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            .: Martedì 4 novembre 2025  
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	| Tommaso Greco | 
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		    |   Ben ritrovati a tutti i lettori del CML e di questa rubrica.   C’eravamo lasciati con premesse di cambio di circolazione e peggiormento sulla nostra penisola, in particolare sull'Italia settentrionale (vedi la 2a puntata)
  Tra le varie ipotesi evidenziate, la più vicina alla soluzione finale è stata la prima. Nel pronosticare l’evoluzione generale, i modelli hanno ben reagito e la prevedibilità è stata buona. Le uniche novità sono state il leggero sudovest-shift del minimo depressionario che ha portato ad uno scirocco più intenso; con più precipitazioni rispetto a quanto era previsto, ma anche con un rialzo delle termiche alla quota di 850hpa. 
  La temperatura, di conseguenza, è stata di 2°-3°C maggiore alle stime iniziali. Oggi 25 gennaio, sarà l’ultimo giorno rilevante del peggioramento. Un’occlusione transiterà sulla regione da sudest verso nordovest; portando delle nevicate in pianura, ma con scarso accumulo (Pavese, Lodigiano, Cremonese e Mantovano) e potrebbe ridursi a nevicate senza accumulo, sul resto della regione.
  Figure 1 e 2: modello Bracknell run 12z – previsione fronti a 24h e 36h
 
  
 
  
  Nella seconda parte della giornata di venerdì avremo un graduale miglioramento. L’unico vero neo di questo peggioramento, sono le temperature registrate e che registreremo. Avevo ipotizzato un rientro graduale nella media, per poi scendere anche sotto. I valori in quota che stiamo registrando in questo momento, ci indicano che la massa d’aria che ha raggiunto la regione è realmente fredda. Sappiamo anche che, per potersi presentare  al suolo, l’aria artico-marittima (questa è l’origine dell’irruzione di questi giorni…), ha bisogno di tempo, notti serene con irraggiamento notturno. Purtroppo non sarà possibile per la presenza di venti di favonio, nella notte tra venerdì e sabato.
  Figura 3: modello GFS run 18z – previsione per le 3.00 di sabato 28 gennaio a 850hpa
 
  
  L’evoluzione futura, sempre del modello GFS, ci mostra lo smantellamento del blocking atlantico con conseguente spanciamento sull’Italia dell’alta pressione. 
  Figura 4
 
  
  Giungiamo quindi alla fine del mese. In prospettiva, avremo un periodo con temperature ancora sopramedia e possibile nebbia notturna. 
  Il modello ENS con tutti i membri ufficiali del run, avvalora questa tesi, seppur con qualche flebile insidia alla tendenza descritta.
  Figura 5:
 
  
  Allora possiamo ritenere chiuso l’inverno con il ritorno della primavera? Niente affatto. Nuovi interessanti scenari invernali, sono ipotizzati a lungo termine. Finalmente alcuni indici teleconvettivi ritornano in fase negativa e i segnali dalla stratosfera sono molto buoni, per la seconda metà della prima decade di febbraio. 
  Per meglio comprendere certe dinamiche stratosferiche e i possibili sviluppi, v’invito a leggere la rubrica dell’amico Andrea Colombo e del misterioso Sir Vincent. Trattandosi di segnali di un’evoluzione a lungo termine, avremo bisogno delle loro conferme.
  A presto dunque con nuovi aggiornamenti.  |       
			
				
			 
		
		 
	
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