver dato una sbirciata in Novembre il generale inverno non si è fatto più sentire, e anzi, come dimostra la cartina sotto se ne è pure andato dalle sue località di soggiorno preferite, come per esempio la Russia che ha dovuto vedere poche ore fa Mosca sotto la pioggia anziché sotto la neve.
Dati alla mano, dunque, andiamo a vedere com’è trascorsa la prima cartuccia dell'inverno:





Per quasi tutta l'Europa Dicembre è riassunto con colori dalle tinte rosse, in alcuni casi trattasi di tinte rosso fuoco che pongono l'accento su un mese che si è portato dai 3°C fino ad addirittura a 5°C oltre la temperatura media caratteristica del luogo. E siccome tanti pezzi del puzzle dipingono un mese, allora prendiamo qualche singolo pezzo del disegno Dicembrino 2006 per ricordare meglio questo memorabile quanto anomalo mese...


In alcune zone Dicembre, con un solo evento, ha saputo portare in media i quantitativi di pioggia aspettati per il mese, e regalare preziosa acqua e neve sulle Alpi.




Altra interessante carta del mese passato che vede un potente anticiclone di natura dinamica con geopotenzali "estivi" stazionare su parte dell'Europa.




A causa di tale figura barica in montagna pomeriggi assolati e miti si sono sprecati, mentre sulle pianure, la debole circolazione dai quadranti meridionali unita ad altri fattori ha portato dopo una prima formazione delle nebbie ad un loro innalzamento relegando le medie e basse pianure nel limbo meteorologico, con il conosciuto fenomeno della nebbia alta, e le alte pianure e la pedemontana in una sorta d’angolo invernale.
Con l'entrata del nuovo anno sono poi arrivati i venti più secchi da nord che hanno debellato le inversioni termiche che occupavano parte del settentrione italiano, regalando così, pomeriggi assolati e i caratteristici cali termici per irraggiamento più consoni alla stagione in essere.


Siamo forse arrivati alla resa dei conti?...



L'anomalia che sta trascorrendo da mesi a questa parte (quante volte abbiamo visto gli spaghetti ensemble sotto la media da Settembre?....) è come detto, talmente influente, che va a soppiantare anche quella parte della stagione che deve le sue caratteristiche alle peculiarità astronomiche; quindi è abbastanza superficiale trattarla come un semplice periodo diverso dal normale, poiché, è proprio grazie al continuo avvicendarsi di periodi simili a questo, o se volete non regolari, che si vanno incontro a potenziali cambiamenti che vanno poi a riflettersi, di conseguenza, sul territorio e sulla parte economica del paese, e quindi sulla vita umana.

Il discorso pare un po' tragico, ma li ricordiamo i black out elettrici conseguenti al gran caldo e carenza d'acqua dell'estate 2003?

Puntare il dito su un colpevole di questa parte d’inverno così bislacca con le carte di previsione può essere alquanto facile quanto sbagliato, oltrechè superficiale, giacché non si tratta di tirare due dadi, ma, di fatto, di fare uno studio approfondito di come il meccanismo dell'atmosfera terrestre sia e se sia andato modificandosi negli ultimi anni. Certo il Global Warming in questo riveste un indiziato di primo ordine visto gli studi effettuati da fior fior di scienziati, con studi contraddistinti da ipotesi contraddittorie e non, che vanno ipotizzando una possibile, o non, correlazione tra il cambiamento climatico e quindi una possibile modifica delle stagioni perché dipendenti appunto dal clima terrestre; ma di risultati dimostrabili però al momento non ce ne sono, e forse non ce ne saranno mai, poiché si parla di un ipotetico futuro. Nondimeno non va abbassata la guardia sulla questione visto che negli ultimi anni si sta avendo in ogni caso un riscontro sull'ipotesi del riscaldamento della terra, quindi, investimenti su nuove fonti d’energia più pulite e altro non dovranno essere accantonati per superficialità o altri interessi.

Così se una carta di previsione mette in bel risalto un vortice polare molto forte, così non deve passare inosservato il fatto che rispetto ad anni fa a latitudini maggiori corrispondono geopotenziali maggiori, quasi ad indicarci un’espansione della fascia degli anticicloni subtropicali.

Potrebbe essere un vortice polare più forte, non la causa ma l'effetto di una o più cause?



La tendenza fino al 10 Gennaio...

Per altra buona parte di Gennaio le correnti atlantiche, o westerly, onduleranno senza grosse oscillazioni sul vecchio continente, e tali ondulazioni saranno però troppo alte per interessare l'Italia con dei fronti perturbati.
Pertanto il tempo sarà ancora caratterizzato da una staticità alquanto pronunciata che favorirà qualche nebbia il mattino lungo la pianura nelle aree più soggette a tale fenomeno, con le inversioni termiche che attenueranno in parte le caratteristiche della massa d'aria non consona al periodo, mentre nelle zone più alte la natura della massa d'aria, d’origine subtropicale oceanica, sarà maggiormente avvertita e quindi le temperature saranno più alte.


