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GENNAIO 2017: le mappe climatiche   Inserito il› 24/02/2017 7.03.03
2017
 
 
PIUTTOSTO FREDDO, MA ASCIUTTO...PERLOMENO IN LOMBARDIA
 
Gennaio 2017 è risultato in tutta Italia un mese decisamente freddo, con temperature che, salvo qualche rara eccezione, si sono mantenute costantemente al di sotto della media.
Piuttosto particolare, ma non insolita, la distribuzione delle precipitazioni che si sono concentrate lungo il medio-basso Adriatico. Marche, Abruzzo, Puglia e Molise sono state interessate infatti da un susseguirsi di abbondanti nevicate e da pesantissimi disagi, mentre tutto l'Arco Alpino ha sofferto per il secondo anno consecutivo della quasi totale assenza di neve. Tutto questo per la presenza di un campo di alta pressione che ha garantito tempo stabile al centro-nord, ed una bassa pressione alimentata da aria fredda che per diversi giorni ha insistito al centro-sud.
 
Entrando un po' più nei dettagli, già la prima decade del mese ed in particolare attorno all'Epifania una prima importante irruzione di aria fredda ha investito l'Italia: la massa d'aria artica marittima si è manifestata con un calo generalizzato delle temperature su tutto lo Stivale; venti di Föhn e tramontana hanno interessato le regioni settentrionali, mentre sul medio e basso Adriatico è andata scavandosi una depressione alimentata da gelidi venti di grecale e quindi abbondanti nevicate dai monti alla costa. In Lombardia la pressione è andata gradualmente aumentando con l'attenuarsi dei venti da nord, e la presenza di aria piuttosto secca ha scoraggiato - nonostante il tempo stabile - la formazione delle nebbie.
 
La seconda decade ha invece visto l'unico episodio di maltempo del mese, quando una perturbazione atlantica è riuscita "quasi accidentalemente" a sfuggire al domininio anticiclonico. Le precipitazioni cadute in Lombardia sono risultate prevalentemente nevose lungo la fascia pedemontana e i rilievi (accumuli di 5-10 cm) mentre nelle zone di pianura si è verificato il temutissimo fenomeno del gelicidio.
Da metà mese poi, si sono ripristinate le condizioni iniziali: un nuovo promotorio di alta pressione sul Nord-Italia ha isolato una depressione al centro-sud con richiamo di correnti orientali su tutto lo Stivale e maltempo concentrato sul Medio-Basso Adriatico, interessato da nuove ed abbondanti nevicate.
 
Ben poche le novità anche nel corso della terza decade, sempre caratterizzata da un dominio anticiclonico sul Nord-Italia ed ulteriori infiltrazioni di aria fredda dai Balcani. La ventilazione seppur debole ha contrastato lo sviluppo di inversioni termiche nei bassi strati sulle nostre pianure. Sempre assenti pertanto le precipitazioni, nonostante il passaggio di due deboli perturbazioni che sono andate letteralmente disintegrandosi grazie all'alta pressione.
 
 
Gennaio 2017 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini.
N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. 
 
 
 
TEMPERATURE
 
Il confronto delle temperature del Gennaio 2017 con la media trentennale 1961-90 balza subito all'occhio: è raro infatti ritrovare valori al di sotto della media, tenendo conto del riscaldamento globale avvertito nel corso degli ultimi decenni!
Quasi più interessante poi il confronto con i valori massimi: gli scarti sono ancora negativi nelle zone montuose, mentre in pianura gli scarti si discostano notevolmente dalle media guadagnando qualche punto positivo: in questo mese infatti sono mancate le inversioni termiche, e nelle ore centrali della giornata i cieli sereni e l'assenza di nebbie in Val Padana hanno prevalso a dispetto dei tradizionali inverni della seconda metà dello scorso secolo.
 
 
Gennaio 2017 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: dati del Servizio Meteorologico AM e di Meteosvizzera. Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Gennaio 2017 si è aggiudicato il quarto posto tra i mesi più freddi degli ultimi dodici anni di dati registrati dai radiosondaggi di Milano Linate. La statistica studia lo scostamento di ciascuno di questi mesi rispetto alla media estrapolata dalla serie storica. Tra il 2005 ed il 2017 spicca appunto l'anomalia negativa di questo mese, vista oltretutto la prevalenza di scarti positivi, concentrati soprattutto nell'ultimo biennio.
 
