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NOVEMBRE 2014: le mappe climatiche   Inserito il› 15/12/2014 22.10.58
2014
 
 
 
NOVEMBRE 2014: DECISAMENTE MITE ED ECCEZIONALMENTE PIOVOSO
 
 
Novembre 2014 scrive una pagina della storia climatica lombarda, quale un mese dalle piogge eccezionalmente abbondanti e da temperature costantemente al di sopra della media stagionale.
Sebbene novembre sia uno tra i mesi più piovosi dell'anno, le giornate caratterizzate da bel tempo si sono contate sulle dita di una mano, a causa della quasi totale assenza di una figura di alta pressione in grado di garantire condizioni di stabilità durature.
Nessuna irruzione di aria fredda degna di nota ha colpito il nostro paese, e questo è reso evidente dal grafico sottostante che rappresenta le temperature in libera atmosfera a circa 1500 metri di quota: lo scarto dalla media mobile trentennale risulta di ben +2,7°C; poche le eccezioni, perlopiù da ricondurre all'ingresso di aria più fresca post-frontale (come nel caso del 7 e del 17 novembre) in un contesto comunque perturbato.
La nostra regione è stata interessata da un costante afflusso di masse d'aria di natura mediterranea e/o addirittura subtropicale cariche di umidità e di energia, che ha dato origine ad un susseguirsi di corpi nuvolosi bene organizzati che per  giorni consecutivi hanno scaricato ingenti quantitativi di pioggia nelle stesse zone, causando numerosi disastri idrogeologici soprattutto a ridosso dei rilievi. Numerose quindi le situazioni di disagio, gli allagamenti, le esondazioni dei corsi d'acqua e gli smottamenti non solo in Lombardia, ma soprattutto ancora una volta lungo le coste della Liguria e dell'Alta Toscana.
 
La prima decade del mese ha visto due fasi di pesante maltempo: una prima tra il 3 ed il 7 novembre, ed una seconda tra il 9 ed il 12 novembre. Identico il meccanismo sinottico, una situazione tra le più temibili in autunno: sviluppo di un canale depressionario sul Mediterraneo centro-occidentale, caratterizzato dal persitere di intense correnti meridionali lungo una linea frontale semi-stazionaria. L'energia attinta dalle acque ancora tiepide del Mare Nostrum ha dato luogo ad intensi sistemi convettivi, ovvero ad un susseguirsi di "rovesci monsonici" particolarmente insistenti soprattutto a ridosso dei rilievi.
 
Altrettanto perturbata la seconda decade del mese, a causa del dominio di un profondo vortice di bassa pressione al largo delle Isole Britanniche: un vero e proprio treno di perturbazioni atlantiche si è abbattuto sulle nostre regioni settentrionali, scaricando nuovi ingenti apporti di pioggia ancora una volta più abbondanti a ridosso dei rilievi. La quota neve particolarmente elevata per la stagione (oltre i 2500 metri) ha contribuito ad innalzare la portata dei torrenti e dei fiumi a valle, aggravando il precario equilibrio idrogeologico con pesanti ripercussioni in diverse zone della nosta Regione.
Soltanto l'ultimo membro della famiglia di queste perturbazioni atlantiche ha visto l'ingresso di un fronte freddo più deciso, in grado di apportare prime nevicate in montagna a quote più consone alla stagione.
 
La terza decade del mese ha finalmente concesso una relativa tregua al maltempo, grazie all'affacciarsi di una fugace onda di alta pressione di stampo subtropicale con un massimo di pressione che al suolo è andato a posizionarsi sull'Europa Orientale. L'afflusso di aria più asciutta alle alte quote ha dato origine da una parte ad una parentesi di tempo mite e stabile sulle Alpi, mentre nei bassi strati il rientro di aria più umida da Est ha dato luogo ad una estesa coltre di nubi basse nel Catino Padano.
Il clima dunque è tornato nuovamente ad essere spiccatamente uggioso e novembrino negli ultimi giorni del mese, quando l'alta pressione è andata gradualmente sgretolandosi sotto l'incalzare di nuovi afflussi di aria umida sottoforma di venti di scirocco forieri di nuove precipitazioni.
 
 
 
Novembre 2014 - Temperatura ad 850 hPa e confronto vs media trentennale 1981-2010.
FONTE:
www.weather.uwyo.edu - Elaborazione di Bruno Grillini.
N.B. Il grafico mette in evidenza gli scambi di calore in bassa troposfera, con ripercussioni poi sulla temperatura media al suolo nel corso del mese. 
 
 
 
TEMPERATURE
 
Novembre 2014 è stato un mese significativamente caldo in gran parte dell'Europa, e non da meno nella nostra regione: scarti notevoli sono stati registrati in confronto al trentennio 1961/90 sia nelle temperature minime (dai 4 ai 5 °C sopra la media) che massime (dai 2° ai 4°C). Questo per il continuo afflusso di masse d'aria calda ed umida (in un contesto quasi costantemente perturbato) e nessuna irruzione di aria fredda.
 