Il 10 Gennaio, una parentesi che poteva essere importante....

Verso il 10 del mese la Rossby ondulerà notevolmente ad occidente dell'Europa, ma dai modelli di previsione, ritengo che non avrà la forza per traslare a oriente e interessare l'Italia.
Dunque il tutto sarà solo un tentativo che si risolverà in una goccia fredda sul basso Mediterraneo occidentale, mentre parte dell'ondulazione sarà poi riassorbita durante il suo transito sull'Europa.
Non è però da escludere che il fronte nuvoloso oltrealpe, quello che va a chiudere l'ondulazione, riesca poi ad inserirsi meglio di quanto ora i modelli prevedono. In tal caso ritengo probabile una discesa del fronte sul settore orientale settentrionale con direttrice nw se, se andrà così la parte occidentale vedrà un po' di vento da nord.



…anche la fresca novità wetterzentrale non depone a favore del successo sull'Italia di tal evoluzione (clicca sull'immagine per vederla alla dimensione originale) :



…e anche il prestigioso modello europeo ECMWF conferma tale evoluzione:



In seguito si avrà un aumento temporaneo dei geopotenziali, già osservabile dalle carte, mentre per il lato termico bisognerà inquadrare meglio il futuro del fronte che passerà oltrealpe.


Dal 10 al 15 Gennaio...

Per tale periodo saranno due le principali strade che il tempo potrà intraprendere:

1) Transito di un fronte perturbato con direttrice nw se. Correnti da nw sulla parte occidentale del settentrione italiano.

2) Rialzo termico notevole(sopratutto in quota) per opera di correnti di natura subtropicale oceanica con scorreranno lungo il bordo di una cella anticiclonica presente sull’Africa settentrionale.


Previsione del getto a 300hPa per la sera del 12 Gennaio.




Previsione barica a 500hPa del 13 Gennaio.



Notare gli alti valori di geopotenziale sul Mediterraneo e il possibile transito della coda di un fronte perturbato con direzione nw se.




Una previsione a più spaghi.......


Dal modello "ensemble" possiamo confermare quanto fin qui appena detto:

1) Lieve ondulazione delle westerly, passaggio perturbato oltrealpe che si manifesterà tra Lunedì 8 e Martedì 9 prevalentemente con delle nuvolosità che causerà al più solo qualche pioviggine e pioggia debole sui monti. Valori termici elevati.

2) Goccia fredda nel basso Mediterraneo e poi fronte oltrealpe che lambisce le Alpi, possibile entrata del fronte freddo dai quadranti settentrionali con foehn al nw.

3) ?...(v. "verso la terza decade di Gennaio, verso del sano ottimismo?")





...e di seguito il confronto con gli spaghi sempre su Milano ma aggiornati ogni sei ore...




Verso la terza decade di Gennaio, verso del sano ottimismo?

Qui entriamo nel cosiddetto "fantameteo", ossia, ogni passo e una strada verso una diramazione di altre possibili strade, quindi, la probabilità di una previsione esatta si fa ad ogni passo sempre più bassa; pertanto è da tenere a mente che qui l'intuizione riveste un punto di forza quanto una debolezza di una previsione a lungo raggio.

Dalle singole emissioni dei modelli matematici per il momento non si ha un disegno preparatorio per un cambiamento, e allora cerchiamo di affidarci a due indici teleconvettivi molto importanti come la AO(Artic Oscillation) e la Nao(North Atlantic Oscillation).




La previsione dell'indice NAO non mostra indicative variazioni.
Si notano delle lievi oscillazioni non importanti e una NAO+ che indicherebbe ancora un'anticiclone subtropicale e un vortice polare poco disturbati, in altri termini proseguirebbe il tempo di questi giorni.
La previsione dell'indice OA invece riporta dei segnali che potrebbero essere importanti: dopo un picco l'indice è visto in calo. Ciò potrebbe significare una terza decade con un vortice polare meno in forma con risvolti probabilmente diversi da quelli di questo lungo periodo.

Una tale differenza degli indici certo non aiuta, ma evidenzia sicuramente un futuro non così certo in cui l'inverno potrebbe decollare improvvisamente per merito di bordate fredde causate da anticicloni di blocco importanti in formazione sull'Europa.
Qualche carta ipotizzata nelle singole emissioni del modello americano che vedeva un importante blocco anticiclonico con discese d’aria fredda da nord/est potrebbe non essere tanto utopistica.

Sulla base di quanto detto anche qui si possono individuare due diramazioni principali possibili:


1) Collocazione dell'anticiclone sull'Europa centro orientale o centrale e seccature ad occidente dell'Europa o sull'Europa più occidentale, situazione di stasi.

2) Anticiclone allungato lungo i meridiani sull'Europa centro orientale e discesa d’aria dalle latitudini polari verso l'Europa, in questo caso saranno probabili retrogressioni fredde, anche a carattere ciclonico, in discesa dall'Europa centro orientale verso quella sud occidentale.

Se dovessi dare delle percentuali darei 45% alla prima, 65% alla seconda.

Alla natura la sentenza.




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