 
 
Serie storica 2005-2012, Milano Linate AM: anomalia delle temperature medie mensili ad 850 hPa. FONTE: www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini
 
 
La distribuzione dei valori minimi a scala regionale appare piuttusto appiattita: fa freddo ovunque e con poche eccezioni. Le inversioni termiche appaiono piuttosto circoscritte e limitate alle brughiere tra Varese e Como, alle vallata del Ticino, del Lambro e del Seveso e spiccatamente in Valtellina dove si sono registrati i valori più bassi, fino a -8°C di media!
Assume molta importanza l'urbanizzazione, a parte la notevole isola di calore della metropoli milanese appare molto caldo anche l'Hinterland e le aree più popolose della bassa Brianza. Temperature miti anche attorno ai nostri laghi, sia per l'inerzia termica della massa d'acqua che per la presenza delle brezze notturne che rimuovono il freddo che per gravità tende ad accumularsi vicino al suolo.
 
 
Gennaio 2017 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Gennaio 2017 spicca anche per l'elevato numero di giornate di gelo, ovvero con temperature minime sotto zero.
Le gelate si sono presentate ovunque, anche nei centri urbani e lungo i laghi, zone globalmente più miti.
Le nostre stazioni della Rete CML hanno registrato in media una ventina di giorni di gelo, mentre circa una trentina di queste hanno raggiunto l'en-plein! Il primato spetta ovviamente alle stazioni alpine, seguite da qualche stazione di montagna sparsa tra le Prealpi. Significative le sei stazioni con 31 giorni di gelo che ritroviamo concentrate nella brughiera comasca, ancora una volta molto fredda!
 
 
Gennaio 2017 - Numero di giorni con temperature minime < 0°C registrati dalle satzioni della Rete CML. Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
 

La distribuzione dei valori massimi appare ancora più insolita ed appiattita rispetto a quella delle minime: totalmente assenti le nebbie in Pianura Padana e le inversioni termiche diurne. Ovunque e con rare eccezioni la forbice si aggira attorno ai 4° / 6°C perchè grazie alla presenza dell'alta pressione il sole regna incontrastato ovunque. Soltanto l'orografia incide in questo caso sul nostro microclima: i versanti orobici della Valtellina che non godono del soleggiamento ne sono un esempio ecclatante: qui le temperature massime in media si sono fermate poco sopra lo zero !

 
 
Gennaio 2017 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
PRECIPITAZIONI
 
Gennaio 2017 è risultato davvero molto povero di precipitazioni, quasi ovunque irrisorie e dell'ordine di pochi millimetri! L'unico episodio degno di nota è quello della nottata compresa tra il 12 ed il 13 gennaio, grazie al veloce passaggio da ovest di una perturbazione atlantica che ha lasciato il segno sui settori montuosi e a lungo la fascia prealpina. L'episodio ha prodotto poco più di una decina di millimetri equivalenti di neve fusa. Leggermente più significativo l'accumulo mensile lungo i versanti esteri delle Alpi e per sfondamento nelle vallate di confine, grazie all'irruzione artica di inizio mese.
 
Gennaio 2017  - Accumuli complessivi di precipitazioni registrate in Lombardia su base delle stazioni dalla rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini
 
 
 
Merita un breve approfondimento l'unico episodio generalizzato di neve in pianura di gennaio e dell'intero inverno.
Una nevicata favorita sì dall'altimetria (limite di 200 metri slm) ma anche dall'intensità delle precipitazioni. A ridosso dei rilievi le correnti umide hanno prodotto corpi nuvolosi più intensi ed anche precipitazioni più intense che nel scendere hanno raffreddato leggermente i bassi strati. Allontanandosi dai monti invece ha soltanto piovigginato: qui il nevischio nell'attraversare le quote intemedie più tiepide si è sciolto e poi cadendo al suolo e sugli oggetti metallici più freddi ha dato origine al temuto fenomeno del gelicidio, quella orrenda patina di ghiaccio che rende le strade molto insidiose!
 
 
12-13 Gennaio 2017: distribuzione dei fenomeni rilevati dalla rete di stazioni CML. Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
 
 
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