 
 
Novembre 2014 - Anomalia delle temperature minime e massime rispetto al trentennio 1961-'90. FONTE: dati del Servizio Meteorologico AM e di Meteosvizzera. Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
 
Comparando le due mappe relative alle isoterme degli estremi giornalieri osserviamo innanzitutto un'escursione termica molto ridotta, dell'ordine medio di 4 / 5°C: questo proprio per lo scarsissimo contributo del soleggiamento nell'elevato numero di giornate caratterizzate da cielo coperto o molto nuvoloso.
Del tutto assenti le inversioni termiche in Pianura Padana, come dovrebbe invece accadere nel mese di novembre quando inizia ad assumere importanza il raffreddamento notturno per irraggiamento con cielo sereno e calma di vento.
Nel nostro caso invece le temperature calano seguendo le leggi dell'altimetria, con valori di 6 / 8°C in Brianza, nelle brughiere del Comasco e del Varesotto: unica eccezione la Valtellina, probabilmente meno soggetta a copertura nuvolosa notturna almeno in situazioni debolmente perturbate.
Appena pronunciato l'effetto dovuto all'isola di calore nelle grandi città, come ad esempio Milano, dove le temperature minime attorno ai dieci gradi non si discostano più di tanto dai valori registrati nelle campagne circostanti.
 
 
 
 
Novembre 2014 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini.
 
 
Anche la mappa relativa alle temperature massime evidenzia un generale "appiattimento", che ben poco ha da spartire con una tipica configurazione invernale. Più fresche le zone collinari e le vallate prealpine, come accadrebbe nei mesi estivi sempre per l'assenza di uno strato inversionale al suolo: assenti infatti le giornate stabili caratterizzate da nebbia persistente nelle ore diurne sulla medio/bassa pianura. Le temperature si mantengono quasi ovunque su valori compresi tra i 12 ed i 14°C.
 
 
 
Novembre 2014 - Media delle temperature massime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini
 
 
 
 
PRECIPITAZIONI
 
Da un primo colpo d'occhio sull'Europa possiamo notare che le nostre regioni del centro-nord (come quasi tutta l'area costiera della Francia e della Spagna che si affaccia sul Mediterraneo) hanno registrato un ammontare di precipitazioni eccezionalmente elevato, con valori di almeno due o tre volte superiori alla media di novembre.
Questo proprio a causa di una situazione di blocco che ha visto il perpetuarsi di un canale depressionario nel Mediterraneo Centro-Occidentale, bloccato a levante da un'area di alta pressione dove in effetti le precipitazioni si riducono drasticamente al di sotto della media.
 
 
 
Novembre 2014 - Anomalia nella distribuzione delle precipitazioni rispetto alla media NOAA. FONTE:  www.nooa.gov
 
 
La mappa regionale delle isoiete è rappresentata da una forbice di valori estremamente ampia che spazia da un minimo di 75 mm ad un fondoscala di ben oltre 800 mm, con andamento crescente lungo l'asse orientato da SudEst a NordOvest.
Gli accumuli di pioggia totalizzati tra il Sottoceneri, l'alto Varesotto ed in genere lungo il Bacino del Verbano sono a dir poco impressionanti! Il tutto trova spiegazione nel persistere quasi ininterrotto di un afflusso meridionale perturbato, con una componente sciroccale umida ed instabile nei bassi strati: i canali precipitativi hanno colpito le medesime zone, addossandosi a ridosso dei rilievi prealpini (dalle Prealpi Comasche ai Monti del Garda) dove generalmente non si sono registrati meno di 500 mm nell'arco di trenta giorni! Decisiva quindi ancora una volta il ruolo offerto dall'orografia che sbarra la strada alle correnti umide meridionali, costringendo il sollevamento di masse d'aria umide ed instabili responsabili di forte e persistente maltempo.
Fenomeno inverso lungo tutta la Valtellina che, essendo riparata dalle Prealpi Orobie, ha registrato accumuli bene inferiori ripetto alle altre zone montuose, anche se ben sopra alla media climatica a causa del severo impianto perturbato su scala sinottica.
I minimi pluviometrici (in alcuni casi inferiori ai 100 mm) sono da attribuire alla bassa pianura bresciana e mantovana, dove per l'appunto non si è risentito dell'azione di sbarramento orografico, essendo queste zone della regione sufficientemente lontane dai rilevi.
 
 
 
 
Novembre 2014 - Media delle temperature minime in Lombardia su base delle stazioni della rete CML - Elaborazione di Bruno Grillini
 
 
 
 
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